Upi dell'Umbria pronta a fare la propria parte per mantenere gli attuali livelli istituzionali. Guasticchi:"c'e' ancora spazio per modifiche in sede parlamentare"
(Cittadino e Provincia) – Perugia 20 luglio ’12 - I Consiglieri provinciali , capigruppo in Provincia, Luca Baldelli ( PRC ) e Giampiero Fugnanesi ( PDCI ) hanno inoltrato un’urgente comunicazione al dr. De Nunzio, Presidente della Corte d’Appello di Perugia e del Consiglio giudiziario, a seguito della riunione di Commissione di martedì 17 luglio 2012 ( alla quale De Nunzio ha presenziato, portando un pregiato contributo ), nella quale si sono approfondite, sulla scorta di una mozione a firma Baldelli e Fugnanesi, le problematiche relative alla permanenza della Sezione distaccata del Tribunale di Gubbio , a fronte dello sciagurato smantellamento voluto dal Governo Monti, che sta eliminando tutte le Sezione distaccate dei Tribunali sul territorio nazionale. Nella lettera, i Consiglieri Baldelli e Fugnanesi chiedono che il Consiglio giudiziario, interpellato dal Parlamento, faccia presente questa precisa esigenza : il Governo ritorni indietro rispetto ai propositi di abolizione delle Sezioni distaccate dei Tribunali, specie per quanto riguarda i territori marginali, penalizzati dal lato infrastrutturale , come quello eugubino, che viceversa avrebbero bisogno di un rafforzamento delle loro articolazioni territoriali, vista anche la mole di lavoro che esse esplicano (si vedano i dati relativi alla Sezione distaccata del Tribunale di Gubbio ). La battaglia per il mantenimento della Sezione distaccata del Tribunale di Gubbio è una battaglia di civiltà, così come la battaglia per la sopravvivenza delle Sezioni di Gubbio e Città di Castello, pure esse abolite nelle bozze deliberative del Governo Monti. La vicenda dei Tribunali ripropone con forza l’esigenza di una vertenza dell’Umbria, in quanto Regione penalizzata, oggetto di provvedimenti antipopolari e regressivi. Non è possibile che la nostra Regione sia terreno di caccia per i voti dei parlamentari quando vi sono le elezioni, mentre quando c’è da razionalizzare la collettività umbra paga per prima : le clientele del sud e del nord l’Italia mediana non le vuole pagare più ! Come l’Umbria e l’Italia tutta non vogliono più pagare le politiche neoliberiste e monetariste dei banchieri e dei finanzieri che, per garantire i dividendi ai loro azionisti , per interposto Governo Monti eliminano servizi, prestazioni e presidi vitali sul territorio.
Gc12292.red
(Cittadino e Provincia) – Perugia 20 luglio ’12 - I Consiglieri provinciali , capigruppo in Provincia, Luca Baldelli ( PRC ) e Giampiero Fugnanesi ( PDCI ) hanno inoltrato un’urgente comunicazione al dr. De Nunzio, Presidente della Corte d’Appello di Perugia e del Consiglio giudiziario, a seguito della riunione di Commissione di martedì 17 luglio 2012 ( alla quale De Nunzio ha presenziato, portando un pregiato contributo ), nella quale si sono approfondite, sulla scorta di una mozione a firma Baldelli e Fugnanesi, le problematiche relative alla permanenza della Sezione distaccata del Tribunale di Gubbio , a fronte dello sciagurato smantellamento voluto dal Governo Monti, che sta eliminando tutte le Sezione distaccate dei Tribunali sul territorio nazionale. Nella lettera, i Consiglieri Baldelli e Fugnanesi chiedono che il Consiglio giudiziario, interpellato dal Parlamento, faccia presente questa precisa esigenza : il Governo ritorni indietro rispetto ai propositi di abolizione delle Sezioni distaccate dei Tribunali, specie per quanto riguarda i territori marginali, penalizzati dal lato infrastrutturale , come quello eugubino, che viceversa avrebbero bisogno di un rafforzamento delle loro articolazioni territoriali, vista anche la mole di lavoro che esse esplicano (si vedano i dati relativi alla Sezione distaccata del Tribunale di Gubbio ). La battaglia per il mantenimento della Sezione distaccata del Tribunale di Gubbio è una battaglia di civiltà, così come la battaglia per la sopravvivenza delle Sezioni di Gubbio e Città di Castello, pure esse abolite nelle bozze deliberative del Governo Monti. La vicenda dei Tribunali ripropone con forza l’esigenza di una vertenza dell’Umbria, in quanto Regione penalizzata, oggetto di provvedimenti antipopolari e regressivi. Non è possibile che la nostra Regione sia terreno di caccia per i voti dei parlamentari quando vi sono le elezioni, mentre quando c’è da razionalizzare la collettività umbra paga per prima : le clientele del sud e del nord l’Italia mediana non le vuole pagare più ! Come l’Umbria e l’Italia tutta non vogliono più pagare le politiche neoliberiste e monetariste dei banchieri e dei finanzieri che, per garantire i dividendi ai loro azionisti , per interposto Governo Monti eliminano servizi, prestazioni e presidi vitali sul territorio.
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