Presentato in Provincia il volume "Mai più violenza". Bellini e Rossi: "Puntare sui giovani"
(Cittadino e Provincia) – Perugia, 8 marzo ’11 – Per contrastare alla radice la violenza sulle donne non servono “scorciatoie emergenziali d’impianto repressivo”, bensì una battaglia culturale di ampio respiro. Da questa convinzione nasce il volume (accompagnato da un cd) “Mai più violenza”, realizzato dalla Rete delle donne Anti Violenza onlus con la collaborazione della Provincia di Perugia e del Centro Pari Opportunità della Regione Umbria, presentato ieri pomeriggio nella Sala del Consiglio provinciale. Un prodotto dall’intento informativo-formativo, pensato e rivolto principalmente alle scuole, che si occupa del tema della violenza maschile sulle donne (la cosiddetta violenza di genere) nelle sue diverse articolazioni: gli effetti, le rappresentazioni, i soggetti interessati, gli stereotipi culturali che la sostengono, i comportamenti da evitare e adottare. Il tutto sostenuto dai dati statistici a disposizione, gli studi di settore, le esperienze offerte dai principali centri antiviolenza, dal Centro delle Pari opportunità, il materiale messo a disposizione nel seminario regionale “Mai più Violenze”, i documenti delle istituzioni transnazionali, nonché le elaborazioni prodotte in proprio dalla Rete delle donne Anti Violenza onlus. Del resto anche in Umbria, come riferito dall’Associazione, i dati sullo sconvolgente fenomeno della violenza sulle donne, in particolare quella domestica, restano preoccupanti, anche se molti casi continuano a rimanere sommersi. “Di fronte a tante forme di violenza femminile (mutilazioni genitali, sessuale, domestica, nei luoghi di lavoro, quella immateriale connessa alla religione/diversità/disabilità/opinione politica etc.) – sono le parole dell’Assessora provinciale alle pari opportunità Ornella Bellini - nonostante la legge sullo stalking e sul mobbing, registriamo un’incompiutezza nel processo di affermazione della dignità e della parità dei diritti delle donne. Come Provincia abbiamo sostenuto la stampa di “Mai più violenze”: un volume che noi vogliamo che sia divulgato nelle scuole perché la consapevolezza di ciò che è, di come si manifesta, di quali segni lascia la violenza deve essere una cultura condivisa fin dall’adolescenza, affinché il giovane e l’adulto di domani la cancelli definitivamente dai suoi cattivi pensieri”. “In Italia – ha osservato il vicepresidente della Provincia Aviano Rossi – si assiste quasi ad una legittimazione della mercificazione dell’immagine della donna. Per questo è importante che oltre alle leggi si pensi ad un investimento culturale, come unica strategia per contrastare questo fenomeno”. Il volume è stato presentato da Adelaide Coletti e Silvana Sonno della Rete delle donne Anti Violenza onlus. Ha concluso l’incontro di oggi la presidente del Centro regionale Pari opportunità Daniela Albanesi secondo la quale “per combattere la violenza sulle donne occorre conoscere il problema e parlarne”. A suo avviso due i metodi per contrastare il fenomeno: organizzare servizi qualificati sul territorio e fare attività di sensibilizzazione.
PERS11011.ET
(Cittadino e Provincia) – Perugia, 8 marzo ’11 – Per contrastare alla radice la violenza sulle donne non servono “scorciatoie emergenziali d’impianto repressivo”, bensì una battaglia culturale di ampio respiro. Da questa convinzione nasce il volume (accompagnato da un cd) “Mai più violenza”, realizzato dalla Rete delle donne Anti Violenza onlus con la collaborazione della Provincia di Perugia e del Centro Pari Opportunità della Regione Umbria, presentato ieri pomeriggio nella Sala del Consiglio provinciale. Un prodotto dall’intento informativo-formativo, pensato e rivolto principalmente alle scuole, che si occupa del tema della violenza maschile sulle donne (la cosiddetta violenza di genere) nelle sue diverse articolazioni: gli effetti, le rappresentazioni, i soggetti interessati, gli stereotipi culturali che la sostengono, i comportamenti da evitare e adottare. Il tutto sostenuto dai dati statistici a disposizione, gli studi di settore, le esperienze offerte dai principali centri antiviolenza, dal Centro delle Pari opportunità, il materiale messo a disposizione nel seminario regionale “Mai più Violenze”, i documenti delle istituzioni transnazionali, nonché le elaborazioni prodotte in proprio dalla Rete delle donne Anti Violenza onlus. Del resto anche in Umbria, come riferito dall’Associazione, i dati sullo sconvolgente fenomeno della violenza sulle donne, in particolare quella domestica, restano preoccupanti, anche se molti casi continuano a rimanere sommersi. “Di fronte a tante forme di violenza femminile (mutilazioni genitali, sessuale, domestica, nei luoghi di lavoro, quella immateriale connessa alla religione/diversità/disabilità/opinione politica etc.) – sono le parole dell’Assessora provinciale alle pari opportunità Ornella Bellini - nonostante la legge sullo stalking e sul mobbing, registriamo un’incompiutezza nel processo di affermazione della dignità e della parità dei diritti delle donne. Come Provincia abbiamo sostenuto la stampa di “Mai più violenze”: un volume che noi vogliamo che sia divulgato nelle scuole perché la consapevolezza di ciò che è, di come si manifesta, di quali segni lascia la violenza deve essere una cultura condivisa fin dall’adolescenza, affinché il giovane e l’adulto di domani la cancelli definitivamente dai suoi cattivi pensieri”. “In Italia – ha osservato il vicepresidente della Provincia Aviano Rossi – si assiste quasi ad una legittimazione della mercificazione dell’immagine della donna. Per questo è importante che oltre alle leggi si pensi ad un investimento culturale, come unica strategia per contrastare questo fenomeno”. Il volume è stato presentato da Adelaide Coletti e Silvana Sonno della Rete delle donne Anti Violenza onlus. Ha concluso l’incontro di oggi la presidente del Centro regionale Pari opportunità Daniela Albanesi secondo la quale “per combattere la violenza sulle donne occorre conoscere il problema e parlarne”. A suo avviso due i metodi per contrastare il fenomeno: organizzare servizi qualificati sul territorio e fare attività di sensibilizzazione.
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