(Cittadino e Provincia – Perugia, 22 giugno ’12) – “L’obiettivo della soppressione dei diritti dei lavoratori da parte del Governo e le certificate discriminazioni dei lavoratori iscritti alla FIOM relativamente allo stabilimento Fiat di Pomigliano, riportano indietro il paese di più di mezzo secolo”. Lo afferma il vicepresidente della Provincia di Perugia Aviano Rossi. “A nulla sono valsi i sacrifici, le lotte – continua Rossi - ed il costo della vita pagato dai lavoratori, che attraverso lo statuto dei lavori ed i diritti sindacali avevano portato ad un elevato livello di civiltà il nostro paese, non privandolo certo delle opportunità di sviluppo economico. C’è anzi da sottolineare che tutto questo avveniva proprio in concomitanza con il processo di sviluppo che ha portato il nostro paese ad essere una delle maggiori potenze economiche di questo mondo. Quanto sta accadendo non certifica solo gli atti discriminatori avvenuti a discapito degli iscritti FIOM, ma anche l’incapacità di questo e del precedente governo di fronteggiare la crisi economica e del lavoro, sfogando la rabbia di questa impotenza sui soggetti più deboli. Il Tribunale di Roma consentirà di sanare questa ferita, ma le forze politiche che hanno a cuore i lavoratori ed i loro diritti non possono più tollerare questo stato di cose, peraltro inutile ai fini della ripresa economica”.
Lavoro12041.MD
(Cittadino e Provincia – Perugia, 22 giugno ’12) – “L’obiettivo della soppressione dei diritti dei lavoratori da parte del Governo e le certificate discriminazioni dei lavoratori iscritti alla FIOM relativamente allo stabilimento Fiat di Pomigliano, riportano indietro il paese di più di mezzo secolo”. Lo afferma il vicepresidente della Provincia di Perugia Aviano Rossi. “A nulla sono valsi i sacrifici, le lotte – continua Rossi - ed il costo della vita pagato dai lavoratori, che attraverso lo statuto dei lavori ed i diritti sindacali avevano portato ad un elevato livello di civiltà il nostro paese, non privandolo certo delle opportunità di sviluppo economico. C’è anzi da sottolineare che tutto questo avveniva proprio in concomitanza con il processo di sviluppo che ha portato il nostro paese ad essere una delle maggiori potenze economiche di questo mondo. Quanto sta accadendo non certifica solo gli atti discriminatori avvenuti a discapito degli iscritti FIOM, ma anche l’incapacità di questo e del precedente governo di fronteggiare la crisi economica e del lavoro, sfogando la rabbia di questa impotenza sui soggetti più deboli. Il Tribunale di Roma consentirà di sanare questa ferita, ma le forze politiche che hanno a cuore i lavoratori ed i loro diritti non possono più tollerare questo stato di cose, peraltro inutile ai fini della ripresa economica”.
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