(Cittadino e Provincia – Perugia, 2 giugno ’12) – L’inno di Mameli ha aperto solennemente la cerimonia del 2 giugno, 66esimo anniversario della Repubblica Italiana, in un clima che tutti i rappresentati dellaIstituzioni hanno ricordato essere difficile ma dal quale si può uscire restando uniti e ispirandosi ai valori della Carta Costituzionale. A leggere il messaggio del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano è stata Rita Stentella Viceprefetto vicario. Nel messaggio oltre il saluto ai rappresentanti delle Istituzioni, che “devono essere lucidi e determinanti nel loro ruolo, per dare risposte tempestive e concrete ai propri cittadini. Razionalizzazione, trasparenza e accurata gestione delle risorse devono essere le parole d’ordine per tutelare i diritti delle persone”. Il messaggio del Presidente Napolitano si è chiuso con il riferimento di speranza “uniti sapremo superare le presenti difficoltà”. “Il nostro compito è quello di non far cadere nel dimenticatoio tutti i sacrifici fatti dai nostri concittadini che hanno lottato per la nostra Repubblica Italiana. Si è contratto, con il voto del 2 Giugno, un impegno – afferma Marco Guasticchi Presidente della Provincia di Perugia - che non era destinato a conoscere stagioni, ripartizioni, divisioni, successioni politiche, maggioranze pronte a disfarsi, istanze antipartitiche dirompenti, acquiescenze di natura amministrativa a uno strapotere politicizzato dello Stato, a una occupazione clientelare dello Stato repubblicano. La ricorrenza del 2 Giugno è stata ed è all’ordine del giorno della realtà dello Stato italiano in ogni momento, triste e tormentato, entusiasmante e dinamico, della sua esistenza. Lo è, probabilmente, più di ogni altra data fondamentale degli ultimi decenni, perché in grado di ricomporre in sé il coinvolgimento delle coscienze dei singoli cittadini nell’aggregazione che danno gli ideali e nella solidarietà che conferiscono i valori. La parola “Repubblica”, riferita alla storia degli italiani, riassume l’avveramento del sogno risorgimentale e la fine dell’incubo della dittatura. Riferita al loro futuro, è una linea di progresso che bisogna e bisognerà, da parte dei singoli cittadini, stendere ogni giorno dalla porta della propria casa a quella del vicino, così da sentirsi comunità e popolo, Nazione e Stato, uomini liberi di una Repubblica giovane. Questa convinzione, che anche i giovani dimostrano di possedere profondamente specie quando manifestano per la legalità, è molto viva proprio in questi giorni, nei quali la festa della ricorrenza è turbata dalla tragedia del terremoto che ha sconvolto l’Emilia Romagna. La parola ‘Repubblica’, pronunciata pensando a tanto sconvolgimento, fa sentire ognuno di noi protagonista di un aiuto spontaneo, testimone di una speranza che rinasce”. “Con il passare degli anni la memoria si affievolisce – ha spiegato Wladimiro Boccali sindaco di Perugia - lo sforzo che dobbiamo compiere è di far diventare la storia patrimonio delle future generazione, per questo è importante celebrare il 2 giugno. Quello che serve ricordare è la speranza nel futuro e l’entusiasmo che erano presenti nei cittadini che hanno vissuto la costituzione della Repubblica. Da questi sentimenti dobbiamo ripartire per affrontare le difficoltà che oggi ci attanagliano”. A chiudere gli interventi è stata la Presidente della Regione Catiuscia Marini che ha ribadito che “Sono passati 66 anni da quando il 54% dei cittadini Italiani scelsero la Repubblica, un momento storico importante che poco dopo portò alla scrittura della Carta Costituzionale, documento ancora attuale che costituisce l’identità del nostro paese. Credo che anche in questo momento di crisi in cui tutto ci sembra difficile si debba ripartire da quegli ideali. Il pensiero della nostra Regione va ai terremotati dell’Emilia, a cui siamo profondamente vicini con calore e rispetto per quanto stanno vivendo”. La festa è proseguita nell’atrio del Palazzo Provinciale con il concerto della Banda Musicale della Città di Umbertide, guidata dal M° Cerrini. Tra i pezzi proposti ad avere grande successo sono stati “O’ Sole mio” e “Un Amore così grande” cantati da Paolo Franceschini e Galliano Cerrini.
Oi12330.DB
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(Cittadino e Provincia – Perugia, 2 giugno ’12) – L’inno di Mameli ha aperto solennemente la cerimonia del 2 giugno, 66esimo anniversario della Repubblica Italiana, in un clima che tutti i rappresentati dellaIstituzioni hanno ricordato essere difficile ma dal quale si può uscire restando uniti e ispirandosi ai valori della Carta Costituzionale. A leggere il messaggio del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano è stata Rita Stentella Viceprefetto vicario. Nel messaggio oltre il saluto ai rappresentanti delle Istituzioni, che “devono essere lucidi e determinanti nel loro ruolo, per dare risposte tempestive e concrete ai propri cittadini. Razionalizzazione, trasparenza e accurata gestione delle risorse devono essere le parole d’ordine per tutelare i diritti delle persone”. Il messaggio del Presidente Napolitano si è chiuso con il riferimento di speranza “uniti sapremo superare le presenti difficoltà”. “Il nostro compito è quello di non far cadere nel dimenticatoio tutti i sacrifici fatti dai nostri concittadini che hanno lottato per la nostra Repubblica Italiana. Si è contratto, con il voto del 2 Giugno, un impegno – afferma Marco Guasticchi Presidente della Provincia di Perugia - che non era destinato a conoscere stagioni, ripartizioni, divisioni, successioni politiche, maggioranze pronte a disfarsi, istanze antipartitiche dirompenti, acquiescenze di natura amministrativa a uno strapotere politicizzato dello Stato, a una occupazione clientelare dello Stato repubblicano. La ricorrenza del 2 Giugno è stata ed è all’ordine del giorno della realtà dello Stato italiano in ogni momento, triste e tormentato, entusiasmante e dinamico, della sua esistenza. Lo è, probabilmente, più di ogni altra data fondamentale degli ultimi decenni, perché in grado di ricomporre in sé il coinvolgimento delle coscienze dei singoli cittadini nell’aggregazione che danno gli ideali e nella solidarietà che conferiscono i valori. La parola “Repubblica”, riferita alla storia degli italiani, riassume l’avveramento del sogno risorgimentale e la fine dell’incubo della dittatura. Riferita al loro futuro, è una linea di progresso che bisogna e bisognerà, da parte dei singoli cittadini, stendere ogni giorno dalla porta della propria casa a quella del vicino, così da sentirsi comunità e popolo, Nazione e Stato, uomini liberi di una Repubblica giovane. Questa convinzione, che anche i giovani dimostrano di possedere profondamente specie quando manifestano per la legalità, è molto viva proprio in questi giorni, nei quali la festa della ricorrenza è turbata dalla tragedia del terremoto che ha sconvolto l’Emilia Romagna. La parola ‘Repubblica’, pronunciata pensando a tanto sconvolgimento, fa sentire ognuno di noi protagonista di un aiuto spontaneo, testimone di una speranza che rinasce”. “Con il passare degli anni la memoria si affievolisce – ha spiegato Wladimiro Boccali sindaco di Perugia - lo sforzo che dobbiamo compiere è di far diventare la storia patrimonio delle future generazione, per questo è importante celebrare il 2 giugno. Quello che serve ricordare è la speranza nel futuro e l’entusiasmo che erano presenti nei cittadini che hanno vissuto la costituzione della Repubblica. Da questi sentimenti dobbiamo ripartire per affrontare le difficoltà che oggi ci attanagliano”. A chiudere gli interventi è stata la Presidente della Regione Catiuscia Marini che ha ribadito che “Sono passati 66 anni da quando il 54% dei cittadini Italiani scelsero la Repubblica, un momento storico importante che poco dopo portò alla scrittura della Carta Costituzionale, documento ancora attuale che costituisce l’identità del nostro paese. Credo che anche in questo momento di crisi in cui tutto ci sembra difficile si debba ripartire da quegli ideali. Il pensiero della nostra Regione va ai terremotati dell’Emilia, a cui siamo profondamente vicini con calore e rispetto per quanto stanno vivendo”. La festa è proseguita nell’atrio del Palazzo Provinciale con il concerto della Banda Musicale della Città di Umbertide, guidata dal M° Cerrini. Tra i pezzi proposti ad avere grande successo sono stati “O’ Sole mio” e “Un Amore così grande” cantati da Paolo Franceschini e Galliano Cerrini.
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