In nove giorni hanno percorso quasi 900 km in e-bike
(Cittadino e Provincia) – Perugia, 14 maggio ’21 - “C’è stata una grande partecipazione, proprio come sognavamo che ci fosse dopo mesi di preparativi. Da quando siamo saliti sulle bici, abbiamo sentito per tutto il percorso, in ogni pedalata, il calore della gente. Parliamoci chiaro, non c’erano folle oceaniche: ma per noi avere quasi sempre una platea di circa quindici persone che ci ascoltava ed era pronta a dialogare è stato un risultato inaspettato". Così Giorgio Massoli, ideatore dell’iniziativa “Umbria Coast to Coast - Popy on the Road”, dopo quasi 900 km percorsi in e-bike in nove giorni, insieme agli amici Massimiliano Migliarelli, Lorenzo Patoia, Federico Tabarrini e Marco Zugarini, descrive il suo straordinario viaggio per la figlia Caterina, detta Popy, ma anche per dare voce simbolicamente a tutti i bambini disabili.
“E’ stata una cosa bella, un’esperienza che non ti aspetti di vivere, che ci ha regalato entusiasmo, emozioni e felicità. Ci siamo ritrovati in mezzo ad amministrazioni, associazioni ma, soprattutto, persone; persone comuni che hanno dimostrato sensibilità e interesse per la nostra causa. Proprio questa è stata la sorpresa più grande. C’è stato un confronto, uno scambio di esperienze, la gente si è fermata a parlare con noi dimostrando una sensibilità spiccata verso i temi della disabilità. Alcuni ci hanno sostenuto percorrendo dei tratti al nostro fianco, altri ci hanno incoraggiato battendo le mani, altri ancora ci hanno offerto un piccolo ristoro per riprenderci dalla stanchezza. Tutto questo, unito alla bella accoglienza che sempre, puntuale, abbiamo trovato nelle piazze, dove erano presenti anche i rappresentanti dell’associazione Prendimi per Mano, ci ha permesso di guardare oltre la fatica dei numerosi chilometri fatti ogni giorno, spesso sotto la pioggia o in condizioni meteo non favorevoli”.
Strada facendo l’idea di attraversare l’Umbria in bicicletta per Popy, una bambina di quasi 8 anni nata con una rarissima mutazione genetica, legata alla volontà di sensibilizzare la comunità sulle difficoltà che giornalmente affronta una persona disabile e la sua famiglia, ha preso sempre più forma anche grazie agli incontri con le Amministrazioni comunali dei territori. “Da parte dei Comuni – continua il papà di Caterina - c’è stata una grossa risposta, la stragrande maggioranza ha firmato la nostra Dichiarazione di Intenti, altri hanno già deliberato documenti o avviato procedimenti che seguono la nostra linea: ovvero una maggiore praticità, utilità, elasticità, rapidità e consapevolezza nelle decisioni riguardanti le persone con disabilità. Quindi qualcosa, in linea teorica, abbiamo ottenuto, le premesse ci sono e buone, adesso bisognerà dare un seguito al nostro progetto, partendo magari dal ‘Registro pubblico dei progetti esistenziali di vita’ che abbiamo proposto di istituire per annotare preferenze, desideri, aspirazioni e aspetti legati ai sentimenti e alla quotidianità delle persone con disabilità che non trovano spazio in altri strumenti già normati. Si tratta di uno strumento dinamico, flessibile, che si presta ai cambiamenti e alle necessità di varie persone. E’ ancora presto per vedere i risultati, mi piacerebbe che le Associazioni, presenti nel territorio e coinvolte nel percorso, fossero delle sentinelle in difesa dei diritti delle persone con disabilità”.
Una traversata capace di intrecciare relazioni, solidarietà, punti di vista, ma soprattutto di rafforzare l’unione delle persone e l’amicizia. “Accanto all’iniziativa abbiamo attivato una raccolta fondi che terminerà il giorno del compleanno di Popy, il 18 giugno. Al momento ha superato la cifra di 5 mila euro, una somma importante che consegneremo all’Associazione Prendimi per Mano, che offre assistenza sociale e sanitaria ai minori con disabilità. Non scorderò mai questi nove giorni, la presenza di mia figlia in alcune tappe, con al suo fianco le sorelle Alice e Maddalena e la loro mamma Enrica, i volti delle persone, la solidarietà ricevuta, il supporto delle nostre famiglie che ci hanno ‘sostituito’ nei compiti quotidiani e, ovviamente, i miei splendidi compagni di viaggio e il nostro forte legame di amicizia. Un ulteriore ringraziamento mi sento di farlo alle mie sorelle Chiara e Martina, in particolare Martina che fin dall'inizio si è occupata di tutta la parte social, e aggiungo ai nomi anche Massimo, Elias, Rossana e Marta”.
Sociale21028.IC
(Cittadino e Provincia) – Perugia, 14 maggio ’21 - “C’è stata una grande partecipazione, proprio come sognavamo che ci fosse dopo mesi di preparativi. Da quando siamo saliti sulle bici, abbiamo sentito per tutto il percorso, in ogni pedalata, il calore della gente. Parliamoci chiaro, non c’erano folle oceaniche: ma per noi avere quasi sempre una platea di circa quindici persone che ci ascoltava ed era pronta a dialogare è stato un risultato inaspettato". Così Giorgio Massoli, ideatore dell’iniziativa “Umbria Coast to Coast - Popy on the Road”, dopo quasi 900 km percorsi in e-bike in nove giorni, insieme agli amici Massimiliano Migliarelli, Lorenzo Patoia, Federico Tabarrini e Marco Zugarini, descrive il suo straordinario viaggio per la figlia Caterina, detta Popy, ma anche per dare voce simbolicamente a tutti i bambini disabili.
“E’ stata una cosa bella, un’esperienza che non ti aspetti di vivere, che ci ha regalato entusiasmo, emozioni e felicità. Ci siamo ritrovati in mezzo ad amministrazioni, associazioni ma, soprattutto, persone; persone comuni che hanno dimostrato sensibilità e interesse per la nostra causa. Proprio questa è stata la sorpresa più grande. C’è stato un confronto, uno scambio di esperienze, la gente si è fermata a parlare con noi dimostrando una sensibilità spiccata verso i temi della disabilità. Alcuni ci hanno sostenuto percorrendo dei tratti al nostro fianco, altri ci hanno incoraggiato battendo le mani, altri ancora ci hanno offerto un piccolo ristoro per riprenderci dalla stanchezza. Tutto questo, unito alla bella accoglienza che sempre, puntuale, abbiamo trovato nelle piazze, dove erano presenti anche i rappresentanti dell’associazione Prendimi per Mano, ci ha permesso di guardare oltre la fatica dei numerosi chilometri fatti ogni giorno, spesso sotto la pioggia o in condizioni meteo non favorevoli”.
Strada facendo l’idea di attraversare l’Umbria in bicicletta per Popy, una bambina di quasi 8 anni nata con una rarissima mutazione genetica, legata alla volontà di sensibilizzare la comunità sulle difficoltà che giornalmente affronta una persona disabile e la sua famiglia, ha preso sempre più forma anche grazie agli incontri con le Amministrazioni comunali dei territori. “Da parte dei Comuni – continua il papà di Caterina - c’è stata una grossa risposta, la stragrande maggioranza ha firmato la nostra Dichiarazione di Intenti, altri hanno già deliberato documenti o avviato procedimenti che seguono la nostra linea: ovvero una maggiore praticità, utilità, elasticità, rapidità e consapevolezza nelle decisioni riguardanti le persone con disabilità. Quindi qualcosa, in linea teorica, abbiamo ottenuto, le premesse ci sono e buone, adesso bisognerà dare un seguito al nostro progetto, partendo magari dal ‘Registro pubblico dei progetti esistenziali di vita’ che abbiamo proposto di istituire per annotare preferenze, desideri, aspirazioni e aspetti legati ai sentimenti e alla quotidianità delle persone con disabilità che non trovano spazio in altri strumenti già normati. Si tratta di uno strumento dinamico, flessibile, che si presta ai cambiamenti e alle necessità di varie persone. E’ ancora presto per vedere i risultati, mi piacerebbe che le Associazioni, presenti nel territorio e coinvolte nel percorso, fossero delle sentinelle in difesa dei diritti delle persone con disabilità”.
Una traversata capace di intrecciare relazioni, solidarietà, punti di vista, ma soprattutto di rafforzare l’unione delle persone e l’amicizia. “Accanto all’iniziativa abbiamo attivato una raccolta fondi che terminerà il giorno del compleanno di Popy, il 18 giugno. Al momento ha superato la cifra di 5 mila euro, una somma importante che consegneremo all’Associazione Prendimi per Mano, che offre assistenza sociale e sanitaria ai minori con disabilità. Non scorderò mai questi nove giorni, la presenza di mia figlia in alcune tappe, con al suo fianco le sorelle Alice e Maddalena e la loro mamma Enrica, i volti delle persone, la solidarietà ricevuta, il supporto delle nostre famiglie che ci hanno ‘sostituito’ nei compiti quotidiani e, ovviamente, i miei splendidi compagni di viaggio e il nostro forte legame di amicizia. Un ulteriore ringraziamento mi sento di farlo alle mie sorelle Chiara e Martina, in particolare Martina che fin dall'inizio si è occupata di tutta la parte social, e aggiungo ai nomi anche Massimo, Elias, Rossana e Marta”.
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