Allevamenti bovini
Capi presenti nel territorio provinciale con riferimento all’anno 2010-2011.
I capi presenti sul territorio provinciale risultano essere 51.884 distribuiti su 2.981 impianti. Si tratta di una produzione assai diffusa (presente in 57 comuni su 59) e con una notevole presenza di piccole o piccolissime stalle che in alcuni casi si può avvicinare ad una produzione per l’autoconsumo. Anche in questo caso pertanto è stato scelto di restringere il campo di indagine eliminando dalla analisi quegli allevamenti che potessero essere considerati non destinati alla trasformazione e commercio delle carni e al tempo stesso con una quantità di capi non in grado di formare massa critica da un punto di vista ambientale. La scelta di analizzare le situazioni in cui gli allevamenti avessero un numero di capi uguale o superiore a cinque ha ridotto il numero degli allevamenti da considerare da 2981 a 550 e il numero di capi da considerare da 51.884 a 21.807.
La densità media provinciale si attesta sul valore 0,03 con 21 comuni al di sopra di questo valore; la massima densità (capi x ha.) si riscontra a Bastia Umbra (0,31) dove sono censiti 859 capi in 5 impianti; seguono per importanza: Cannara (0,14), Montefalco (0,13), Spello (0,11), Gualdo Cattaneo e Bevagna (0,10).
Dal punto di vista della “concentrazione” gran parte di questi comuni vengono messi in evidenza: rispetto al valore medio provinciale di 39,75, a parte Corciano che con il suo unico allevamento di 334 capi rappresenta il valore più elevato di concentrazione, Cannara e Bastia, insieme a Spoleto, riportano valori a tre cifre sul rapporto capi/allevamento, mentre Bettona, Castiglione del Lago, Trevi, Montefalco e Gualdo Cattaneo denunciano concentrazioni uguali o superiori a 70 capi/allevamento.
Tra tutti questi, ed a parte Corciano che presenta un unico impianto sia pure di dimensioni significative, Cannara, Montefalco e Bastia presentano situazioni di prevalente concentrazione degli impianti in zone, in qualche modo, dedicate.
Tutti i comuni sopra richiamati (Bastia, Cannara, Montefalco, Spello, Gualdo Cattaneo, Bevagna, Corciano, Spoleto, Castiglione del lago, Trevi) possono essere definiti comuni “ad elevato carico zootecnico”.
L’assetto del settore nella provincia ha messo in evidenza l’addensarsi di questa attività produttiva in 4 ambiti territoriali che, pur in modo articolato, complessivamente contengono l’87,84% delle situazioni di densità più significative e che sono, nell’ordine: La Valle Umbra ed il versante collinare ed alto collinare che si appoggia ai M.Martani, il Nursino con il Casciano, il versante occidentale del Trasimeno e la dorsale appenninica tra Nocera Umbra e Colfiorito.
Nel dettaglio, la situazione quantitativamente più significativa è quella della Valle Umbra nord che interessa i comuni di Perugia, Assisi, Bastia e Cannara:
Risultano 3 aree di picco. La prima è collocata tra Torchiagina e Petrignano di Assisi ed è costituita da 5 allevamenti per complessivi 1022 capi di cui 2 medio-grandi con 940 capi e tre piccoli con 82 capi in totale; l’area ricade all’interno dell’acquifero alluvionale della Valle Umbra ed è utilizzata come campo pozzi a fini idropotabili. La seconda è posizionata tra Bastia Umbra e la frazione di Costano dove insistono, in prossimità di un campo pozzi sopra l’acquifero alluvionale due allevamenti di medie dimensioni ed uno di piccole per un totale di 618 capi. Il terzo è costituito da 8 allevamenti posti tra Cannara e Castelnuovo, in corrispondenza del campo pozzi di Cannara, con 1092 capi, di cui 684 concentrati in due allevamenti di medie dimensioni. Al di fuori di queste tre aree di picco, ma sempre sopra l’acquifero di Cannara, due allevamenti, tra Cannara e Spello, contengono 394 capi.
La Valle Umbra è interessata anche nella parte centrale tra Foligno e Trevi da una parte e tra Bevagna e Montefalco dall’altra, con le aree 10, 11, 12. La 10 individua un allevamento di 249 capi posto a nord della SP Bevagna Foligno, tra Fiamenga e le Fornaci Clarici, sull’acquifero alluvionale.
Individua un’area assai vasta che interessa i comuni di Foligno, Trevi, Montefalco, Gualdo Cattaneo, Bevagna, avente come fuoco il confine tra quest’ultimo comune e quello di Montefalco, assai densa di allevamenti e con due situazioni di picco. La prima è data da sei allevamenti di piccolissime e medie dimensioni che sommano complessivamente 454 capi collocati ai piedi del Colle di belvedere (tra S.Marco e Foligno) sul bordo ed al’interno dell’acquifero alluvionale tra Torre di Monte falco e la Madonna di Costantinopoli, lungo l’Alveo del Montefalco che qui diventa il T.Teverone (classificato “a rischio” dal PRTA), insieme ad un gruppo di tre allevamenti per complessivi 373 capi (di cui uno da solo contiene 334 capi) posto alle spalle della Z.I. di Bevagna e sulle pendici del Santuario della Madonna delle Grazie. La seconda situazione di picco è data da un allevamento di 479 capi posto tra il Torrente Marroggia (classificato a rischio) ed il fosso Cocagna poco prima del loro confluire nel T.Teverone.
Individua un’area piuttosto circoscritta, in comune di Spoleto loc. S.Brizio, dove, lungo la strada provinciale per La Bruna, insiste un allevamento di 470 capi che ricade all’interno dell’acquifero alluvionale e in prossimità di un campo pozzi idropotabili. Poco più ad est, in comune di Trevi, ma prossimo al confine con Spoleto, un allevamento di 114 capi è posto vicino al T.Marroggia (classificato “a rischio”).
L'ambito che contiene importanti concentrazioni è la Valnerina soprattutto con il Nursino ed il Casciano.
L'area 13 è una vasta area del comune di Norcia, compresa tra Serravalle ad ovest e Casciolino ad est e che si estende sulla parte nord del Piano di S.Scolastica fino al complesso monumentale ed il bivio per Forca Canapine, contiene 32 impianti di allevamento bovino con un totale di 1410 capi. All’interno di essa una situazione di forte concentrazione con 15 allevamenti di dimensioni medio piccole ( da 6 capi fino a 199) e con un totale di 789 capi raccolti attorno al capoluogo in un triangolo i cui vertici possono essere indicati nella sorgente del Salicone, nel convento dei Cappuccini e nella Madonna del Quattrino. Tutto questo sopra l’acquifero carbonatico della Valnerina con alcuni attingimenti idropotabili e sul bacino del F.Sordo.
Nel comune di Cascia, area 14, sulla colline carbonatiche in destra idrografica del F.Corno, in località S.Giorgio presso Logna, insistono 5 allevamenti per un totale di 290 capi oltre ad un altro, di 20 capi a Colforcella.
Nell'area 15, sempre nel comune di Cascia, a sud sul confine con Rieti tra Buda e Trognano insistono otto allevamenti per un totale di 505 capi sul Torrente di Valle Lunga (versante di Rieti).
Sono le zone in cui sono state rilevate le maggiori concentrazioni sono state già ricordate il Trasimeno occidentale area 4 e Colfiorito area 9. Persiste, nell'area 4, un grande allevamento in comune di Castiglione del Lago al Mulino delle Monache, tra le loc. i Pieracci e La Piana con 467 capi è collocato nelle vicinanza del fosso Paganico, tributario del Trasimeno. L'area 9 individuata nel Comune di Foligno sul Valico di Colfiorito, tra Cesi e Popola, ci sono un gruppo di sei allevamenti che contengono in tutto 183 capi.
Oltre ai casi sopra descritti, altre situazioni puntuali di concentrazione, sia pure di minore intensità, sono emersi in vari punti del territorio provinciale con le aree 1, 2, 3, 5, 6 e 7.
Nell'area 1 c'è un allevamento di 386 capi situato nel Comune di Gubbio, a nord della SP. Gubbio-Scheggia e in prossimità del confine tra i due comuni. E’ collocato a monte del T. Sentino (versante marchigiano) ed a circa 1 Km. da sorgenti idriche (loc. Fonte Spogna, Pianelle).
L'area 2, contiene due allevamenti per un totale di 386 capi in comune di Valfabbrica, posti tra Collemincio e Casacastalda sopra la formazione del T.Arone, tributario del T. Rasina. A valle di essi è situato il campo pozzi di Schifanoia. Area 3. In Comune di Corciano un allevamento di 334 capi si trova tra il Castello di Mantignana e Caligiana in località Palazzetta –Torre, sul fosso del Campatico, che alimenta il T. Formanuova e quindi i T. Caina (classificato “a rischio”).
Mentre l'area 5 nel comune di Castiglione del Lago, ma sui crinali tra Casamaggiore e Pozzuolo, ci sono quattro allevamenti: due di complessivi 136 capi, sono collocati sul versante del T Chiani; due, per complessivi 155 capi, sono posti vicino al depuratore di Pozzuolo e sul formarsi del Rio Pescia, tributario del Trasimeno.
Nel comune di Magione, tre impianti concentrano 217 capi vicino al T. Caina, subito a valle del suo passaggio tra i colli di Montemelino e Castelvieto. Area 7. Tra i comuni di Foligno e Nocera Umbra. Circa 200 capi distribuiti su 7 allevamenti attorno a Colle Croce (SP. Nocera- Annifo).