(Cittadino e Provincia – Perugia, 22 giugno 2012) – Durante un incontro della prima commissione consiliare permanente della Provincia, presieduta da Massimiliano Capitani, è stato affrontato il problema della necessità dell’unificazione delle norme relative ai cani da caccia e da affezione. La commissione è nata sulla scorta di due precedenti incontri: nel primo il capogruppo consiliare di Rifondazione comunista Luca Baldelli aveva chiesto con una mozione “azioni per la celere definizione di una normativa chiara sui canili”, nel secondo il capogruppo dei socialisti riformisti Enrico Bastioli aveva chiesto di “fare chiarezza sulle norme per il ricovero dei cani da caccia e di affezione”. “Da una tradizionale convinzione nella quale gli animali andavano rispettati – ha spiegato Capitani – si è passati all’idea che gli stessi siano portatori di diritti in quanto esseri dotati di sensibilità. Ci vuole quindi un diverso approccio verso gli animali più vicino a noi quali cani e gatti”. “L’attività venatoria è assai diffusa nel nostro territorio – ha continuato il presidente di commissione – con una massiccia presenza di squadre di cinghialisti e cacciatori che possiedono una quantità rilevanti di cani. Il ricovero degli animali di affezione è regolamentato da una serie di leggi, regolamenti veterinari, igienico sanitari, edilizi, regionali e comunali. Le associazioni venatorie hanno portato il problema all’attenzione della Regione, spiegando che a seguiti di controlli effettuati sono emerse numerose sanzioni per violazioni, il più delle volte frutto della mancata chiarezza nella complessa regolamentazione e che le sanzioni riguardavano principalmente il non rispetto di norma urbanistiche e in pochissimi casi sono stati riscontrati comportamenti ascrivibili a incuria e maltrattamenti”. Capitani ha poi spiegato che la Regione, vista la confusione in materia, ha costituito un gruppo di lavoro e che le associazioni venatorie hanno chiesto alla Provincia di esprimersi affinché si abbia una legge omogenea. L’Ente sta predisponendo una proposta di modifica con vari punti, proposta che sarà inviata in Regione, e ritiene opportuno principalmente intervenire sul fatto di poter costruire agevolmente, senza inutili proibizioni, adeguate strutture di ricovero per gli animali, e che ci sia una estensione della superficie utile coperta massima consentita, per le opere adibite agli animali da compagnia, da 4 metri quadri a 8. In conclusione, la commissione ha votato all’unanimità la richiesta di impegno a presidente e giunta affinché si possa stabilire una norma complessiva chiara e univoca per tutto il territorio regionale. I due proponenti le precedenti mozioni, Baldelli e Capitani, hanno ricordato i pesanti problemi dei cacciatori e dei tartufai, situazioni che vanno assolutamente risolte, viste anche l’onerosità delle sanzioni.
Oi12392.MLF
(Cittadino e Provincia – Perugia, 22 giugno 2012) – Durante un incontro della prima commissione consiliare permanente della Provincia, presieduta da Massimiliano Capitani, è stato affrontato il problema della necessità dell’unificazione delle norme relative ai cani da caccia e da affezione. La commissione è nata sulla scorta di due precedenti incontri: nel primo il capogruppo consiliare di Rifondazione comunista Luca Baldelli aveva chiesto con una mozione “azioni per la celere definizione di una normativa chiara sui canili”, nel secondo il capogruppo dei socialisti riformisti Enrico Bastioli aveva chiesto di “fare chiarezza sulle norme per il ricovero dei cani da caccia e di affezione”. “Da una tradizionale convinzione nella quale gli animali andavano rispettati – ha spiegato Capitani – si è passati all’idea che gli stessi siano portatori di diritti in quanto esseri dotati di sensibilità. Ci vuole quindi un diverso approccio verso gli animali più vicino a noi quali cani e gatti”. “L’attività venatoria è assai diffusa nel nostro territorio – ha continuato il presidente di commissione – con una massiccia presenza di squadre di cinghialisti e cacciatori che possiedono una quantità rilevanti di cani. Il ricovero degli animali di affezione è regolamentato da una serie di leggi, regolamenti veterinari, igienico sanitari, edilizi, regionali e comunali. Le associazioni venatorie hanno portato il problema all’attenzione della Regione, spiegando che a seguiti di controlli effettuati sono emerse numerose sanzioni per violazioni, il più delle volte frutto della mancata chiarezza nella complessa regolamentazione e che le sanzioni riguardavano principalmente il non rispetto di norma urbanistiche e in pochissimi casi sono stati riscontrati comportamenti ascrivibili a incuria e maltrattamenti”. Capitani ha poi spiegato che la Regione, vista la confusione in materia, ha costituito un gruppo di lavoro e che le associazioni venatorie hanno chiesto alla Provincia di esprimersi affinché si abbia una legge omogenea. L’Ente sta predisponendo una proposta di modifica con vari punti, proposta che sarà inviata in Regione, e ritiene opportuno principalmente intervenire sul fatto di poter costruire agevolmente, senza inutili proibizioni, adeguate strutture di ricovero per gli animali, e che ci sia una estensione della superficie utile coperta massima consentita, per le opere adibite agli animali da compagnia, da 4 metri quadri a 8. In conclusione, la commissione ha votato all’unanimità la richiesta di impegno a presidente e giunta affinché si possa stabilire una norma complessiva chiara e univoca per tutto il territorio regionale. I due proponenti le precedenti mozioni, Baldelli e Capitani, hanno ricordato i pesanti problemi dei cacciatori e dei tartufai, situazioni che vanno assolutamente risolte, viste anche l’onerosità delle sanzioni.
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