(Cittadino e Provincia) – Magione, 19 aprile 2023 – L’autodromo di Magione ha spento le sue prime cinquanta candeline.
L’impianto infatti prese vita nell’aprile del 1973 grazie alla passione di un gruppo di sette appassionati magionesi che decisero di realizzare un impianto sportivo dedicato al motorismo, una struttura che negli anni ha ospitato campionati automobilistici e motociclistici nazionali ed internazionali.
Un traguardo, quello del cinquantesimo anniversario, celebrato lo scorso fine settimana, tra amarcord e una nuova edizione della tradizionale “Pasqua del pilota”.
E così sabato, presso le strutture di Magione, si sono ritrovati i protagonisti della nascita dell’Autodromo dell’Umbria e di quella Pasqua del Pilota del 1973, che inaugurò la pista. Sala gremita per ascoltare storie, aneddoti ed episodi di questa lunga storia.
“Il motorsport è fatto di emozioni e comunità – ha detto in apertura la presidente dell’Autodromo, Francesca Pasquino – e rivedere qui amici che non vedevo da tempo, mi ha regalato tanta gioia”. Pasquino, per diversi anni commissario sportivo e giudice di gara, dal 2015 è nel cda dell’Autodromo, per diventarne nel 2020 presidente.
Anche la Provincia di Perugia ha partecipato alle celebrazioni attraverso il vicepresidente e il consigliere delegato alla viabilità.
Tante le storie che si sono incrociate in questo anniversario, a partire da quella di Roberto Papini, amministratore delegato dell’Autodromo ma anche pilota di carriera.
A ripercorrere la storia dei primi protagonisti ci ha pensato il presidente dell’Automobile club di Perugia, Ruggero Campi, al quale si deve l’interesse dell’Autodromo per la guida sicura: “Sono molto orgoglioso del traguardo di oggi e di aver portato avanti un’Aci severa rispetto all’Autodromo che siamo riusciti a trasformare in struttura polifunzionale. Per il futuro, saremo vicini all’Amub e sosterremo i progetti che gli amministratori ci sottoporranno. L’Autodromo cresce anche da un punto di vista sociale e diventerà società benefit”.
La storia è stata affidata ad un talk tra Giuliano Carrozza, l’architetto progettista, Umberto Mannocchi, Carla Pagani, Giulio Capolsini ovvero uno dei sette fondatori. “Eravamo giovani e ci siamo divertiti”, ha detto Capolsini. Carrozza ha parlato della struttura come di “una sua creatura”. Mannocchi: “E’ stato un amore di gioventù”. E Carla Pagani, per 25 anni ufficiale di percorso: “Ho passato qui momenti bellissimi, perché siamo una grande famiglia”.
Incredibili anche i racconti dei piloti della Prima Pasqua del Pilota. Elio Gotti (Ego): “Ciccotti era l’uomo da battere e Magione è stata una struttura nelle sue dimensioni”. E’ intervenuto anche Renato Benusiglio, uno che ha superato le 750 gare all’attivo: “Magione non ha la burocrazia degli autodromi grandi e c’è un grande rapporto con il pubblico. Essere qui oggi è come cinquant’anni fa”. Sanzio Cappellini ha inaugurato l’Autodromo con la sua prima gara della vita: “Ricordo quando, ad un certo punto, ha iniziato a nevicare”. L’esperienza di Riccardo Bachiorri è stata quella invece di neopatentato che si è affacciava al motorsport in quel momento.
CS23021.ET
(Cittadino e Provincia) – Magione, 19 aprile 2023 – L’autodromo di Magione ha spento le sue prime cinquanta candeline.
L’impianto infatti prese vita nell’aprile del 1973 grazie alla passione di un gruppo di sette appassionati magionesi che decisero di realizzare un impianto sportivo dedicato al motorismo, una struttura che negli anni ha ospitato campionati automobilistici e motociclistici nazionali ed internazionali.
Un traguardo, quello del cinquantesimo anniversario, celebrato lo scorso fine settimana, tra amarcord e una nuova edizione della tradizionale “Pasqua del pilota”.
E così sabato, presso le strutture di Magione, si sono ritrovati i protagonisti della nascita dell’Autodromo dell’Umbria e di quella Pasqua del Pilota del 1973, che inaugurò la pista. Sala gremita per ascoltare storie, aneddoti ed episodi di questa lunga storia.
“Il motorsport è fatto di emozioni e comunità – ha detto in apertura la presidente dell’Autodromo, Francesca Pasquino – e rivedere qui amici che non vedevo da tempo, mi ha regalato tanta gioia”. Pasquino, per diversi anni commissario sportivo e giudice di gara, dal 2015 è nel cda dell’Autodromo, per diventarne nel 2020 presidente.
Anche la Provincia di Perugia ha partecipato alle celebrazioni attraverso il vicepresidente e il consigliere delegato alla viabilità.
Tante le storie che si sono incrociate in questo anniversario, a partire da quella di Roberto Papini, amministratore delegato dell’Autodromo ma anche pilota di carriera.
A ripercorrere la storia dei primi protagonisti ci ha pensato il presidente dell’Automobile club di Perugia, Ruggero Campi, al quale si deve l’interesse dell’Autodromo per la guida sicura: “Sono molto orgoglioso del traguardo di oggi e di aver portato avanti un’Aci severa rispetto all’Autodromo che siamo riusciti a trasformare in struttura polifunzionale. Per il futuro, saremo vicini all’Amub e sosterremo i progetti che gli amministratori ci sottoporranno. L’Autodromo cresce anche da un punto di vista sociale e diventerà società benefit”.
La storia è stata affidata ad un talk tra Giuliano Carrozza, l’architetto progettista, Umberto Mannocchi, Carla Pagani, Giulio Capolsini ovvero uno dei sette fondatori. “Eravamo giovani e ci siamo divertiti”, ha detto Capolsini. Carrozza ha parlato della struttura come di “una sua creatura”. Mannocchi: “E’ stato un amore di gioventù”. E Carla Pagani, per 25 anni ufficiale di percorso: “Ho passato qui momenti bellissimi, perché siamo una grande famiglia”.
Incredibili anche i racconti dei piloti della Prima Pasqua del Pilota. Elio Gotti (Ego): “Ciccotti era l’uomo da battere e Magione è stata una struttura nelle sue dimensioni”. E’ intervenuto anche Renato Benusiglio, uno che ha superato le 750 gare all’attivo: “Magione non ha la burocrazia degli autodromi grandi e c’è un grande rapporto con il pubblico. Essere qui oggi è come cinquant’anni fa”. Sanzio Cappellini ha inaugurato l’Autodromo con la sua prima gara della vita: “Ricordo quando, ad un certo punto, ha iniziato a nevicare”. L’esperienza di Riccardo Bachiorri è stata quella invece di neopatentato che si è affacciava al motorsport in quel momento.
CS23021.ET