Chiesto un nuovo sistema di scadenze
(Cittadino e Provincia – Perugia 11 marzo 2011) - E’stato approvato ieri in Consiglio provinciale all’unanimità un ordine del giorno in merito al Decreto del Governo sulla energia da fonti rinnovabili. La discussione era nata da due Ordini del Giorno presentati dal capogruppo del Pd Giampiero Rasimelli e dai capigruppo del Pdl Piero Sorcini e da Franco Asciutti della lista omonima. L’odg approvato da tutte le forze dello schieramento consiliare è questo: “Visto lo schema di decreto legislativo recante attuazione della direttiva 2009/28/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 23 aprile 2009 sulla promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili, visto che lo stesso decreto fissa una scadenza per gli incentivi alla realizzazione di impianti per la produzione di energia elettrica da fonte fotovoltaica al 31.05.2011, che annulla rispetto al vigente Conto energia del luglio 2010 le scadenza programmate per il 31.08.2011 e 31.12.2011, sulle quali i soggetti investitori (pubblici e privati) hanno già avviato i Piani economico finanziari per l’attivazione dei cantieri di costruzione e la conseguente attivazione degli ordini. Il Decreto interviene dopo più di sette anni su una materia che certamente richiede un riordino normativo razionale ed efficace. Considerato che la scadenza indicata dal Decreto ha come immediata conseguenza il disagio di molte imprese e che anche in Umbria di fronte alla notevole quantità di richieste in corso per l’autorizzazione potrebbe essere negativo per un settore in rapida crescita, il consiglio provinciale invita Giunta e presidente ad attivare una rapida indagine per conoscere la situazione delle autorizzazioni in corso in materia di nuovi impianti destinati alle energie rinnovabili e quali ripercussioni può avere l’approvazione del decreto sopra citato nel nostro territorio, a sviluppare una forte iniziativa della Provincia di Perugia insieme con le altre istituzioni regionali e ai parlamentari umbri, al fine di ottenere un nuovo sistema di scadenze nel 2011/2012 in modo da rimodulare un più graduale, razionale ed efficace percorso di riordino del settore a vantaggio delle imprese che hanno investito, dei lavoratori e dei cittadini”. Nell’ampio e partecipato dibattito che ha preceduto l’approvazione del testo, è emersa la preoccupazione della maggioranza che le energie rinnovabili “diventino ‘di nicchia’, il governo deve valutare meglio la normative eliminando le scadenze draconiane”. La maggioranza ha anche evidenziato “Le enormi contraddizioni della normativa sin da quando è nata” e “l’importanza delle energie alternative per la preservazione dell’ambiente”, considerando anche il fatto che “ci sono delle imprese che hanno investito nel settore e che sono molto preoccupate”. Manifestata anche la forte preoccupazione per una scelta politica che porta al nucleare. Dall’opposizione hanno invece ricordato che “non si possono mettere in campo risorse sproporzionate per tecnologie non avanzate, che non sono in grado di farci risparmiare” e che “lo stesso Prodi invitò a rivedere la politica degli incentivi, considerando che emerge prepotente, viste certe ‘furbate’ ad opera di società smaliziate, la necessità di regolamentare la speculazione nel settore”. L’opposizione ha anche ricordato che “finalmente con il decreto sono previste delle pene per gli approfittatori” e che “sul problema delle energie rinnovabili ci siamo buttati in maniera garibaldina, rovinando molto spesso il patrimonio agricolo”. Per l’assessore provinciale alla Valutazione ambientale Carlo Antonini il decreto è “uno scivolone che non ha tenuto conto di certi importanti fattori. La finanza è in fibrillazione, c’è un rischio default per le imprese, sono messi a repentaglio 120mila posti di lavoro. Al Governo sono arrivate una marea di mail di protesta. E’ vero che c’è antieconomicità, ma la tecnologia può cambiare repentinamente la situazione. Noi in Umbria abbiamo un’occasione, usando per istallare il fotovoltaico dei capannoni industriali senza andare ad occupare suolo agricolo”. Sono intervenuti nel dibattito i consiglieri Giampiero Rasimelli, capogruppo del Pd, Massimiliano Capitani, Luca Baldelli, Enrico Bastioli, Franco Granocchia, Giampiero Fugnanesi, Piero Sorcini, capogruppo del Pdl, Bruno Biagiotti, Luigi Andreani ed Edoardo Alunni. Alla fine e “per incontro comunque ai lavoratori e alle imprese che hanno investito in questo settore”, è stato trovato un accordo su un documento unitario che , come detto, è stato approvato all’unanimità con 18 voti.
Oi11178.MLF
(Cittadino e Provincia – Perugia 11 marzo 2011) - E’stato approvato ieri in Consiglio provinciale all’unanimità un ordine del giorno in merito al Decreto del Governo sulla energia da fonti rinnovabili. La discussione era nata da due Ordini del Giorno presentati dal capogruppo del Pd Giampiero Rasimelli e dai capigruppo del Pdl Piero Sorcini e da Franco Asciutti della lista omonima. L’odg approvato da tutte le forze dello schieramento consiliare è questo: “Visto lo schema di decreto legislativo recante attuazione della direttiva 2009/28/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 23 aprile 2009 sulla promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili, visto che lo stesso decreto fissa una scadenza per gli incentivi alla realizzazione di impianti per la produzione di energia elettrica da fonte fotovoltaica al 31.05.2011, che annulla rispetto al vigente Conto energia del luglio 2010 le scadenza programmate per il 31.08.2011 e 31.12.2011, sulle quali i soggetti investitori (pubblici e privati) hanno già avviato i Piani economico finanziari per l’attivazione dei cantieri di costruzione e la conseguente attivazione degli ordini. Il Decreto interviene dopo più di sette anni su una materia che certamente richiede un riordino normativo razionale ed efficace. Considerato che la scadenza indicata dal Decreto ha come immediata conseguenza il disagio di molte imprese e che anche in Umbria di fronte alla notevole quantità di richieste in corso per l’autorizzazione potrebbe essere negativo per un settore in rapida crescita, il consiglio provinciale invita Giunta e presidente ad attivare una rapida indagine per conoscere la situazione delle autorizzazioni in corso in materia di nuovi impianti destinati alle energie rinnovabili e quali ripercussioni può avere l’approvazione del decreto sopra citato nel nostro territorio, a sviluppare una forte iniziativa della Provincia di Perugia insieme con le altre istituzioni regionali e ai parlamentari umbri, al fine di ottenere un nuovo sistema di scadenze nel 2011/2012 in modo da rimodulare un più graduale, razionale ed efficace percorso di riordino del settore a vantaggio delle imprese che hanno investito, dei lavoratori e dei cittadini”. Nell’ampio e partecipato dibattito che ha preceduto l’approvazione del testo, è emersa la preoccupazione della maggioranza che le energie rinnovabili “diventino ‘di nicchia’, il governo deve valutare meglio la normative eliminando le scadenze draconiane”. La maggioranza ha anche evidenziato “Le enormi contraddizioni della normativa sin da quando è nata” e “l’importanza delle energie alternative per la preservazione dell’ambiente”, considerando anche il fatto che “ci sono delle imprese che hanno investito nel settore e che sono molto preoccupate”. Manifestata anche la forte preoccupazione per una scelta politica che porta al nucleare. Dall’opposizione hanno invece ricordato che “non si possono mettere in campo risorse sproporzionate per tecnologie non avanzate, che non sono in grado di farci risparmiare” e che “lo stesso Prodi invitò a rivedere la politica degli incentivi, considerando che emerge prepotente, viste certe ‘furbate’ ad opera di società smaliziate, la necessità di regolamentare la speculazione nel settore”. L’opposizione ha anche ricordato che “finalmente con il decreto sono previste delle pene per gli approfittatori” e che “sul problema delle energie rinnovabili ci siamo buttati in maniera garibaldina, rovinando molto spesso il patrimonio agricolo”. Per l’assessore provinciale alla Valutazione ambientale Carlo Antonini il decreto è “uno scivolone che non ha tenuto conto di certi importanti fattori. La finanza è in fibrillazione, c’è un rischio default per le imprese, sono messi a repentaglio 120mila posti di lavoro. Al Governo sono arrivate una marea di mail di protesta. E’ vero che c’è antieconomicità, ma la tecnologia può cambiare repentinamente la situazione. Noi in Umbria abbiamo un’occasione, usando per istallare il fotovoltaico dei capannoni industriali senza andare ad occupare suolo agricolo”. Sono intervenuti nel dibattito i consiglieri Giampiero Rasimelli, capogruppo del Pd, Massimiliano Capitani, Luca Baldelli, Enrico Bastioli, Franco Granocchia, Giampiero Fugnanesi, Piero Sorcini, capogruppo del Pdl, Bruno Biagiotti, Luigi Andreani ed Edoardo Alunni. Alla fine e “per incontro comunque ai lavoratori e alle imprese che hanno investito in questo settore”, è stato trovato un accordo su un documento unitario che , come detto, è stato approvato all’unanimità con 18 voti.
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