In Provincia le commoventi testimonianze dei familiari di Barbara Cicioni, Laura Livi e Raffaella Presta nell’iniziativa della Consigliera di parità
(Cittadino e Provincia) - Perugia, 26 novembre ‘21 - “In ogni femminicidio c’è una vittima prima e una costellazione di vittime collaterali: parlo di padri, madri, sorelle, fratelli, figli e figlie, tutti “orfani speciali” perché privati di affetti vitali con una violenza misogina che arresta il fiato”. Con queste parole la Consigliera di Parità della Provincia di Perugia, Giuliana Astarita, ha aperto l’iniziativa “Ferite a morte. Feriti a vita”, organizzata nella Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne nella sala Falcone e Borsellino del Palazzo di Piazza Italia, dedicata al ricordo di Barbara Cicioni, Laura Livi e Raffaella Presta, voluta soprattutto per dare voce alle vittime invisibili, costrette a vivere per sempre con una profonda ferita.
“All’indomani di vicende così drammatiche dove le donne perdono la vita per mano di un uomo, spesso del proprio compagno – continua Astarita - c’è sempre tanta attenzione al racconto dei fatti, poi, con il passare del tempo calano i riflettori ma il dolore di chi resta rimane nel tempo, proprio come una cicatrice. Per questo è fondamentale non dimenticarli e non lasciarli soli”.
Un incontro significativo, emozionante, ricco di testimonianze capaci di toccare il cuore dei tanti partecipanti, che con attenzione e commozione hanno seguito il forte racconto di Simonetta, mamma di Barbara, Francesca, la cugina di Laura, e Vincenzo, il fratello di Raffaella. Insieme a loro si è cercato di capire cosa non ha funzionato prima e cosa si può fare oggi per sconfiggere la violenza contro le donne e, allo stesso tempo, non dimenticare “tutte” le vittime.
E’ stata sottolineata l’importanza di contrastare in modo adeguato la violenza di genere perché, sebbene ci sia uno strumento giuridico come la Convenzione di Istanbul, i numeri ci dicono che quest’anno in Italia i femminicidi sono l’8% in più rispetto al 2020. Da gennaio ad oggi sono state uccise 109 donne, una ogni tre giorni: un chiaro segnale che bisogna lavorare sulla prevenzione e sulla protezione. Un fenomeno ampio che si identifica in un problema culturale che si affronta anche parlando alle nuove generazioni, a cominciare dai primi anni di vita.
“Essenziale” è stato definito il ruolo della famiglia e della scuola dal presidente della Provincia di Perugia, per insegnare ai giovani il rispetto del prossimo: “E’ il tempo di lasciare un segno adeguato – ha detto – per rieducare gli uomini violenti e lavorare, ogni giorno, sulla formazione per contrastare una piaga delle nostra società”.
Serve sicuramente una rete condivisa a livello nazionale, ma anche a livello territoriale è fondamentale che ognuno faccia la propria parte. Per questo come sottolineato da Cristina Castellano, avvocata e componente della Commissione Integrata Pari Opportunità presso il Consiglio Nazionale Forense, bisogna parlare di questi temi tutto l’anno e non solo nel mese di novembre, in vista della Giornata contro la violenza sulle donne. Nel corso dell’incontro Francesca Brutti, avvocata e Presidente del Comitato Pari Opportunità presso l’Ordine degli Avvocati di Perugia, si è soffermata sul ruolo degli avvocati nei casi di femminicidio, raccomandando l’utilizzo di un linguaggio adeguato e il rispetto delle norme deontologiche, mentre un quadro completo delle linee guida sulla tutela del minore e degli orfani per crimini domestici è stato elaborato da Francesca Tardioli, assistente Sociale e Referente Promozione e Salute Zona Sociale 3. Altri dati significati sono stati quelli relativi ai Centri antiviolenza, forniti da Elena Bistocchi, avvocata e socia dell’Associazione Libera…mente Donna ets. Nel suo intervento ha affermato che dal 2014 ad oggi sono state accolte 2.127 donne a Perugia e 1.523 a Terni, sempre nello stesso periodo sono state ospitate 192 donne e 203 minori a Perugia e 108 donne e 112 minori a Terni. In conclusione Paola Moriconi, psicologa, psicoterapeuta e componente del Consiglio Direttivo dell’Associazione Libera…mente Donna ets, ha ricordato ancora una volta l’importanza di avere una corretta formazione sul tema della violenza e di proseguire con azioni positive per cambiare i numeri del fenomeno.
Pariopportunita21018.IC
(Cittadino e Provincia) - Perugia, 26 novembre ‘21 - “In ogni femminicidio c’è una vittima prima e una costellazione di vittime collaterali: parlo di padri, madri, sorelle, fratelli, figli e figlie, tutti “orfani speciali” perché privati di affetti vitali con una violenza misogina che arresta il fiato”. Con queste parole la Consigliera di Parità della Provincia di Perugia, Giuliana Astarita, ha aperto l’iniziativa “Ferite a morte. Feriti a vita”, organizzata nella Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne nella sala Falcone e Borsellino del Palazzo di Piazza Italia, dedicata al ricordo di Barbara Cicioni, Laura Livi e Raffaella Presta, voluta soprattutto per dare voce alle vittime invisibili, costrette a vivere per sempre con una profonda ferita.
“All’indomani di vicende così drammatiche dove le donne perdono la vita per mano di un uomo, spesso del proprio compagno – continua Astarita - c’è sempre tanta attenzione al racconto dei fatti, poi, con il passare del tempo calano i riflettori ma il dolore di chi resta rimane nel tempo, proprio come una cicatrice. Per questo è fondamentale non dimenticarli e non lasciarli soli”.
Un incontro significativo, emozionante, ricco di testimonianze capaci di toccare il cuore dei tanti partecipanti, che con attenzione e commozione hanno seguito il forte racconto di Simonetta, mamma di Barbara, Francesca, la cugina di Laura, e Vincenzo, il fratello di Raffaella. Insieme a loro si è cercato di capire cosa non ha funzionato prima e cosa si può fare oggi per sconfiggere la violenza contro le donne e, allo stesso tempo, non dimenticare “tutte” le vittime.
E’ stata sottolineata l’importanza di contrastare in modo adeguato la violenza di genere perché, sebbene ci sia uno strumento giuridico come la Convenzione di Istanbul, i numeri ci dicono che quest’anno in Italia i femminicidi sono l’8% in più rispetto al 2020. Da gennaio ad oggi sono state uccise 109 donne, una ogni tre giorni: un chiaro segnale che bisogna lavorare sulla prevenzione e sulla protezione. Un fenomeno ampio che si identifica in un problema culturale che si affronta anche parlando alle nuove generazioni, a cominciare dai primi anni di vita.
“Essenziale” è stato definito il ruolo della famiglia e della scuola dal presidente della Provincia di Perugia, per insegnare ai giovani il rispetto del prossimo: “E’ il tempo di lasciare un segno adeguato – ha detto – per rieducare gli uomini violenti e lavorare, ogni giorno, sulla formazione per contrastare una piaga delle nostra società”.
Serve sicuramente una rete condivisa a livello nazionale, ma anche a livello territoriale è fondamentale che ognuno faccia la propria parte. Per questo come sottolineato da Cristina Castellano, avvocata e componente della Commissione Integrata Pari Opportunità presso il Consiglio Nazionale Forense, bisogna parlare di questi temi tutto l’anno e non solo nel mese di novembre, in vista della Giornata contro la violenza sulle donne. Nel corso dell’incontro Francesca Brutti, avvocata e Presidente del Comitato Pari Opportunità presso l’Ordine degli Avvocati di Perugia, si è soffermata sul ruolo degli avvocati nei casi di femminicidio, raccomandando l’utilizzo di un linguaggio adeguato e il rispetto delle norme deontologiche, mentre un quadro completo delle linee guida sulla tutela del minore e degli orfani per crimini domestici è stato elaborato da Francesca Tardioli, assistente Sociale e Referente Promozione e Salute Zona Sociale 3. Altri dati significati sono stati quelli relativi ai Centri antiviolenza, forniti da Elena Bistocchi, avvocata e socia dell’Associazione Libera…mente Donna ets. Nel suo intervento ha affermato che dal 2014 ad oggi sono state accolte 2.127 donne a Perugia e 1.523 a Terni, sempre nello stesso periodo sono state ospitate 192 donne e 203 minori a Perugia e 108 donne e 112 minori a Terni. In conclusione Paola Moriconi, psicologa, psicoterapeuta e componente del Consiglio Direttivo dell’Associazione Libera…mente Donna ets, ha ricordato ancora una volta l’importanza di avere una corretta formazione sul tema della violenza e di proseguire con azioni positive per cambiare i numeri del fenomeno.
Pariopportunita21018.IC