Il Pane e le Rose - Letture, dialogo e confronto
Ciclo di incontri letterari organizzati dalla Consigliera di Parità in collaborazione con la Provincia di Perugia. Quarto incontro: 2 ottobre 2025, Spoleto
Argomenti
Il Progetto, pensato come una serie di incontri letterari in materia di parità di genere, stereotipi di genere, violenza di genere e discriminazioni sui luoghi di lavoro, nei vari Comuni capofila delle zone sociali della provincia di Perugia, è organizzato dalla Consigliera di Parità in collaborazione con la Provincia di Perugia e le Associazioni del territorio.
Demolire i pregiudizi per costruire la parità di genere: scuola, famiglie, istituzioni, società devono lavorare insieme ad un’educazione dei giovani che sia inclusiva, laica, scientifica e soprattutto relazionale. E’ quanto è emerso dal partecipato incontro che si è tenuto nella Biblioteca comunale di Palazzo Mauri a Spoleto su “Educare alla sessualità e all’affettività: consapevolezza, stereotipi e discriminazioni”, un incontro volto a favorire il dialogo per una buona relazione e consapevolezza delle proprie emozioni e di quelle altrui, promuovendo il benessere e il rispetto reciproco.
L'iniziativa è stata realizzata con il contributo del Comune di Spoleto e del Consultorio, con il coordinamento fattivo di Cristina Gatti, Consigliera di Parità supplente della Provincia di Perugia. Luigina Renzi, Assessora del Comune di Spoleto, ha accolto i presenti ricordando l’ottima attività del Consultorio sull'educazione alla sessualità in tutte le scuole secondarie del territorio di Spoleto.
"Quello che ci preme è diffondere la cultura del rispetto ma sappiamo che per arrivare a questo traguardo dobbiamo decostruire i pregiudizi e le discriminazioni intrinseche che ci accompagnano nel nostro vivere quotidiano. Il Consultorio nella realtà di Spoleto è un fiore all'occhiello, mentre nel resto dell’Umbria sappiamo che sono stati depotenziati. In passato questi sono stati luoghi importanti di accoglienza e crescita, i ragazzi ricevevano informazioni mediche, consigli e ascolto. I ragazzi vivono in una società che parla molto di sesso, ma troppo poco di sessualità legata anche alla conoscenza del proprio corpo, elemento essenziale per la crescita personale”
“Questa è una società dove l’affettività viene spesso relegata a un piano secondario, come se fosse un lusso emotivo e dove gli stereotipi di genere continuano a influenzare profondamente le relazioni, le aspettative e le libertà personali. Educare alla sessualità non significa parlare solo di sesso o fornire informazioni biologiche. Significa parlare di corpo, identità, emozioni, consenso, piacere, rispetto. Significa dare ai ragazzi e alle ragazze gli strumenti per comprendere se stessi, gli altri e le relazioni che costruiscono, in un’ottica di libertà e responsabilità. Questa educazione non può essere delegata solo alla famiglia o alla scuola ma legata a un progetto culturale condiviso, che coinvolga istituzioni, media, professionisti e comunità. Servirebbe introdurre percorsi strutturati di educazione affettiva e sessuale nelle scuole, fin dalla primaria, formare insegnanti ed educatori affinché possano affrontare questi temi con competenza e sensibilità, creare spazi di ascolto per adolescenti e giovani, fornire alle famiglie strumenti per dialogare con i figli su questi argomenti"
A chiudere Rosella De Leonibus (UDI Perugia) ha sottolineato come i consultori siano LEA (Livelli Essenziali di Assistenza) che accompagnano i ragazzi alla crescita verso un'importante gestione della relazione sessuale.
Durante l’incontro sono intervenuti anche: la Dott.ssa Emilia Torchetti, del Consultorio di Spoleto, Marina Antonini, coordinatrice del Centro Antiviolenza Crisalide, Alessandro Campana della Consulta Giovanile del Comune di Spoleto.