Dalla Presidenza della Provincia di Perugia l'invito a ripartire dal senso di coesione sociale
(Cittadino e Provincia – Perugia, 30 aprile ’11) – ‘Perché la ricorrenza del 1° maggio sia una concreta testimonianza civile di impegno per lo sviluppo, occorre che il lavoro sia vissuto come una responsabilità primaria della comunità locale: per il suo massimo riconoscimento si devono mobilitare con particolare impegno le istituzioni locali e quanti si trovano nella condizione di svolgere un'occupazione, con lo scopo di assottigliare sempre più il margine di insicurezza e di disoccupazione che caratterizza il territorio, i lavoratori che un posto nella produzione non lo hanno più, i giovani che lo stanno cercando, i cittadini che, provenendo da altre regioni del mondo, provano a integrarsi in maniera produttiva nel tessuto sociale locale’. E’ quanto si legge in una nota della Presidenza della Provincia di Perugia. ‘Quando il peso della disoccupazione e delle mancate integrazioni – prosegue la nota - diventa insostenibile, è tutto il quoziente di civiltà, di storia, di tradizione, di valori di un territorio che sta andando in crisi. Deve, perciò, sempre ripartire dalla coscienza civile e dal senso di coesione sociale del territorio, in tutte le sue componenti pubbliche e private, l'affermazione della priorità della garanzia del lavoro come condizione preliminare e insostituibile di ogni progresso culturale e di ogni sviluppo localmente significativo. In Umbria esistono ancora amplissime manifestazioni di attenzione, da parte degli attori sociali e dei responsabili delle istituzioni, verso i gravissimi problemi occupazionali che caratterizzano soprattutto alcune aree del territorio. La Provincia di Perugia, dal canto suo, consapevole che ogni strumento normativo per il lavoro e la formazione può essere utilizzato al meglio delle sue possibilità dalle leve dell'amministrazione locale, si sta adoperando in maniera concreta e ricca di risultati su tutti i fronti in cui sia possibile attivare risorse finanziarie per permettere ai singoli, ai giovani, agli immigrati di realizzare progetti produttivi in grado di inscriversi nel più ampio movimento della società verso il lavoro e l'occupazione dignitosa del maggior numero possibile di cittadini. Nello stesso tempo, dove l'impegno diretto dell'amministrazione incontra i limiti inevitabili posti dalle scelte di politica economica del governo nazionale e dalle sfide dell'economia globalizzata, la Provincia di Perugia esprime e riafferma con grande determinazione la propria volontà politica e culturale di schierarsi a fianco di quanti, lottando per il proprio lavoro, coinvolgono tutti in una battaglia di civiltà e di valori’.
Oi11292.GC/PORT.GG
(Cittadino e Provincia – Perugia, 30 aprile ’11) – ‘Perché la ricorrenza del 1° maggio sia una concreta testimonianza civile di impegno per lo sviluppo, occorre che il lavoro sia vissuto come una responsabilità primaria della comunità locale: per il suo massimo riconoscimento si devono mobilitare con particolare impegno le istituzioni locali e quanti si trovano nella condizione di svolgere un'occupazione, con lo scopo di assottigliare sempre più il margine di insicurezza e di disoccupazione che caratterizza il territorio, i lavoratori che un posto nella produzione non lo hanno più, i giovani che lo stanno cercando, i cittadini che, provenendo da altre regioni del mondo, provano a integrarsi in maniera produttiva nel tessuto sociale locale’. E’ quanto si legge in una nota della Presidenza della Provincia di Perugia. ‘Quando il peso della disoccupazione e delle mancate integrazioni – prosegue la nota - diventa insostenibile, è tutto il quoziente di civiltà, di storia, di tradizione, di valori di un territorio che sta andando in crisi. Deve, perciò, sempre ripartire dalla coscienza civile e dal senso di coesione sociale del territorio, in tutte le sue componenti pubbliche e private, l'affermazione della priorità della garanzia del lavoro come condizione preliminare e insostituibile di ogni progresso culturale e di ogni sviluppo localmente significativo. In Umbria esistono ancora amplissime manifestazioni di attenzione, da parte degli attori sociali e dei responsabili delle istituzioni, verso i gravissimi problemi occupazionali che caratterizzano soprattutto alcune aree del territorio. La Provincia di Perugia, dal canto suo, consapevole che ogni strumento normativo per il lavoro e la formazione può essere utilizzato al meglio delle sue possibilità dalle leve dell'amministrazione locale, si sta adoperando in maniera concreta e ricca di risultati su tutti i fronti in cui sia possibile attivare risorse finanziarie per permettere ai singoli, ai giovani, agli immigrati di realizzare progetti produttivi in grado di inscriversi nel più ampio movimento della società verso il lavoro e l'occupazione dignitosa del maggior numero possibile di cittadini. Nello stesso tempo, dove l'impegno diretto dell'amministrazione incontra i limiti inevitabili posti dalle scelte di politica economica del governo nazionale e dalle sfide dell'economia globalizzata, la Provincia di Perugia esprime e riafferma con grande determinazione la propria volontà politica e culturale di schierarsi a fianco di quanti, lottando per il proprio lavoro, coinvolgono tutti in una battaglia di civiltà e di valori’.
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