(Cittadino e Provincia) – Trevi, 12 novembre ‘21 – Il 25 novembre si celebra la “Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne” e il Comune di Trevi, su iniziativa dell’assessora Stefania Moccoli che ha presentato un ordine del giorno, impegna sindaco e giunta ad inserire una serie di azioni che hanno lo scopo di sensibilizzare la popolazione a questa problematica.
Nel dettaglio, si legge nel documento, si chiede di inserire nella homepage del sito web istituzionale e dare adeguata pubblicità del numero regionale antiviolenza 800 861 126 e del numero nazionale antiviolenza 1522 attraverso tutti i canali di comunicazione istituzionale; proporre a farmacie e parafarmacie del territorio di inserire negli scontrini il numero regionale antiviolenza 800 861 126 e il numero nazionale antiviolenza 1522; rendere visibile nella homepage del sito web istituzionale e dare adeguata pubblicità alla app Youpol del Ministero dell’Interno; installare una seconda panchina rossa in un luogo visibile e di passaggio del comune, diverso dal centro storico, con apposta la targa informativa del numero unico antiviolenza 1522; inserire nel Piano dell’Offerta Formativa dell’istituto Comprensivo T. Valenti di Trevi progetti per la promozione della cultura di genere e di educazione alle Pari opportunità; rafforzare tutti i servizi di supporto alle donne e le famiglie oggetto di violenza in collaborazione con gli altri comuni della zona sociale n.8; chiedere alla Regione Umbria di investire risorse adeguate e in modo strutturale sul funzionamento degli Sportelli antiviolenza; chiedere alla Usl Umbria 2 di rifinanziare e rendere strutturale la figura dello Psicologo delle cure primarie, dimostratosi utilissimo nei casi di violenza sulle donne e invece purtroppo non messo a sistema nonostante la positiva fase di sperimentazione.
“La pandemia – si legge nell’odg - non ha portato miglioramenti ad una situazione critica, come riportato nella “Relazione sulla governance dei servizi antiviolenza e sul finanziamento dei centri antiviolenza e delle case rifugio” della Commissione d’Inchiesta sul femminicidio del Senato, per cui isolamento, convivenza forzata, restrizioni alla circolazione e instabilità socio-economica hanno comportato per le donne e per i loro figli il rischio di una maggiore esposizione alla violenza domestica.
Sempre dalle Relazioni della Commissione emerge anche il calo delle denunce (quelle per reati di maltrattamenti contro familiari e conviventi sono passate dai 1577 dei primi di marzo 2019 alle sole 652 dello stesso periodo del 2020). Sono diminuiti anche gli accessi ai Pronto Soccorso, dati che purtroppo non significano che la violenza contro le donne sia in regressione, ma sono invece con tutta probabilità il segnale di una situazione nella quale le donne vittime di violenza rischiano di trovarsi ancora più esposte alla possibilità di controllo e alla aggressività del partner maltrattante”.
Trevi21059.RB
(Cittadino e Provincia) – Trevi, 12 novembre ‘21 – Il 25 novembre si celebra la “Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne” e il Comune di Trevi, su iniziativa dell’assessora Stefania Moccoli che ha presentato un ordine del giorno, impegna sindaco e giunta ad inserire una serie di azioni che hanno lo scopo di sensibilizzare la popolazione a questa problematica.
Nel dettaglio, si legge nel documento, si chiede di inserire nella homepage del sito web istituzionale e dare adeguata pubblicità del numero regionale antiviolenza 800 861 126 e del numero nazionale antiviolenza 1522 attraverso tutti i canali di comunicazione istituzionale; proporre a farmacie e parafarmacie del territorio di inserire negli scontrini il numero regionale antiviolenza 800 861 126 e il numero nazionale antiviolenza 1522; rendere visibile nella homepage del sito web istituzionale e dare adeguata pubblicità alla app Youpol del Ministero dell’Interno; installare una seconda panchina rossa in un luogo visibile e di passaggio del comune, diverso dal centro storico, con apposta la targa informativa del numero unico antiviolenza 1522; inserire nel Piano dell’Offerta Formativa dell’istituto Comprensivo T. Valenti di Trevi progetti per la promozione della cultura di genere e di educazione alle Pari opportunità; rafforzare tutti i servizi di supporto alle donne e le famiglie oggetto di violenza in collaborazione con gli altri comuni della zona sociale n.8; chiedere alla Regione Umbria di investire risorse adeguate e in modo strutturale sul funzionamento degli Sportelli antiviolenza; chiedere alla Usl Umbria 2 di rifinanziare e rendere strutturale la figura dello Psicologo delle cure primarie, dimostratosi utilissimo nei casi di violenza sulle donne e invece purtroppo non messo a sistema nonostante la positiva fase di sperimentazione.
“La pandemia – si legge nell’odg - non ha portato miglioramenti ad una situazione critica, come riportato nella “Relazione sulla governance dei servizi antiviolenza e sul finanziamento dei centri antiviolenza e delle case rifugio” della Commissione d’Inchiesta sul femminicidio del Senato, per cui isolamento, convivenza forzata, restrizioni alla circolazione e instabilità socio-economica hanno comportato per le donne e per i loro figli il rischio di una maggiore esposizione alla violenza domestica.
Sempre dalle Relazioni della Commissione emerge anche il calo delle denunce (quelle per reati di maltrattamenti contro familiari e conviventi sono passate dai 1577 dei primi di marzo 2019 alle sole 652 dello stesso periodo del 2020). Sono diminuiti anche gli accessi ai Pronto Soccorso, dati che purtroppo non significano che la violenza contro le donne sia in regressione, ma sono invece con tutta probabilità il segnale di una situazione nella quale le donne vittime di violenza rischiano di trovarsi ancora più esposte alla possibilità di controllo e alla aggressività del partner maltrattante”.
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