Approvato o.d.g. della vicepresidente Laura Servi: “Ha parlato dove altri hanno taciuto”
(Cittadino e Provincia) Perugia 31 luglio ‘25 – Il consiglio provinciale di Perugia approva un ordine del giorno a sostegno alla candidatura al Nobel per la pace e per la protezione diplomatica a Francesca Albanese.
A presentarlo e ad illustrarlo in aula è stata questa mattina la vicepresidente della Provincia Laura Servi.
“Francesca Albanese, in qualità di Relatrice Speciale delle Nazioni Unite sui diritti umani nei Territori Occupati palestinesi, prima donna a ricoprire questo incarico – ha spiegato Servi - è una giurista dall'indiscussa professionalità attestata da una vita spesa a sostegno del diritto e della dignità dei popoli. Gli attacchi che sta subendo sono un insulto rivolto alla stessa idea di una comunità internazionale impegnata per la pace e alle Nazioni Unite, in particolare per le dichiarazioni di figure di Governo degli Stati Uniti d'America e di lsraele”.
Nel documento si mettono in luce il rigore, coraggio e indipendenza, con cui Francesca Albanese sta svolgendo il suo mandato nel rispetto del diritto internazionale e della dignità umana, denunciando pubblicamente crimini di guerra, apartheid e — con una chiarezza rara tra i funzionari internazionali — il genocidio contro la popolazione palestinese. “Le sue parole – si legge nell’o.d.g. -, basate su fatti documentati approfonditamente, hanno infranto il muro del silenzio e dell'ipocrisia che circonda uno dei conflitti più violenti e asimmetrici del nostro tempo. Albanese ha parlato dove altri hanno taciuto, assumendosi la responsabilità morale e civile di dire la verità, anche a costo di subire pressioni, attacchi personali e campagne di delegittimazione. Il suo lavoro: "From Economy of Occupation to Economy of Genocide", ha documentato come la sofferenza del popolo palestinese sia diventata fonte di profitto per un complesso sistema di interessi corporativi e finanziari, identificando 48 aziende multinazionali coinvolte. Tale rapporto è un atto concreto di pace. Una pace fondata sul diritto e sulla giustizia. È anche un messaggio universale: non può esserci pace senza il coraggio di riconoscere e fermare la violenza sistemica, anche quando è esercitata da Stati potenti”.
“L’Umbria e la Provincia di Perugia, terra che ha dato i natali ad Aldo Capitini e al Patrono d'Italia San Francesco d'Assisi – si legge ancora - operano per la pace e non intendono rimanere ferme di fronte al tentativo esplicito di distogliere l'attenzione mondiale dalla catastrofe umanitaria in corso a Gaza dove oltre 60.000 palestinesi hanno perso la vita, più della metà donne e bambini. Non è possibile permettere che le sanzioni contro chi documenta le violazioni dei diritti umani diventino uno strumento per perpetuare l'impunità”.
A favore della mozione si sono espressi in maniera particolare i consiglieri provinciali Francesca Pasquino, che ha ringraziato Servi per aver formulato questa proposta, e il vicepresidente Riccardo Vescovi secondo il quale “è nostro compito gridare il nostro disappunto”.
“Abbiamo di fronte un periodo molto importante di impegno civile e politico – ha infine dichiarato il presidente Massimiliano Presciutti -. Questa mozione è opportuna e ci impegna ulteriormente a far sì che anche questo ente possa mettere in campo tutto quanto gli è possibile far e in modo che questi temi siano praticati con impegni sostanziati. La Provincia di Perugia deve tornare ad avere un ruolo propositivo e da protagonista in questo ambito. Tutti i comuni devono sentirsi impegnati nella costruzione di azioni dal basso”.
oi25098.ET
(Cittadino e Provincia) Perugia 31 luglio ‘25 – Il consiglio provinciale di Perugia approva un ordine del giorno a sostegno alla candidatura al Nobel per la pace e per la protezione diplomatica a Francesca Albanese.
A presentarlo e ad illustrarlo in aula è stata questa mattina la vicepresidente della Provincia Laura Servi.
“Francesca Albanese, in qualità di Relatrice Speciale delle Nazioni Unite sui diritti umani nei Territori Occupati palestinesi, prima donna a ricoprire questo incarico – ha spiegato Servi - è una giurista dall'indiscussa professionalità attestata da una vita spesa a sostegno del diritto e della dignità dei popoli. Gli attacchi che sta subendo sono un insulto rivolto alla stessa idea di una comunità internazionale impegnata per la pace e alle Nazioni Unite, in particolare per le dichiarazioni di figure di Governo degli Stati Uniti d'America e di lsraele”.
Nel documento si mettono in luce il rigore, coraggio e indipendenza, con cui Francesca Albanese sta svolgendo il suo mandato nel rispetto del diritto internazionale e della dignità umana, denunciando pubblicamente crimini di guerra, apartheid e — con una chiarezza rara tra i funzionari internazionali — il genocidio contro la popolazione palestinese. “Le sue parole – si legge nell’o.d.g. -, basate su fatti documentati approfonditamente, hanno infranto il muro del silenzio e dell'ipocrisia che circonda uno dei conflitti più violenti e asimmetrici del nostro tempo. Albanese ha parlato dove altri hanno taciuto, assumendosi la responsabilità morale e civile di dire la verità, anche a costo di subire pressioni, attacchi personali e campagne di delegittimazione. Il suo lavoro: "From Economy of Occupation to Economy of Genocide", ha documentato come la sofferenza del popolo palestinese sia diventata fonte di profitto per un complesso sistema di interessi corporativi e finanziari, identificando 48 aziende multinazionali coinvolte. Tale rapporto è un atto concreto di pace. Una pace fondata sul diritto e sulla giustizia. È anche un messaggio universale: non può esserci pace senza il coraggio di riconoscere e fermare la violenza sistemica, anche quando è esercitata da Stati potenti”.
“L’Umbria e la Provincia di Perugia, terra che ha dato i natali ad Aldo Capitini e al Patrono d'Italia San Francesco d'Assisi – si legge ancora - operano per la pace e non intendono rimanere ferme di fronte al tentativo esplicito di distogliere l'attenzione mondiale dalla catastrofe umanitaria in corso a Gaza dove oltre 60.000 palestinesi hanno perso la vita, più della metà donne e bambini. Non è possibile permettere che le sanzioni contro chi documenta le violazioni dei diritti umani diventino uno strumento per perpetuare l'impunità”.
A favore della mozione si sono espressi in maniera particolare i consiglieri provinciali Francesca Pasquino, che ha ringraziato Servi per aver formulato questa proposta, e il vicepresidente Riccardo Vescovi secondo il quale “è nostro compito gridare il nostro disappunto”.
“Abbiamo di fronte un periodo molto importante di impegno civile e politico – ha infine dichiarato il presidente Massimiliano Presciutti -. Questa mozione è opportuna e ci impegna ulteriormente a far sì che anche questo ente possa mettere in campo tutto quanto gli è possibile far e in modo che questi temi siano praticati con impegni sostanziati. La Provincia di Perugia deve tornare ad avere un ruolo propositivo e da protagonista in questo ambito. Tutti i comuni devono sentirsi impegnati nella costruzione di azioni dal basso”.
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