Edizione Speciale di Cittadino e Provincia - 8 Marzo 2021
Le donne stanno pagando il più alto tributo alla pandemia. Dal welfare deve partire una risposta alle disuguaglianze
Trasferire la memoria alle nuove generazioni. Nostro dovere difendere i valori della democrazia e della libertà
Libere di essere madri? Lancia l’allarme la Consigliera di Parità
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Luciano Bacchetta (Presidente della Provincia di Perugia)
Un anno fa il Covid-19 rivelò la fragilità di un mondo che si sentiva invincibile. Pensammo che, sacrificando per qualche mese le nostre abitudini, avremmo potuto tornare alla normalità in breve tempo. Non era vero. Non è vero. Migliaia e migliaia di morti, corsie di ospedale al collasso, il virus che varia fanno capire che siamo ancora in piena pandemia. La speranza è nei vaccini che a tempo di record sono stati realizzati e che dobbiamo garantire alla popolazione in tempi brevi. L’emergenza sanitaria ha acuito le disuguaglianze ponendo a tutti noi l’obbligo di adoperarci per un mondo più giusto. Nonostante quindi il quadro prospettato non invita a festeggiare, celebrare l’8 marzo è un doveroso tributo alle donne che in ogni angolo del pianeta portano il carico maggiore di questo dramma sia in termini di perdita di posti di lavoro che di impegno profuso all’interno delle famiglie. Per non parlare della piaga dei femminicidi e delle violenze domestiche (...) / continua > articolo completo all'interno della rivista
Erika Borghesi (Consigliera della Provincia di Perugia, con delega alle Pari Opportunità)
Anche quest’anno per l’8 Marzo la Provincia di Perugia rinnova l’appuntamento editoriale con “Infodonna”. Una consuetudine che vede la partecipazione di quanti desiderano rendere la giornata non una mera ricorrenza, ma l’occasione per fare il punto su una serie di questioni legate all’universo femminile.
L’edizione di quest’anno non può prescindere dall’emergenza sanitaria che, nello sconvolgere la vita di ognuno di noi, pesa in maniera esponenziale proprio sulle donne sia in termini di impegno in ambito familiare che lavorativo.
Il Covid ha acuito le disuguaglianze e le categorie più deboli, alle quali purtroppo le donne appartengono, stanno pagando
il tributo più alto, anche in termini di violenza tra le mura domestiche che troppo spesso sfociano in femminicidi.
Le leggi non bastano (...) / continua > articolo completo all'interno della rivista
Giuliana Astarita (Consigliera di Parità della Provincia di Perugia)
L’impatto del Covid-19 sull’ occupazione e sulle condizioni economiche e sociali delle donne, ampiamente documentato e evidenziato in tutto il mondo, è particolarmente significativo e grave nella situazione italiana. Di recente l’Istat ha riportato
in prima pagina il lavoro delle donne, evidenziando come proprio le donne stiano subendo in modo preponderante gli effetti della crisi. In numeri assoluti si parla di 101mila occupati in meno nell’ultimo mese del 2020, di questi, 99mila sono donne.
Donne che - come si sa e si misura da tempo - guadagnano meno, hanno contratti più fragili, avranno pensioni più povere e quindi sono maggiormente a rischio povertà per tutta la vita rispetto agli uomini, donne che appaiono come l’anello debole di una società in cui la percentuale di famiglie monoreddito - e quindi a rischio povertà - è la più alta d’Europa. Si tratta di dati allarmanti (...) / continua > articolo completo all'interno della rivista
Luciano Bacchetta (Presidente della Provincia di Perugia)
Un anno fa il Covid-19 rivelò la fragilità di un mondo che si sentiva invincibile. Pensammo che, sacrificando per qualche mese le nostre abitudini, avremmo potuto tornare alla normalità in breve tempo. Non era vero. Non è vero. Migliaia e migliaia di morti, corsie di ospedale al collasso, il virus che varia fanno capire che siamo ancora in piena pandemia. La speranza è nei vaccini che a tempo di record sono stati realizzati e che dobbiamo garantire alla popolazione in tempi brevi. L’emergenza sanitaria ha acuito le disuguaglianze ponendo a tutti noi l’obbligo di adoperarci per un mondo più giusto. Nonostante quindi il quadro prospettato non invita a festeggiare, celebrare l’8 marzo è un doveroso tributo alle donne che in ogni angolo del pianeta portano il carico maggiore di questo dramma sia in termini di perdita di posti di lavoro che di impegno profuso all’interno delle famiglie. Per non parlare della piaga dei femminicidi e delle violenze domestiche (...) / continua > articolo completo all'interno della rivista
Erika Borghesi (Consigliera della Provincia di Perugia, con delega alle Pari Opportunità)
Anche quest’anno per l’8 Marzo la Provincia di Perugia rinnova l’appuntamento editoriale con “Infodonna”. Una consuetudine che vede la partecipazione di quanti desiderano rendere la giornata non una mera ricorrenza, ma l’occasione per fare il punto su una serie di questioni legate all’universo femminile.
L’edizione di quest’anno non può prescindere dall’emergenza sanitaria che, nello sconvolgere la vita di ognuno di noi, pesa in maniera esponenziale proprio sulle donne sia in termini di impegno in ambito familiare che lavorativo.
Il Covid ha acuito le disuguaglianze e le categorie più deboli, alle quali purtroppo le donne appartengono, stanno pagando
il tributo più alto, anche in termini di violenza tra le mura domestiche che troppo spesso sfociano in femminicidi.
Le leggi non bastano (...) / continua > articolo completo all'interno della rivista
Giuliana Astarita (Consigliera di Parità della Provincia di Perugia)
L’impatto del Covid-19 sull’ occupazione e sulle condizioni economiche e sociali delle donne, ampiamente documentato e evidenziato in tutto il mondo, è particolarmente significativo e grave nella situazione italiana. Di recente l’Istat ha riportato
in prima pagina il lavoro delle donne, evidenziando come proprio le donne stiano subendo in modo preponderante gli effetti della crisi. In numeri assoluti si parla di 101mila occupati in meno nell’ultimo mese del 2020, di questi, 99mila sono donne.
Donne che - come si sa e si misura da tempo - guadagnano meno, hanno contratti più fragili, avranno pensioni più povere e quindi sono maggiormente a rischio povertà per tutta la vita rispetto agli uomini, donne che appaiono come l’anello debole di una società in cui la percentuale di famiglie monoreddito - e quindi a rischio povertà - è la più alta d’Europa. Si tratta di dati allarmanti (...) / continua > articolo completo all'interno della rivista