Esperti a confronto su diritti, cura e libertà. Pasquino: “Un’occasione per ricordare il percorso di rinnovamento avviato dalla Provincia e guardare al futuro”
(Cittadino e Provincia) – Perugia, 17 dicembre 2025 - Si è tenuto ieri pomeriggio nella Sala del Consiglio provinciale di Perugia il convegno “La salute mentale a sessant’anni dall’autoriforma della psichiatria a Perugia: pratiche di cura, diritti e tutela delle libertà personali”, organizzato dalla Fondazione Alessandro e Tullio Seppilli. L’iniziativa ha chiuso la due giorni “Salute mentale globale 15-16 dicembre”, promossa dalla Regione Umbria nell’ambito del percorso di costruzione del nuovo Piano socio sanitario regionale.
Nel portare il saluto dell’Ente, la consigliera provinciale Francesca Pasquino ha ringraziato la Fondazione Seppilli per il lavoro quotidiano svolto e per aver promosso un momento di riflessione su un tema che ha segnato profondamente la storia della Provincia di Perugia. “Essere qui oggi non è un caso: questa sede consente alla Provincia di riprendersi quel protagonismo di sessant’anni fa, quando seppe anticipare i tempi e cambiare radicalmente la visione della salute mentale”, ha affermato la consigliera, ricordando un’esperienza che mise in luce le fragilità del sistema dell’epoca e creò le condizioni per un dialogo aperto e continuo tra tutti gli attori coinvolti. Pasquino ha quindi sottolineato come quell’approccio rappresenti ancora oggi un riferimento imprescindibile per costruire politiche efficaci e rispettose delle persone. “La salute mentale è un elemento fondamentale del benessere di ogni individuo e richiede risposte all’altezza della sua complessità”, ha aggiunto, rimarcando l’importanza di un impegno condiviso tra istituzioni, operatori e comunità. Proprio per questo, ha concluso, il convegno rappresenta anche “un segnale di apertura verso il 2026, con l’obiettivo di mantenere alta l’attenzione pubblica e istituzionale su un tema che riguarda da vicino la qualità della vita e i diritti di tutti”.
A seguire è intervenuta, in videocollegamento, la presidente della Regione Umbria Stefania Proietti, che ha ribadito come la salute, e in particolare la salute mentale, rappresenti uno degli assi portanti del nuovo Piano socio sanitario regionale, espressione di una responsabilità assunta a livello istituzionale e di una comunità chiamata a partecipare attivamente. Presente inoltre la consigliera del Comune di Perugia Lucia Maddoli, che ha sottolineato l’impegno dell’amministrazione comunale sul tema della salute e il valore del lavoro svolto dalla Fondazione Seppilli nel ricordare che la salute è un bene comune, al quale tutti devono poter accedere.
Il convegno, coordinato da Elisabetta Rossi, psichiatra della Fondazione Seppilli, si inserisce nel più ampio ciclo di iniziative “A 60 anni dall’avvio dell’autoriforma della psichiatria in Umbria 1965-2025: Umbria dal manicomio alla salute mentale comunitaria”, promosso dalla Fondazione Seppilli, ed è stato dedicato al delicato equilibrio tra efficacia delle cure, tutela dei diritti fondamentali e rispetto delle libertà personali, evitando ogni forma di violenza nell’esercizio della cura. Una riflessione tornata di grande attualità anche alla luce dei recenti pronunciamenti della Corte Costituzionale in materia di TSO e del confronto aperto in sede di Conferenza Stato-Regioni sul tema della contenzione meccanica.
Il convegno ha visto la partecipazione di giuristi, psichiatri, antropologi, sociologi, operatori della salute mentale e responsabili dei servizi, impegnati in un confronto articolato sui modelli di cura e sull’organizzazione del sistema. Tra i contributi, quello di Francesco Scotti, psichiatra della Fondazione Seppilli, che ha ripercorso il cammino dell’autoriforma psichiatrica a Perugia, e di Giovanni Rossi, psichiatra dell’associazione Club SPDC No Restraint, che si è soffermato sui contenuti e sulle prospettive del Piano di azione nazionale per la salute mentale 2025-2030.
Sociale25030.IC
(Cittadino e Provincia) – Perugia, 17 dicembre 2025 - Si è tenuto ieri pomeriggio nella Sala del Consiglio provinciale di Perugia il convegno “La salute mentale a sessant’anni dall’autoriforma della psichiatria a Perugia: pratiche di cura, diritti e tutela delle libertà personali”, organizzato dalla Fondazione Alessandro e Tullio Seppilli. L’iniziativa ha chiuso la due giorni “Salute mentale globale 15-16 dicembre”, promossa dalla Regione Umbria nell’ambito del percorso di costruzione del nuovo Piano socio sanitario regionale.
Nel portare il saluto dell’Ente, la consigliera provinciale Francesca Pasquino ha ringraziato la Fondazione Seppilli per il lavoro quotidiano svolto e per aver promosso un momento di riflessione su un tema che ha segnato profondamente la storia della Provincia di Perugia. “Essere qui oggi non è un caso: questa sede consente alla Provincia di riprendersi quel protagonismo di sessant’anni fa, quando seppe anticipare i tempi e cambiare radicalmente la visione della salute mentale”, ha affermato la consigliera, ricordando un’esperienza che mise in luce le fragilità del sistema dell’epoca e creò le condizioni per un dialogo aperto e continuo tra tutti gli attori coinvolti. Pasquino ha quindi sottolineato come quell’approccio rappresenti ancora oggi un riferimento imprescindibile per costruire politiche efficaci e rispettose delle persone. “La salute mentale è un elemento fondamentale del benessere di ogni individuo e richiede risposte all’altezza della sua complessità”, ha aggiunto, rimarcando l’importanza di un impegno condiviso tra istituzioni, operatori e comunità. Proprio per questo, ha concluso, il convegno rappresenta anche “un segnale di apertura verso il 2026, con l’obiettivo di mantenere alta l’attenzione pubblica e istituzionale su un tema che riguarda da vicino la qualità della vita e i diritti di tutti”.
A seguire è intervenuta, in videocollegamento, la presidente della Regione Umbria Stefania Proietti, che ha ribadito come la salute, e in particolare la salute mentale, rappresenti uno degli assi portanti del nuovo Piano socio sanitario regionale, espressione di una responsabilità assunta a livello istituzionale e di una comunità chiamata a partecipare attivamente. Presente inoltre la consigliera del Comune di Perugia Lucia Maddoli, che ha sottolineato l’impegno dell’amministrazione comunale sul tema della salute e il valore del lavoro svolto dalla Fondazione Seppilli nel ricordare che la salute è un bene comune, al quale tutti devono poter accedere.
Il convegno, coordinato da Elisabetta Rossi, psichiatra della Fondazione Seppilli, si inserisce nel più ampio ciclo di iniziative “A 60 anni dall’avvio dell’autoriforma della psichiatria in Umbria 1965-2025: Umbria dal manicomio alla salute mentale comunitaria”, promosso dalla Fondazione Seppilli, ed è stato dedicato al delicato equilibrio tra efficacia delle cure, tutela dei diritti fondamentali e rispetto delle libertà personali, evitando ogni forma di violenza nell’esercizio della cura. Una riflessione tornata di grande attualità anche alla luce dei recenti pronunciamenti della Corte Costituzionale in materia di TSO e del confronto aperto in sede di Conferenza Stato-Regioni sul tema della contenzione meccanica.
Il convegno ha visto la partecipazione di giuristi, psichiatri, antropologi, sociologi, operatori della salute mentale e responsabili dei servizi, impegnati in un confronto articolato sui modelli di cura e sull’organizzazione del sistema. Tra i contributi, quello di Francesco Scotti, psichiatra della Fondazione Seppilli, che ha ripercorso il cammino dell’autoriforma psichiatrica a Perugia, e di Giovanni Rossi, psichiatra dell’associazione Club SPDC No Restraint, che si è soffermato sui contenuti e sulle prospettive del Piano di azione nazionale per la salute mentale 2025-2030.
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