Il docu-film “Dentro le proprie mura” del regista Carlo Corinaldesi apre il convegno in Provincia
(Cittadino e Provincia) Perugia 7 novembre ‘25 – Si è tenuto nella sala consiliare della Provincia di Perugia l’incontro, voluto da Passaggi magazine e l'Associazione Perlumbria, dal titolo: “La salute mentale a Perugia in Umbria tra storia e futuro”. Pochi sanno che la piccola Umbria ha riformato, già dal 1965, per prima, i manicomi, ovvero, 13 anni prima della Legge 180 del 1978 che chiude definitivamente queste strutture.
All'iniziativa, coordinata dalla consigliera provinciale Francesca Pasquino, hanno partecipato studenti dell’Istituto Bernardino di Betto e del Liceo Statale A. Pieralli Perugia ai quali è stato proposto, per poi aprire il dibattito, il docu-film “Dentro le proprie mura” del regista Carlo Corinaldesi. Elisabetta Rossi Psichiatra ha guidato il dibattito con gli studenti.
Il documentario si sviluppa attraverso le testimonianze dirette dei protagonisti dell'epoca e delle rare ed inedite immagini di repertorio ed è considerato un documento fondamentale perché raccoglie le testimonianze dei protagonisti di allora (medici, infermieri e amministratori) che offrono una ricostruzione dettagliata della "rivoluzione socio-culturale" che portò alla chiusura della struttura.
Ilvano Rasimelli, in qualità di Presidente della Provincia di Perugia (dal 1964 al 1970), fu una figura chiave che portò alla chiusura dell'ospedale psichiatrico di Perugia e al superamento delle istituzioni manicomiali in Umbria. Nel documentario Rasimelli spiega la coesione politica: "L'intervento sui servizi psichiatrici era stato appoggiato da tutti i partiti tranne il Movimento Sociale Italiano, c’era un clima positivo è come se tutti i cittadini fossero orgogliosi di far uscire i malati psichiatrici da quell’ambiente ostile".
La fine del Docu-film fa vedere le immagini attuali della zona delle Briglie dove sorgeva il manicomio: “I pazzi non ci sono più ora queste strutture sono sedi di scuole, stanze e corridoi si sono riempiti di ragazzi il dolore di quelle vite spezzate è finito”.
“Grazie per questo film - ha detto Francesca Pasquino - che è un regalato alla nostra città e alla storia. Il lungometraggio inizia con immagini tristi, dure e finisce con immagini piene di colore e di ragazzi che frequentano le scuole. Nella stagione di presidenza Rasimelli si è visto forte il primato della politica. Sono orgogliosa di essere consigliera della Provincia di Perugia, perché voglio ispirarmi a quel tipo di politica che, 13 anni prima che intervenisse il legislatore, è riuscita a prendere decisioni importanti”. Una frase mi ha colpita: “Ma non sarete tanto matti da poter curare i matti?”. Mi prendo l'impegno di far girare nelle scuole questo docu-film”.
“Tutto nasce nel 2006 - ha detto Carlo Corinaldesi -, quando sono andato in Argentina per girare un film sugli ospedali psichiatrici che lì esistono ancora. Nel 2007 scopro che a Perugia c'è stata questa storia di anticipazione della Legge 180, così mi informo e vado a fondo. Io sono umbro e mi ricordo di queste persone particolari che giravano per la città dopo gli anni ‘80, erano liberi e accolti dalla comunità. Oggi più che mai serve il concetto di accettazione del diverso, vista la globalizzazione e l’immigrazione crescente. Voglio ringraziare Giampiero Rasimelli e Gabriella Mecucci per aver organizzato questo evento”.
Carla Nocentini infine emozionata e con le parole di chi ha vissuto in prima persona questa esperienza spiega: “I malati psichiatrici dovevano essere nascosti, ogni società ha un capo espiatorio: oggi ci sono gli immigrati, poi gli omosessuali in passato c’erano i matti”.
Nella parte pomeridiana del convegno sono intervenuti il Presidente della Provincia Massimiliano Presciutti e la sindaca di Perugia Vittoria Ferdinandi. Entrambi hanno espresso soddisfazione sull’organizzazione di questi dibattiti pubblici che sono da stimolo per noi amministratori.
“Vogliamo aprire una discussione partecipata – ha detto Presciutti - sulla salute mentale, così che torni ad essere al centro delle nostre agende, come anni fa quando la Provincia di Perugia per prima riformò i manicomi. La salute mentale deve tornare ad essere il tema della della vita quotidiano costruendo proposte e strumenti che diano risposte ai nuovi bisogni emergenti. Dobbiamo incamminarci in questa strada, riaffermando che tutti hanno diritto da avere cure soprattutto se si trovano in condizione di difficoltà”.
“Abbiamo bisogno di pensieri lenti e lunghi – ha concluso Ferdinandi - per rispondere ai bisogni che stanno emergendo. Su certi argomenti serve pensare in maniera collettiva per trovare la risposta migliore. Quella della salute mentale è la grande emergenza dei prossimi 30 anni, viste le solitudini sempre più radicali con cui dobbiamo rapportarci”.
Oi25127.DB
(Cittadino e Provincia) Perugia 7 novembre ‘25 – Si è tenuto nella sala consiliare della Provincia di Perugia l’incontro, voluto da Passaggi magazine e l'Associazione Perlumbria, dal titolo: “La salute mentale a Perugia in Umbria tra storia e futuro”. Pochi sanno che la piccola Umbria ha riformato, già dal 1965, per prima, i manicomi, ovvero, 13 anni prima della Legge 180 del 1978 che chiude definitivamente queste strutture.
All'iniziativa, coordinata dalla consigliera provinciale Francesca Pasquino, hanno partecipato studenti dell’Istituto Bernardino di Betto e del Liceo Statale A. Pieralli Perugia ai quali è stato proposto, per poi aprire il dibattito, il docu-film “Dentro le proprie mura” del regista Carlo Corinaldesi. Elisabetta Rossi Psichiatra ha guidato il dibattito con gli studenti.
Il documentario si sviluppa attraverso le testimonianze dirette dei protagonisti dell'epoca e delle rare ed inedite immagini di repertorio ed è considerato un documento fondamentale perché raccoglie le testimonianze dei protagonisti di allora (medici, infermieri e amministratori) che offrono una ricostruzione dettagliata della "rivoluzione socio-culturale" che portò alla chiusura della struttura.
Ilvano Rasimelli, in qualità di Presidente della Provincia di Perugia (dal 1964 al 1970), fu una figura chiave che portò alla chiusura dell'ospedale psichiatrico di Perugia e al superamento delle istituzioni manicomiali in Umbria. Nel documentario Rasimelli spiega la coesione politica: "L'intervento sui servizi psichiatrici era stato appoggiato da tutti i partiti tranne il Movimento Sociale Italiano, c’era un clima positivo è come se tutti i cittadini fossero orgogliosi di far uscire i malati psichiatrici da quell’ambiente ostile".
La fine del Docu-film fa vedere le immagini attuali della zona delle Briglie dove sorgeva il manicomio: “I pazzi non ci sono più ora queste strutture sono sedi di scuole, stanze e corridoi si sono riempiti di ragazzi il dolore di quelle vite spezzate è finito”.
“Grazie per questo film - ha detto Francesca Pasquino - che è un regalato alla nostra città e alla storia. Il lungometraggio inizia con immagini tristi, dure e finisce con immagini piene di colore e di ragazzi che frequentano le scuole. Nella stagione di presidenza Rasimelli si è visto forte il primato della politica. Sono orgogliosa di essere consigliera della Provincia di Perugia, perché voglio ispirarmi a quel tipo di politica che, 13 anni prima che intervenisse il legislatore, è riuscita a prendere decisioni importanti”. Una frase mi ha colpita: “Ma non sarete tanto matti da poter curare i matti?”. Mi prendo l'impegno di far girare nelle scuole questo docu-film”.
“Tutto nasce nel 2006 - ha detto Carlo Corinaldesi -, quando sono andato in Argentina per girare un film sugli ospedali psichiatrici che lì esistono ancora. Nel 2007 scopro che a Perugia c'è stata questa storia di anticipazione della Legge 180, così mi informo e vado a fondo. Io sono umbro e mi ricordo di queste persone particolari che giravano per la città dopo gli anni ‘80, erano liberi e accolti dalla comunità. Oggi più che mai serve il concetto di accettazione del diverso, vista la globalizzazione e l’immigrazione crescente. Voglio ringraziare Giampiero Rasimelli e Gabriella Mecucci per aver organizzato questo evento”.
Carla Nocentini infine emozionata e con le parole di chi ha vissuto in prima persona questa esperienza spiega: “I malati psichiatrici dovevano essere nascosti, ogni società ha un capo espiatorio: oggi ci sono gli immigrati, poi gli omosessuali in passato c’erano i matti”.
Nella parte pomeridiana del convegno sono intervenuti il Presidente della Provincia Massimiliano Presciutti e la sindaca di Perugia Vittoria Ferdinandi. Entrambi hanno espresso soddisfazione sull’organizzazione di questi dibattiti pubblici che sono da stimolo per noi amministratori.
“Vogliamo aprire una discussione partecipata – ha detto Presciutti - sulla salute mentale, così che torni ad essere al centro delle nostre agende, come anni fa quando la Provincia di Perugia per prima riformò i manicomi. La salute mentale deve tornare ad essere il tema della della vita quotidiano costruendo proposte e strumenti che diano risposte ai nuovi bisogni emergenti. Dobbiamo incamminarci in questa strada, riaffermando che tutti hanno diritto da avere cure soprattutto se si trovano in condizione di difficoltà”.
“Abbiamo bisogno di pensieri lenti e lunghi – ha concluso Ferdinandi - per rispondere ai bisogni che stanno emergendo. Su certi argomenti serve pensare in maniera collettiva per trovare la risposta migliore. Quella della salute mentale è la grande emergenza dei prossimi 30 anni, viste le solitudini sempre più radicali con cui dobbiamo rapportarci”.
Oi25127.DB