(Cittadino e Provincia) Perugia 7 febbraio ‘23 - Nella Giornata Mondiale contro il bullismo e il cyberbullismo, la Presidente della Provincia Stefania Proietti e la consigliera Erika Borghesi delegata alla pari opportunità, evidenziano l’importanza di questa ricorrenza che rappresenta un’occasione per riflettere su un fenomeno ancora troppo diffuso e soprattutto su quali possano essere gli strumenti per impedire che episodi di prevaricazione continuino ad accadere.
“Riflettere sul fenomeno del bullismo e del cyberbullismo è estremamente importante – affermano Proietti e Borghesi - perché la cronaca ci consegna quotidianamente episodi in cui i nostri giovani, bambini e adolescenti, sono vittime di qualche forma di bullismo. E i numeri di questo fenomeno sono impressionanti, si parla nel mondo di oltre 200 milioni di ragazzi e ragazzini che soffrono le più disparate prevaricazioni ad opera di coetanei. Una ricerca italiana ha stimato che 1 adolescente su 2 ha subito atti di bullismo e/o di cyberbullismo, anzi questa forma di violenza materiale e psicologica viene individuata come il rischio principale, la paura più temuta dai ragazzi.
Per queste ragioni le istituzioni hanno il dovere di compiere con continuità opera di sensibilizzazione, aiutare le vittime del bullismo facendole sentire non sole e sostenendole nel denunciare i soprusi e nel contempo educare gli autori a rispettare i coetanei e a non bullizzare perché ogni atto di violenza va condannato.
Fondamentale il ruolo della scuola, degli insegnanti soprattutto che sono a contatto stretto con il mondo degli adolescenti e riescono a percepire gli stati di disagio derivanti anche dal fenomeno del bullismo legato all’uso e delle tecnologie, in particolare dei social.
Come Provincia di Perugia – concludono - siamo a disposizione per quanto ci compete, insieme alle forze dell’ordine e alle associazioni che operano sul territorio, a organizzare momenti di riflessione e approfondimento, coinvolgendo gli studenti degli istituti superiori.
E’ infatti un nostro dovere ma anche una nostra responsabilità mettere a disposizione energie, tempo e professionalità per tentare di arginare un fenomeno che infligge sofferenze ai nostri ragazzi e che può arrivare a far compiere gesti inconsulti”.
Oi23017.Red/DB
(Cittadino e Provincia) Perugia 7 febbraio ‘23 - Nella Giornata Mondiale contro il bullismo e il cyberbullismo, la Presidente della Provincia Stefania Proietti e la consigliera Erika Borghesi delegata alla pari opportunità, evidenziano l’importanza di questa ricorrenza che rappresenta un’occasione per riflettere su un fenomeno ancora troppo diffuso e soprattutto su quali possano essere gli strumenti per impedire che episodi di prevaricazione continuino ad accadere.
“Riflettere sul fenomeno del bullismo e del cyberbullismo è estremamente importante – affermano Proietti e Borghesi - perché la cronaca ci consegna quotidianamente episodi in cui i nostri giovani, bambini e adolescenti, sono vittime di qualche forma di bullismo. E i numeri di questo fenomeno sono impressionanti, si parla nel mondo di oltre 200 milioni di ragazzi e ragazzini che soffrono le più disparate prevaricazioni ad opera di coetanei. Una ricerca italiana ha stimato che 1 adolescente su 2 ha subito atti di bullismo e/o di cyberbullismo, anzi questa forma di violenza materiale e psicologica viene individuata come il rischio principale, la paura più temuta dai ragazzi.
Per queste ragioni le istituzioni hanno il dovere di compiere con continuità opera di sensibilizzazione, aiutare le vittime del bullismo facendole sentire non sole e sostenendole nel denunciare i soprusi e nel contempo educare gli autori a rispettare i coetanei e a non bullizzare perché ogni atto di violenza va condannato.
Fondamentale il ruolo della scuola, degli insegnanti soprattutto che sono a contatto stretto con il mondo degli adolescenti e riescono a percepire gli stati di disagio derivanti anche dal fenomeno del bullismo legato all’uso e delle tecnologie, in particolare dei social.
Come Provincia di Perugia – concludono - siamo a disposizione per quanto ci compete, insieme alle forze dell’ordine e alle associazioni che operano sul territorio, a organizzare momenti di riflessione e approfondimento, coinvolgendo gli studenti degli istituti superiori.
E’ infatti un nostro dovere ma anche una nostra responsabilità mettere a disposizione energie, tempo e professionalità per tentare di arginare un fenomeno che infligge sofferenze ai nostri ragazzi e che può arrivare a far compiere gesti inconsulti”.
Oi23017.Red/DB