L’arcivescovo: “Inevitabile che la rete diventi il luogo da cui passa anche una proposta di fede”
(Cittadino e Provincia) – Città della Pieve, 2 dicembre 2025 – Incontro speciale per la redazione scolastica dell’Istituto Italo Calvino di Città della Pieve.
In occasione della visita pastorale dell’Arcivescovo di Perugia Città della Pieve Ivan Maffeis alle scuole pievesi, i giornalisti “in erba” de “Il resto del Calvino” hanno avuto la possibilità d’intervistare il gradito ospite all’interno della scuola.
“I nostri caporedattori Giulia Luppo e Francesco Brozzi – riferiscono dal “Calvino” - hanno posto al prelato alcune domande che erano state preparate insieme gli altri giornalisti del giornale scolastico”. L’intervista è iniziata con una domanda sulla comunicazione. Mons. Maffeis si è occupato molto di questo ambito, ha diretto il settimanale Vita Trentina, Radio Trentino inBlu e l’Ufficio comunicazioni sociali dell’Arcidiocesi di Trento e per sei anni è anche stato segretario nazionale della Fisc, la Federazione dei settimanali diocesani.
Alla domanda su quali siano i mezzi che la Chiesa può adottare per parlare oggi di spiritualità, in un mondo sempre più dominato dalla tecnologia, mons. Maffeis ha risposto che è “inevitabile che la rete diventi il luogo da cui deve passare anche una proposta legata alla fede cristiana. Dunque la rete non è semplicemente il sesto continente, ma è anche il mondo in cui possiamo davvero incontrare amicizia, condivisione e, spesso, anche una proposta di spiritualità”.
Per quanto riguarda la visita pastorale in corso, l’arcivescovo ha citato Papa Francesco che insisteva esortando i fedeli ad uscire dalla propria zona protetta, “perchè anche una Chiesa che pensa di aver già trovato la verità e non sente il bisogno di condividerla non è una buona Chiesa: è nell'incontro con l'altro che ci si arricchisce ed è soprattutto con i giovani che la comunità dei fedeli deve dialogare perché è a loro che bisogna dare fiducia per un futuro più sereno e giusto”.
In chiusura di intervista, quando uno dei giovani redattori ha chiesto quale fosse il ricordo di Papa Francesco, Maffeis ha parlato del rapporto di fiducia che lo legava al pontefice recentemente scomparso. Per l’arcivescovo di Perugia e Città della Pieve Papa Bergoglio sarà sempre “il buon pastore, quello che non giudica e che lascia le altre pecore per cercare quella smarrita”.
“Per la redazione del Calvino – dichiarano dall’Istituto – questo incontro è stato un momento di crescita e anche una vera lezione di vita”.
PIEVE25052.RED/ET
(Cittadino e Provincia) – Città della Pieve, 2 dicembre 2025 – Incontro speciale per la redazione scolastica dell’Istituto Italo Calvino di Città della Pieve.
In occasione della visita pastorale dell’Arcivescovo di Perugia Città della Pieve Ivan Maffeis alle scuole pievesi, i giornalisti “in erba” de “Il resto del Calvino” hanno avuto la possibilità d’intervistare il gradito ospite all’interno della scuola.
“I nostri caporedattori Giulia Luppo e Francesco Brozzi – riferiscono dal “Calvino” - hanno posto al prelato alcune domande che erano state preparate insieme gli altri giornalisti del giornale scolastico”. L’intervista è iniziata con una domanda sulla comunicazione. Mons. Maffeis si è occupato molto di questo ambito, ha diretto il settimanale Vita Trentina, Radio Trentino inBlu e l’Ufficio comunicazioni sociali dell’Arcidiocesi di Trento e per sei anni è anche stato segretario nazionale della Fisc, la Federazione dei settimanali diocesani.
Alla domanda su quali siano i mezzi che la Chiesa può adottare per parlare oggi di spiritualità, in un mondo sempre più dominato dalla tecnologia, mons. Maffeis ha risposto che è “inevitabile che la rete diventi il luogo da cui deve passare anche una proposta legata alla fede cristiana. Dunque la rete non è semplicemente il sesto continente, ma è anche il mondo in cui possiamo davvero incontrare amicizia, condivisione e, spesso, anche una proposta di spiritualità”.
Per quanto riguarda la visita pastorale in corso, l’arcivescovo ha citato Papa Francesco che insisteva esortando i fedeli ad uscire dalla propria zona protetta, “perchè anche una Chiesa che pensa di aver già trovato la verità e non sente il bisogno di condividerla non è una buona Chiesa: è nell'incontro con l'altro che ci si arricchisce ed è soprattutto con i giovani che la comunità dei fedeli deve dialogare perché è a loro che bisogna dare fiducia per un futuro più sereno e giusto”.
In chiusura di intervista, quando uno dei giovani redattori ha chiesto quale fosse il ricordo di Papa Francesco, Maffeis ha parlato del rapporto di fiducia che lo legava al pontefice recentemente scomparso. Per l’arcivescovo di Perugia e Città della Pieve Papa Bergoglio sarà sempre “il buon pastore, quello che non giudica e che lascia le altre pecore per cercare quella smarrita”.
“Per la redazione del Calvino – dichiarano dall’Istituto – questo incontro è stato un momento di crescita e anche una vera lezione di vita”.
PIEVE25052.RED/ET