(Cittadino e Provincia) – Cascia, 23 maggio ‘24 – “In questi tempi colpiti dalla violenza della guerra dove sembra che la rivalità e l’odio abbiano l’ultima parola, Santa Rita appare chiaramente come una agente di autentica pace e riconciliazione. A lei, che è riuscita a ottenere la riconciliazione tra la sua famiglia e quella del suo defunto marito, chiediamo che ci aiuti ad avere il dono della pace nel mondo, specialmente in Medio Oriente, in Ucraina e in tanti posti dove il grido degli innocenti non viene ascoltato”.
Il 22 maggio, giorno in cui Cascia festeggia la sua Santa con un tripudio di rose rosse innalzate al cielo per ricevere la benedizione, 𝐢𝐥 𝐂𝐚𝐫𝐝𝐢𝐧𝐚𝐥𝐞 𝐑𝐨𝐛𝐞𝐫𝐭 𝐅. 𝐏𝐫𝐞𝐯𝐨𝐬𝐭 𝐨𝐬𝐚, 𝐏𝐫𝐞𝐟𝐞𝐭𝐭𝐨 𝐝𝐞𝐥 𝐃𝐢𝐜𝐚𝐬𝐭𝐞𝐫𝐨 𝐝𝐞𝐢 𝐕𝐞𝐬𝐜𝐨𝐯𝐢, nell’omelia del Solenne Pontificale, ha citato Santa Rita come esempio di pace e riconciliazione.
Migliaia i pellegrini e devoti provenienti da tutto il mondo che si sono recati a Cascia per prendere parte alle celebrazioni ritiane e rinnovare la loro fede. Tanti dalla Sicilia con Enna, la città gemellata per il 2024.
Presente anche la Provincia di Perugia con la consigliera delegata alla Viabilità ed Edilizia scolastica.
Rita è considerata la Santa degli impossibili perché si ricorre alla sua intercessione nei casi che sembrano disperati.
Nata a Roccaporena nel 1381, figlia unica, Margherita Lotti coltivava fin da giovane il sogno di consacrarsi a Dio, ma fu destinata al matrimonio con un uomo violento. La pazienza e l'amore di Rita lo cambiò, ma alla fine la vita del marito fu spezzata da un omicidio. Morti anche i due figli di malattia, Rita, che convinse la famiglia del marito a non vendicarsi di chi aveva ucciso il figlio, decise di seguire il desiderio giovanile entrando nel monastero dell'Ordine di Sant'Agostino a Cascia. Morì nel 1447 (o forse nel 1457).
La benedizione delle rose, ricorda un episodio della vita di Santa Rita quando, nel gennaio 1457, mentre era malata nella sua cella monastica di Cascia, la Santa chiese ad una cugina di portarle da Roccaporena una rosa della sua terra.
La tradizione afferma che Dio esaudì questo desiderio e la parente di Rita poté raccogliere per lei una rosa sbocciata in inverno, tra la neve.
Cascia23004.RB
(Cittadino e Provincia) – Cascia, 23 maggio ‘24 – “In questi tempi colpiti dalla violenza della guerra dove sembra che la rivalità e l’odio abbiano l’ultima parola, Santa Rita appare chiaramente come una agente di autentica pace e riconciliazione. A lei, che è riuscita a ottenere la riconciliazione tra la sua famiglia e quella del suo defunto marito, chiediamo che ci aiuti ad avere il dono della pace nel mondo, specialmente in Medio Oriente, in Ucraina e in tanti posti dove il grido degli innocenti non viene ascoltato”.
Il 22 maggio, giorno in cui Cascia festeggia la sua Santa con un tripudio di rose rosse innalzate al cielo per ricevere la benedizione, 𝐢𝐥 𝐂𝐚𝐫𝐝𝐢𝐧𝐚𝐥𝐞 𝐑𝐨𝐛𝐞𝐫𝐭 𝐅. 𝐏𝐫𝐞𝐯𝐨𝐬𝐭 𝐨𝐬𝐚, 𝐏𝐫𝐞𝐟𝐞𝐭𝐭𝐨 𝐝𝐞𝐥 𝐃𝐢𝐜𝐚𝐬𝐭𝐞𝐫𝐨 𝐝𝐞𝐢 𝐕𝐞𝐬𝐜𝐨𝐯𝐢, nell’omelia del Solenne Pontificale, ha citato Santa Rita come esempio di pace e riconciliazione.
Migliaia i pellegrini e devoti provenienti da tutto il mondo che si sono recati a Cascia per prendere parte alle celebrazioni ritiane e rinnovare la loro fede. Tanti dalla Sicilia con Enna, la città gemellata per il 2024.
Presente anche la Provincia di Perugia con la consigliera delegata alla Viabilità ed Edilizia scolastica.
Rita è considerata la Santa degli impossibili perché si ricorre alla sua intercessione nei casi che sembrano disperati.
Nata a Roccaporena nel 1381, figlia unica, Margherita Lotti coltivava fin da giovane il sogno di consacrarsi a Dio, ma fu destinata al matrimonio con un uomo violento. La pazienza e l'amore di Rita lo cambiò, ma alla fine la vita del marito fu spezzata da un omicidio. Morti anche i due figli di malattia, Rita, che convinse la famiglia del marito a non vendicarsi di chi aveva ucciso il figlio, decise di seguire il desiderio giovanile entrando nel monastero dell'Ordine di Sant'Agostino a Cascia. Morì nel 1447 (o forse nel 1457).
La benedizione delle rose, ricorda un episodio della vita di Santa Rita quando, nel gennaio 1457, mentre era malata nella sua cella monastica di Cascia, la Santa chiese ad una cugina di portarle da Roccaporena una rosa della sua terra.
La tradizione afferma che Dio esaudì questo desiderio e la parente di Rita poté raccogliere per lei una rosa sbocciata in inverno, tra la neve.
Cascia23004.RB