Il Pane e le Rose - Letture, dialogo e confronto
Ciclo di incontri letterari organizzati dalla Consigliera di Parità in collaborazione con la Provincia di Perugia. Terzo incontro: 26 giugno 2025, Perugia
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Il Progetto, pensato come una serie di incontri letterari in materia di parità di genere, stereotipi di genere, violenza di genere e discriminazioni sui luoghi di lavoro, nei vari Comuni capofila delle zone sociali della provincia di Perugia, è organizzato dalla Consigliera di Parità in collaborazione con la Provincia di Perugia e le Associazioni del territorio.

Le “Discriminazioni di genere nel luogo di lavoro” al centro del terzo incontro del ciclo "Il pane e le rose", svoltosi presso la Sala Falcone Borsellino della Provincia di Perugia lo scorso 26 giugno.
Un momento di confronto per analizzare come e quando le discriminazioni di genere sul lavoro possano manifestarsi. Sono stati portati esempi delle difficoltà che quotidianamente vengono incontrate da chi si occupa attivamente di questa tematica e come vi sia una stretta correlazione tra discriminazioni e molestie nel luogo di lavoro, oltre alla questione degli stereotipi di genere. Sono poi stati presentati i dati nazionali legati all'occupazione femminile, all'inclusione, alle fragilità e alle criticità concrete con cui le donne si scontrano ogni giorno.

“Il nostro obiettivo – riferisce la Consigliera di Parità della Provincia di Perugia, Elena Bistocchi - è comprendere e confrontarci su come affrontare tali ostacoli e come costruire insieme soluzioni per dare un concreto supporto". Durante l'incontro è stata anche evidenziata la necessità di collaborare insieme e fare rete per cercare soluzioni comuni e realmente utili e si è parlato del ruolo della Consigliera di Parità provinciale come strumento al servizio di lavoratrici e lavoratori.
All’incontro ha preso parte anche la Consigliera provinciale delegata alle Pari opportunità Francesca Pasquino che ha sottolineato come la violenza sul lavoro non sia solo un problema individuale: è un fenomeno sociale, culturale e strutturale, che attraversa tutti i settori, pubblici e privati. “Non possiamo accettare – ha sostenuto - che un luogo nato per la crescita professionale e il contributo alla collettività si trasformi in uno spazio di paura, ricatto o umiliazione. Non possiamo tollerare che chi denuncia venga isolato, sminuito o costretto al silenzio. E non possiamo più rimandare un impegno politico e istituzionale forte, per prevenire e contrastare ogni forma di abuso. Serve una presa di posizione chiara. Servono protocolli aziendali trasparenti, centri di ascolto e supporto, percorsi formativi sulla cultura del rispetto e della non discriminazione, e soprattutto serve il coraggio di spezzare quel clima di omertà che troppo spesso protegge chi esercita il potere in modo distorto. Come istituzioni, abbiamo il dovere di dare l’esempio. Di garantire ambienti di lavoro inclusivi e rispettosi”.