La Commissione europea ha adottato una "Agenda europea per l'integrazione dei cittadini di paesi terzi" per accrescere i benefici economici, sociali e culturali della migrazione in Europa. L'agenda pone l'accento sulla piena partecipazione dei migranti a tutti gli aspetti della vita collettiva e sottolinea il ruolo determinante delle autorità locali. Sono stati presentati i risultati di un'indagine qualitativa dell'Eurobarometro svolta nella scorsa primavera sul tema dell'integrazione. L'indagine ha fatto emergere un franco scambio di opinioni fra i cittadini dell'UE e i migranti e rivela che i due gruppi condividono alcune opinioni sull'integrazione. Vi è un ampio consenso sull'importanza dell'interazione sul luogo di lavoro e nelle scuole e sul contributo positivo dei migranti alla cultura locale. Entrambi i gruppi concordano sui fattori che fanno funzionare l'integrazione: parlare la lingua, trovare un lavoro e comprendere la cultura locale. I cittadini dell’UE e i migranti che hanno preso parte al sondaggio hanno altresì concordato sulla necessità di un maggiore impegno di tutte le parti per sfruttare i vantaggi dell'immigrazione. La mancanza di competenze linguistiche e la segregazione degli immigrati nei quartieri svantaggiati sono considerate i principali ostacoli all'integrazione. Questi aspetti richiedono un’azione forte e coerente da parte di tutti. La diversità introdotta dalla migrazione, se ben gestita, può costituire un vantaggio concorrenziale e un volano per le economie europee. Se l'UE vuole raggiungere l'obiettivo di portare il tasso di occupazione al 75% entro il 2020, è fondamentale eliminare le barriere che ostacolano l'accesso dei migranti all'occupazione, tanto più che la forza lavoro europea è in diminuzione a causa della sfida demografica che l'Unione si trova ad affrontare. A titolo d'esempio, l'agenda della Commissione per nuove competenze e nuovi posti di lavoro stima, entro il 2020, una carenza di circa un milione di operatori professionali nel settore della sanità (2 milioni se si considera il personale sanitario ausiliario).
Sito web europeo sull'integrazione:
http://ec.europa.eu/ewsi
Relazione sull'indagine qualitativa dell'Eurobarometro:
http://ec.europa.eu/public_opinion/whatsnew2011_en.htm
La Commissione europea ha adottato una "Agenda europea per l'integrazione dei cittadini di paesi terzi" per accrescere i benefici economici, sociali e culturali della migrazione in Europa. L'agenda pone l'accento sulla piena partecipazione dei migranti a tutti gli aspetti della vita collettiva e sottolinea il ruolo determinante delle autorità locali. Sono stati presentati i risultati di un'indagine qualitativa dell'Eurobarometro svolta nella scorsa primavera sul tema dell'integrazione. L'indagine ha fatto emergere un franco scambio di opinioni fra i cittadini dell'UE e i migranti e rivela che i due gruppi condividono alcune opinioni sull'integrazione. Vi è un ampio consenso sull'importanza dell'interazione sul luogo di lavoro e nelle scuole e sul contributo positivo dei migranti alla cultura locale. Entrambi i gruppi concordano sui fattori che fanno funzionare l'integrazione: parlare la lingua, trovare un lavoro e comprendere la cultura locale. I cittadini dell’UE e i migranti che hanno preso parte al sondaggio hanno altresì concordato sulla necessità di un maggiore impegno di tutte le parti per sfruttare i vantaggi dell'immigrazione. La mancanza di competenze linguistiche e la segregazione degli immigrati nei quartieri svantaggiati sono considerate i principali ostacoli all'integrazione. Questi aspetti richiedono un’azione forte e coerente da parte di tutti. La diversità introdotta dalla migrazione, se ben gestita, può costituire un vantaggio concorrenziale e un volano per le economie europee. Se l'UE vuole raggiungere l'obiettivo di portare il tasso di occupazione al 75% entro il 2020, è fondamentale eliminare le barriere che ostacolano l'accesso dei migranti all'occupazione, tanto più che la forza lavoro europea è in diminuzione a causa della sfida demografica che l'Unione si trova ad affrontare. A titolo d'esempio, l'agenda della Commissione per nuove competenze e nuovi posti di lavoro stima, entro il 2020, una carenza di circa un milione di operatori professionali nel settore della sanità (2 milioni se si considera il personale sanitario ausiliario).
Sito web europeo sull'integrazione:
http://ec.europa.eu/ewsi
Relazione sull'indagine qualitativa dell'Eurobarometro:
http://ec.europa.eu/public_opinion/whatsnew2011_en.htm