(Cittadino e Provincia) – Perugia, 28 luglio ‘23 – Tutelare e garantire le prestazioni essenziali nelle realtà più piccole. Va in questa direzione la mozione presentata dalla consigliera Letizia Michelini, in qualità di capogruppo Pd, e approvata dal Consiglio provinciale di Perugia nel corso dell’ultima seduta. Nell'atto si esprime forte preoccupazione per le conseguenze che il Disegno di legge per l’attuazione dell’autonomia differenziata delle Regioni a statuto ordinario, approvato dal Consiglio dei Ministri lo scorso 2 marzo, potrebbe avere in Umbria.
La mozione, passata con 7 voti a favore e 3 contrari, impegna la presidente Stefania Proietti a rappresentare in tutte le sedi necessarie il punto di vista espresso dall’assemblea provinciale, assumere iniziative affinché tutte le realtà del Paese abbiano uguali opportunità di benessere civile e sociale, inviare la deliberazione alle varie istituzioni e, inoltre, chiedere la creazione di un tavolo istituzionale per trovare un accordo con tutte le Regioni, Province e Comuni.
"Il disegno di legge presentato dal Governo ha suscitato consistenti perplessità e notevoli critiche, da parte di studiosi e costituzionalisti, ma anche Regioni e associazioni di categoria”, ha riferito la consigliera Michelini. “Non viene assicurata la centralità del Parlamento - ha proseguito -, né il ruolo degli enti locali, soprattutto per quanto riguarda l’individuazione, la definizione e il finanziamento dei livelli essenziali delle prestazioni (LEP). Applicato alla nostra realtà, una regione con pochi abitanti, e in generale alle regioni più fragili, non garantirebbe un livello adeguato di servizi. Mi riferisco alle prestazioni sanitarie in particolar modo, quindi parliamo di diritto alla salute, senza dimenticare altri ambiti cruciali, come trasporti e scuola. Nel testo della mozione viene messo in risalto il rischio di aumentare di fatto i divari tra nord e sud del Paese, ecco perché si chiede un confronto approfondito sul delicato tema".
Contrario alla mozione, il consigliere della Lega Giovanni Dominici è intervenuto dicendo che l'obiettivo dell’Autonomia differenziata è quello di ridurre gli attuali divari causati dal centralismo: “Ogni regione – ha detto - potrà chiedere al Governo di gestire quei settori nei quali ritiene di poter fare meglio rispetto allo stato centrale. Gli amministratori locali vivono e conoscono il territorio e per questo possono riuscire a sfruttarne le potenzialità”.
A prendere la parola è stato poi il consigliere Francesco Zaccagni, che, favorevole alla mozione, ha sottolineato il fatto che il provvedimento nasce principalmente per le regioni del nord: “L’Umbria è una regione piccola e scarsamente popolata – ha affermato -, perciò sarebbe meglio concentrarci su come trattenere i nostri giovani e rafforzare, nonché migliorare, le condizioni dei servizi, anche per gli anziani. Il disegno di legge non contiene le condizioni giuste per andare avanti”.
Di seguito il consigliere Davide Fantauzzi, convintamente a favore della mozione, ha definito la questione dell’autonomia differenziata una contrapposizione squisitamente politica, ricostruendo poi alcune vicende sul tema.
In conclusione, la presidente Proietti ha confermato il proprio impegno in ogni sede pubblica a esprimere il parere del Consiglio provinciale, ma anche a inviare a tutti i livelli dello Stato la deliberazione. Condividendo pienamente quanto esposto dalla consigliera Michelini, la presidente ha auspicato un cambio di strada da parte del Governo per evitare conseguenze devastanti per il territorio umbro che sarebbe penalizzato rispetto a regioni più virtuose, finendo per non poter più garantire un livello adeguato di servizi.
OI23055.IC
(Cittadino e Provincia) – Perugia, 28 luglio ‘23 – Tutelare e garantire le prestazioni essenziali nelle realtà più piccole. Va in questa direzione la mozione presentata dalla consigliera Letizia Michelini, in qualità di capogruppo Pd, e approvata dal Consiglio provinciale di Perugia nel corso dell’ultima seduta. Nell'atto si esprime forte preoccupazione per le conseguenze che il Disegno di legge per l’attuazione dell’autonomia differenziata delle Regioni a statuto ordinario, approvato dal Consiglio dei Ministri lo scorso 2 marzo, potrebbe avere in Umbria.
La mozione, passata con 7 voti a favore e 3 contrari, impegna la presidente Stefania Proietti a rappresentare in tutte le sedi necessarie il punto di vista espresso dall’assemblea provinciale, assumere iniziative affinché tutte le realtà del Paese abbiano uguali opportunità di benessere civile e sociale, inviare la deliberazione alle varie istituzioni e, inoltre, chiedere la creazione di un tavolo istituzionale per trovare un accordo con tutte le Regioni, Province e Comuni.
"Il disegno di legge presentato dal Governo ha suscitato consistenti perplessità e notevoli critiche, da parte di studiosi e costituzionalisti, ma anche Regioni e associazioni di categoria”, ha riferito la consigliera Michelini. “Non viene assicurata la centralità del Parlamento - ha proseguito -, né il ruolo degli enti locali, soprattutto per quanto riguarda l’individuazione, la definizione e il finanziamento dei livelli essenziali delle prestazioni (LEP). Applicato alla nostra realtà, una regione con pochi abitanti, e in generale alle regioni più fragili, non garantirebbe un livello adeguato di servizi. Mi riferisco alle prestazioni sanitarie in particolar modo, quindi parliamo di diritto alla salute, senza dimenticare altri ambiti cruciali, come trasporti e scuola. Nel testo della mozione viene messo in risalto il rischio di aumentare di fatto i divari tra nord e sud del Paese, ecco perché si chiede un confronto approfondito sul delicato tema".
Contrario alla mozione, il consigliere della Lega Giovanni Dominici è intervenuto dicendo che l'obiettivo dell’Autonomia differenziata è quello di ridurre gli attuali divari causati dal centralismo: “Ogni regione – ha detto - potrà chiedere al Governo di gestire quei settori nei quali ritiene di poter fare meglio rispetto allo stato centrale. Gli amministratori locali vivono e conoscono il territorio e per questo possono riuscire a sfruttarne le potenzialità”.
A prendere la parola è stato poi il consigliere Francesco Zaccagni, che, favorevole alla mozione, ha sottolineato il fatto che il provvedimento nasce principalmente per le regioni del nord: “L’Umbria è una regione piccola e scarsamente popolata – ha affermato -, perciò sarebbe meglio concentrarci su come trattenere i nostri giovani e rafforzare, nonché migliorare, le condizioni dei servizi, anche per gli anziani. Il disegno di legge non contiene le condizioni giuste per andare avanti”.
Di seguito il consigliere Davide Fantauzzi, convintamente a favore della mozione, ha definito la questione dell’autonomia differenziata una contrapposizione squisitamente politica, ricostruendo poi alcune vicende sul tema.
In conclusione, la presidente Proietti ha confermato il proprio impegno in ogni sede pubblica a esprimere il parere del Consiglio provinciale, ma anche a inviare a tutti i livelli dello Stato la deliberazione. Condividendo pienamente quanto esposto dalla consigliera Michelini, la presidente ha auspicato un cambio di strada da parte del Governo per evitare conseguenze devastanti per il territorio umbro che sarebbe penalizzato rispetto a regioni più virtuose, finendo per non poter più garantire un livello adeguato di servizi.
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