(Cittadino e Provincia) – Perugia 21 marzo 2012 – il capogruppo del Prc in Provincia, consigliere delegato ai rapporti con i territori e responsabile dipartimento beni comuni e ambiente del prc regionale Luca Baldelli ha espresso grande soddisfazione per il pronunciamento dell’autorità giudiziaria, che ha accolto il ricorso presentato da Federconsumatori contro l’aumento del deposito cauzionale deciso da Umbra Acque. “Si è vinta una battaglia di civiltà – ha detto baldelli - importantissima, che ha visto il nostro Partito impegnato in prima linea con un’opera capillare di raccolta firme e di patronato verso i cittadini – utenti in molti Circoli del territorio . Ora i cittadini potranno chiedere indietro le somme indebitamente pagate in seguito alle decisioni unilaterali e non ponderate dell’azienda, che implicavano, tra l’altro, il rincaro di un bene primario senza la possibilità, per il cittadino – utente, di recedere in caso di contestazioni circa ritardi e insolvenze. L’intollerabile e antipopolare politica delle tariffe applicata da Umbra Acque, a fronte di un livello dei servizi rimasto sostanzialmente invariato rispetto al periodo di gestione della distribuzione dell’acqua da parte dei Comuni, ha incontrato un primo, pesante scoglio, che deve spingere a nuove e più forti battaglie ; il nostro Partito sarà ancora una volta alla testa delle lotte dei cittadini contro il caro acqua, com’è avvenuto con la raccolta firme del 2007 per la Legge di iniziativa popolare sulla ripubblicizzazione dell’acqua, com’è stato per l’abolizione del contributo sulla voltura dei contratti nel 2007 – 2008 per i discendenti in linea diretta, dopo un lungo braccio di ferro, come si è registrato col voto contrario dei Sindaci del PRC in sede ATO rispetto all’aumento della quota privata in Umbria Acque, come è avvenuto con la consultazione referendaria del 2011, vinta con larghissimo consenso popolare. Ora occorre lanciare la Costituente locale e nazionale per i beni comuni, esigere che l’acqua venga concretamente tutelata come bene comune ed esigere che le tariffe vengano parametrate sui redditi e sulle condizioni materiali dell’utenza, senza ricarichi mirati a far conseguire illeciti profitti alla luce delle disposizioni scaturite dalla vittoria referendaria del 2011”.
Gc12105.red
(Cittadino e Provincia) – Perugia 21 marzo 2012 – il capogruppo del Prc in Provincia, consigliere delegato ai rapporti con i territori e responsabile dipartimento beni comuni e ambiente del prc regionale Luca Baldelli ha espresso grande soddisfazione per il pronunciamento dell’autorità giudiziaria, che ha accolto il ricorso presentato da Federconsumatori contro l’aumento del deposito cauzionale deciso da Umbra Acque. “Si è vinta una battaglia di civiltà – ha detto baldelli - importantissima, che ha visto il nostro Partito impegnato in prima linea con un’opera capillare di raccolta firme e di patronato verso i cittadini – utenti in molti Circoli del territorio . Ora i cittadini potranno chiedere indietro le somme indebitamente pagate in seguito alle decisioni unilaterali e non ponderate dell’azienda, che implicavano, tra l’altro, il rincaro di un bene primario senza la possibilità, per il cittadino – utente, di recedere in caso di contestazioni circa ritardi e insolvenze. L’intollerabile e antipopolare politica delle tariffe applicata da Umbra Acque, a fronte di un livello dei servizi rimasto sostanzialmente invariato rispetto al periodo di gestione della distribuzione dell’acqua da parte dei Comuni, ha incontrato un primo, pesante scoglio, che deve spingere a nuove e più forti battaglie ; il nostro Partito sarà ancora una volta alla testa delle lotte dei cittadini contro il caro acqua, com’è avvenuto con la raccolta firme del 2007 per la Legge di iniziativa popolare sulla ripubblicizzazione dell’acqua, com’è stato per l’abolizione del contributo sulla voltura dei contratti nel 2007 – 2008 per i discendenti in linea diretta, dopo un lungo braccio di ferro, come si è registrato col voto contrario dei Sindaci del PRC in sede ATO rispetto all’aumento della quota privata in Umbria Acque, come è avvenuto con la consultazione referendaria del 2011, vinta con larghissimo consenso popolare. Ora occorre lanciare la Costituente locale e nazionale per i beni comuni, esigere che l’acqua venga concretamente tutelata come bene comune ed esigere che le tariffe vengano parametrate sui redditi e sulle condizioni materiali dell’utenza, senza ricarichi mirati a far conseguire illeciti profitti alla luce delle disposizioni scaturite dalla vittoria referendaria del 2011”.
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