Donne e diritti negati
Presentati i risultati del progetto "Donne e diritti negati"
Sono milioni in tutto il mondo le donne che, ogni giorno, vedono i loro diritti sistematicamente negati.
Matrimoni forzati, matrimoni riparatori, mutilazioni genitali, abusi sessuali, femminicidi, ingiustizie, discriminazioni, etc.-
Diritti spesso negati, a vari livelli, anche nei moderni paesi occidentali, dal diritto a decidere sul proprio corpo, dal diritto al lavoro e ad una giusta retribuzione, al diritto di vedere rispettate le proprie scelte: le discriminazioni contro le donne restano le più grandi violazioni dei diritti umani a cui assistiamo.
La violenza contro le donne, citando Kofi Annan, Segretario Generale delle Nazioni Unite, “è forse la violazione dei diritti umani più vergognosa. Essa non conosce confini né geografia, cultura o ricchezza. Fin tanto che continuerà, non potremo pretendere di aver compiuto dei reali progressi verso l’uguaglianza, lo sviluppo e la pace."
Questi i temi affrontati dalle ragazze e dai ragazzi delle scuole partecipanti al progetto, temi approfonditi in classe da protagonisti con un approccio bottom-up, così valorizzando le loro capacità di ricerca, analisi critica, elaborazione e condivisione.
All’interno dell’iter progettuale sono stati previsti due eventi, uno il 25 novembre 2022, in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne e l’altro l’8 marzo 2023, in occasione della Giornata internazionale della donna:
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il primo, da considerarsi quale avvio del progetto, è consistito in un convegno di sensibilizzazione ed approfondimento delle tematiche progettuali da parte di figure istituzionali, docenti universitari e rappresentanti delle associazioni, esperte/i in materia;
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nel corso del secondo evento invece, sono stati presentati i risultati progettuali, elaborati attraverso le diverse modalità prescelte (scrittura di testi, lettura di brani, rappresentazioni teatrali, video, canzoni...)
L'8 marzo 2023 in occasione della Giornata internazionale della donna, si è concluso il progetto "Donne e diritti negati" promosso dalla Provincia di Perugia, in collaborazione con la Consigliera di Parità, che ha coinvolto ben quattro scuole del territorio. Nella sala del Consiglio provinciale le ragazze e i ragazzi del Liceo Statale “Assunta Pieralli”, I.I.S. “Giordano Bruno", I.T.T.S. "Alessandro Volta" e I.T.E.T. “Aldo Capitini” hanno presentato i risultati dei lavori realizzati durante l'iter progettuale portato avanti autonomamente, nelle loro classi, con il supporto delle loro e dei loro insegnanti. Diversi i focus affrontati, diverse le ricerche, gli studi e le metodologie, ma identico l'impegno, la passione, la voglia di conoscere e di approfondire i temi inerenti la violazione dei diritti delle donne nel mondo. In particolare, la classe 3^ M del Pieralli si è concentrata sulla situazione delle donne in Iran, mentre la 5^ C del Giordano Bruno ha sviluppato l’argomento delle mutilazioni genitali femminili. Il tema dei diritti e della violenza contro le donne è stato scelto dalla classe 3^ B dell’Istituto Capitini e, infine, le rivolte delle donne per ottenere diritti e libertà sono state trattate dalla classe 4^ (grafica e comunicazione) del Volta.
la presidente Stefania Proietti ha ricordato l’impegno dell’Ente per il raggiungimento della parità di genere, sottolineando che i diritti delle donne sono diritti umani, raccontando la propria esperienza personale, di mamma, di ingegnere specializzata sulle tematiche ambientali, di prima donna sindaca di Assisi e presidente della Provincia, ha incoraggiato le ragazze e i ragazzi presenti a non rinunciare ai propri sogni: “Non abbiate paura di sognare perché voi, anche con una singola azione, potete diventare protagonisti di un cambiamento positivo. Oggi, con i vostri progetti già state facendo un cambiamento culturale che è necessario per raggiungere la parità di genere, contrastare la violenza sulle donne e contribuire al rispetto della dignità umana”
la consigliera con delega alle pari opportunità Erika Borghesi ha ricordato che: “Insieme alla consigliera di Parità abbiamo voluto promuovere questo progetto per porre l’attenzione sulla violazione dei diritti di libertà delle donne nel mondo, tematica riportata in particolar modo sotto i riflettori dagli atroci avvenimenti iraniani, a partire dalla morte, dopo l’arresto della polizia per non aver portato il velo in modo corretto, della giovanissima Mahsa Amini. All’interno del giornale Infodonna, che vi abbiamo distribuito, trovate alcune pagine dedicate proprio al progetto e alle tematiche con esso affrontate. Grazie a tutti voi per aver accolto la nostra proposta con entusiasmo, spirito di collaborazione e professionalità”.