Borghesi, "Dallo Stato 3,8 milioni per strade, scuole e per coprire minori entrate"
(Cittadino e Provincia) – Paciano, 21 ottobre ’20 – L’emergenza sanitaria modifica i programmi, ma non certo gli obiettivi del progetto “I Patrimoni museali del Trasimeno per un welfare di comunità”, realizzato con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia e gestito dalla Cooperativa Frontiera Lavoro. Progetto nato allo scopo di utilizzare i patrimoni culturali quali luoghi e mezzi attraverso i quali superare l’isolamento sociale.
Sarebbe dovuto essere un Festival, o meglio la seconda edizione del Festival del Paesaggio, a chiudere il biennio del progetto sulla “democratizzazione della cultura a partire da TrasiMemo Arts&Crafts”. Progetto attuato a partire da febbraio 2019 in quattro musei del Trasimeno (TrasiMemo di Paciano, il Museo del vetro di Piegaro, il Museo della pesca di San Feliciano e il Museo di storia naturale e del territorio Verri di Città della Pieve), dove sono stati avviati percorsi terapeutici attraverso dei laboratori artigianali.
Il Festival avrebbe avuto lo scopo, come già accaduto lo scorso anno, “di creare una rete di relazioni e di restituire il valore della fruibilità patrimoniale, anche in un’ottica terapeutica e di inclusione sociale”.
Ma le norme anticovid hanno costretto gli organizzatori a modificare i piani. Il vuoto lasciato dal Festival del paesaggio sarà riempito da una serie di uscite sul territorio, così da abbracciare tutta l’area degli otto comuni del lago. I partecipanti (alcuni pazienti in carico al Centro di Salute Mentale del Trasimeno, allo SREE del Distretto del Trasimeno ed ai Servizi Sociali Comunali) visiteranno luoghi dal significato pregnante come il Museo delle barche di Passignano, il Campo del Sole a Tuoro, la ex fabbrica “Pomodoraia” di Castiglione del Lago ed effettueranno una passeggiata immersi tra le piante di olivo di Panicale.
Del resto a questo si punta pensando già ad una seconda edizione del progetto. Estendere l’esperienza a tutto il Trasimeno, per una condivisione generale di un percorso pilota, che non ha precedenti. Un’intenzione accolta con favore dalla stessa Unione dei Comuni, che nei giorni scorsi ha incontrato i diversi attori del progetto per un bilancio di quanto fin qui realizzato e per gettare insieme le basi della sua prosecuzione.
“Questo progetto è nato con l’idea di svilupparsi e investire le capacità e le forze di un territorio ampio come quello dell’Unione – ha dichiarato il presidente Giulio Cherubini -. Siamo contenti che oggi alla conclusione di questo primo step si pensi già alla prossima progettazione che andrà ad agire sugli altri territori. La vita di questi nostri spazi museali non può essere rivolta solo al mondo turistico, ma deve essere concepita come vero patrimonio culturale e paesaggistico identitario di tutti i cittadini dell’Unione. Per questo sosteniamo con forza questa idea. Siamo convinti che da questa prima esperienza, senza soluzione di continuità, si possa partire e rilanciare, oltre che esportare, il progetto”.
AST20027.ET
(Cittadino e Provincia) – Paciano, 21 ottobre ’20 – L’emergenza sanitaria modifica i programmi, ma non certo gli obiettivi del progetto “I Patrimoni museali del Trasimeno per un welfare di comunità”, realizzato con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia e gestito dalla Cooperativa Frontiera Lavoro. Progetto nato allo scopo di utilizzare i patrimoni culturali quali luoghi e mezzi attraverso i quali superare l’isolamento sociale.
Sarebbe dovuto essere un Festival, o meglio la seconda edizione del Festival del Paesaggio, a chiudere il biennio del progetto sulla “democratizzazione della cultura a partire da TrasiMemo Arts&Crafts”. Progetto attuato a partire da febbraio 2019 in quattro musei del Trasimeno (TrasiMemo di Paciano, il Museo del vetro di Piegaro, il Museo della pesca di San Feliciano e il Museo di storia naturale e del territorio Verri di Città della Pieve), dove sono stati avviati percorsi terapeutici attraverso dei laboratori artigianali.
Il Festival avrebbe avuto lo scopo, come già accaduto lo scorso anno, “di creare una rete di relazioni e di restituire il valore della fruibilità patrimoniale, anche in un’ottica terapeutica e di inclusione sociale”.
Ma le norme anticovid hanno costretto gli organizzatori a modificare i piani. Il vuoto lasciato dal Festival del paesaggio sarà riempito da una serie di uscite sul territorio, così da abbracciare tutta l’area degli otto comuni del lago. I partecipanti (alcuni pazienti in carico al Centro di Salute Mentale del Trasimeno, allo SREE del Distretto del Trasimeno ed ai Servizi Sociali Comunali) visiteranno luoghi dal significato pregnante come il Museo delle barche di Passignano, il Campo del Sole a Tuoro, la ex fabbrica “Pomodoraia” di Castiglione del Lago ed effettueranno una passeggiata immersi tra le piante di olivo di Panicale.
Del resto a questo si punta pensando già ad una seconda edizione del progetto. Estendere l’esperienza a tutto il Trasimeno, per una condivisione generale di un percorso pilota, che non ha precedenti. Un’intenzione accolta con favore dalla stessa Unione dei Comuni, che nei giorni scorsi ha incontrato i diversi attori del progetto per un bilancio di quanto fin qui realizzato e per gettare insieme le basi della sua prosecuzione.
“Questo progetto è nato con l’idea di svilupparsi e investire le capacità e le forze di un territorio ampio come quello dell’Unione – ha dichiarato il presidente Giulio Cherubini -. Siamo contenti che oggi alla conclusione di questo primo step si pensi già alla prossima progettazione che andrà ad agire sugli altri territori. La vita di questi nostri spazi museali non può essere rivolta solo al mondo turistico, ma deve essere concepita come vero patrimonio culturale e paesaggistico identitario di tutti i cittadini dell’Unione. Per questo sosteniamo con forza questa idea. Siamo convinti che da questa prima esperienza, senza soluzione di continuità, si possa partire e rilanciare, oltre che esportare, il progetto”.
AST20027.ET