Come mettere a sistema le esperienze virtuose combinando idee e risorse del Terzo Settore e degli enti locali
La Sala delle Colonne di Palazzo Graziani, a Perugia ha ospitato giovedì pomeriggio il convegno “Comunità educanti in Umbria: cittadini protagonisti del futuro comune”. Obiettiv: mettere a sistema le buone pratiche di amministrazione condivisa come atti di corresponsabilità rispetto all’educazione dei bambini e dei giovani vista come bene comune, quelle che emergono nelle scuole e fuori dalle scuole, coinvolgendo gli enti locali, il privato e singoli cittadini.
Un lungo pomeriggio di approfondimento e dibattito che è stato l’occasione per illustrare le esperienze di alcuni progetti e iniziative svoltisi in tutto il territorio regionale negli ultimi anni, e per presentare il Manifesto per le Comunità Educanti in Umbria. Un testo in quindici punti che condensa le principali istanze dei soggetti del Terzo Settore coinvolti.
Nella prima sessione del convegno, le comunità educanti che hanno promosso l’iniziativa hanno raccontato le pratiche che hanno sperimentato nei loro territori: P-Tree nel territorio di Gualdo Tadino e della fascia appenninica, Space Network nell’Orvietano e nel Ternano, Urban Education Network a Perugia, Corciano e Foligno. E poi le esperienze della Comunità Educante dell’Alto Tevere e della Zona Sociale 3, tra l’Assisano e Bastia Umbra.
Successivamente gli interventi istituzionali, tra cui quello del presidente della Provincia di Perugia Massimiliano Presciutti. “In questo percorso – ha sostenuto - non devono mai mancare coraggio e umiltà. Saper prendere il buono che c’è in altre esperienze e mettersi a disposizione di chi chiede di trasferirgli l’esperienza fatta e che può essere replicata in altri territori. Penso che lo sforzo che più di altri va fatto è mettere in rete le esperienze tra loro, farle dialogare e farle diventare fattori di contaminazioni positive, senza guardare al singolo territorio ma con l’ambizione di diventare modello su scala nazionale. Il nostro impegno ora è fare in modo che le risorse che abbiamo intercettato possano continuare ad essere motore di sviluppo per i nostri territori”.
OI25082.ET
La Sala delle Colonne di Palazzo Graziani, a Perugia ha ospitato giovedì pomeriggio il convegno “Comunità educanti in Umbria: cittadini protagonisti del futuro comune”. Obiettiv: mettere a sistema le buone pratiche di amministrazione condivisa come atti di corresponsabilità rispetto all’educazione dei bambini e dei giovani vista come bene comune, quelle che emergono nelle scuole e fuori dalle scuole, coinvolgendo gli enti locali, il privato e singoli cittadini.
Un lungo pomeriggio di approfondimento e dibattito che è stato l’occasione per illustrare le esperienze di alcuni progetti e iniziative svoltisi in tutto il territorio regionale negli ultimi anni, e per presentare il Manifesto per le Comunità Educanti in Umbria. Un testo in quindici punti che condensa le principali istanze dei soggetti del Terzo Settore coinvolti.
Nella prima sessione del convegno, le comunità educanti che hanno promosso l’iniziativa hanno raccontato le pratiche che hanno sperimentato nei loro territori: P-Tree nel territorio di Gualdo Tadino e della fascia appenninica, Space Network nell’Orvietano e nel Ternano, Urban Education Network a Perugia, Corciano e Foligno. E poi le esperienze della Comunità Educante dell’Alto Tevere e della Zona Sociale 3, tra l’Assisano e Bastia Umbra.
Successivamente gli interventi istituzionali, tra cui quello del presidente della Provincia di Perugia Massimiliano Presciutti. “In questo percorso – ha sostenuto - non devono mai mancare coraggio e umiltà. Saper prendere il buono che c’è in altre esperienze e mettersi a disposizione di chi chiede di trasferirgli l’esperienza fatta e che può essere replicata in altri territori. Penso che lo sforzo che più di altri va fatto è mettere in rete le esperienze tra loro, farle dialogare e farle diventare fattori di contaminazioni positive, senza guardare al singolo territorio ma con l’ambizione di diventare modello su scala nazionale. Il nostro impegno ora è fare in modo che le risorse che abbiamo intercettato possano continuare ad essere motore di sviluppo per i nostri territori”.
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