(Cittadino e Provincia) – Perugia 27 luglio - “La questione del biogas e delle biomasse è argomento delicato - afferma in una interrogazione il capogruppo del Prc in Consiglio Provinciale Luca Baldelli – rispetto al quale mancano ancora regole certe e le lacune legislative abbondano, a detrimento delle giuste esigenze di tutela della salute dei cittadini, della sostenibilità ambientale e di tutti gli aspetti e i corollari ad essi collegati . La regione Umbria, nel marzo 2011, ha approvato un regolamento sulla “gestione degli impianti per il trattamento di effluenti di allevamento e delle biomasse per la produzione di biogas e l'utilizzazione agronomica delle frazioni palabili e non palabili” , regolamento che riguarda gli impianti fino a 1 MW di potenza . Questo Regolamento, lungi dal rimuovere zone d’ombra e da colmare carenze rispetto alla situazione legislativa e normativa prima esistente, presenta ancora notevoli margini di nebulosità rispetto al concetto di biomasse e all’impiego delle biomasse stesse. Nel Comune di Panicale, centro caratterizzato da siti di rilevante pregio ambientale, c’è in animo di costruire un impianto di produzione del biogas, rispetto al quale i cittadini hanno espresso forte contrarietà, o quantomeno perplessità. L’utilizzo delle biomasse, a Panicale come altrove, pone notevoli problemi di ordine etico, dal momento che l’impiego massiccio , non ponderato e non adeguatamente disciplinato, di questa risorsa, sta provocando su base mondiale un rialzo senza precedenti dei prezzi delle colture agricole, con estensione a macchia d’olio di fame e sottonutrizione, e sta inoltre mutando e snaturando il carattere della nostra economia agricola, recando pure danni, ancora non adeguatamente calcolati, ai terreni . Il concetto di biomassa è ampio e abbraccia più tipologie, spesso volutamente confuse dalle lobbies che hanno interesse a farlo per “spingere” legislativamente ed economicamente tutte le biomasse indistintamente , in primo luogo quelle altamente impattanti per l’equilibrio dell’economia e dell’ambiente. Non si vuole demonizzare acriticamente ogni tipo di biomassa, ma sono accettabili e anzi da incentivare tutte quelle biomasse che non derivano da colture agricole all’uopo poste in essere, bensì da sfalci d’erba, residui di potature, legno ( cippato ) ecc…. La Camera dei Deputati, oltretutto, in data 16 febbraio 2012, ha approvato un disegno di legge che, modificando l’Articolo 185, Comma 1, Lettera f del Dlgs 205 / 2010, ha escluso dalla nozione di rifiuto i residui e gli sfalci derivanti dalla manutenzione del verde pubblico e privato”. Per questo Baldelli chiede di per sapere: “Se all’Ente Provincia è giunto , da parte del Comune di Panicale, materiale inerente il progetto di impianto per la produzione di biogas in questione; Se sì, quali sono le caratteristiche tecniche e strutturali dell’impianto stesso; Qual è la posizione della Provincia rispetto ad esso ; se si intendono adottare percorsi partecipativi che coinvolgano i cittadini di Panicale e dei Comuni limitrofi prima di prendere decisioni affrettate e dannose per il territorio ; se non sia il caso di organizzare un Consiglio provinciale aperto sulla problematica delle biomasse e sui suoi riflessi per l’intero territorio regionale e provinciale”.
Gc12308.red
(Cittadino e Provincia) – Perugia 27 luglio - “La questione del biogas e delle biomasse è argomento delicato - afferma in una interrogazione il capogruppo del Prc in Consiglio Provinciale Luca Baldelli – rispetto al quale mancano ancora regole certe e le lacune legislative abbondano, a detrimento delle giuste esigenze di tutela della salute dei cittadini, della sostenibilità ambientale e di tutti gli aspetti e i corollari ad essi collegati . La regione Umbria, nel marzo 2011, ha approvato un regolamento sulla “gestione degli impianti per il trattamento di effluenti di allevamento e delle biomasse per la produzione di biogas e l'utilizzazione agronomica delle frazioni palabili e non palabili” , regolamento che riguarda gli impianti fino a 1 MW di potenza . Questo Regolamento, lungi dal rimuovere zone d’ombra e da colmare carenze rispetto alla situazione legislativa e normativa prima esistente, presenta ancora notevoli margini di nebulosità rispetto al concetto di biomasse e all’impiego delle biomasse stesse. Nel Comune di Panicale, centro caratterizzato da siti di rilevante pregio ambientale, c’è in animo di costruire un impianto di produzione del biogas, rispetto al quale i cittadini hanno espresso forte contrarietà, o quantomeno perplessità. L’utilizzo delle biomasse, a Panicale come altrove, pone notevoli problemi di ordine etico, dal momento che l’impiego massiccio , non ponderato e non adeguatamente disciplinato, di questa risorsa, sta provocando su base mondiale un rialzo senza precedenti dei prezzi delle colture agricole, con estensione a macchia d’olio di fame e sottonutrizione, e sta inoltre mutando e snaturando il carattere della nostra economia agricola, recando pure danni, ancora non adeguatamente calcolati, ai terreni . Il concetto di biomassa è ampio e abbraccia più tipologie, spesso volutamente confuse dalle lobbies che hanno interesse a farlo per “spingere” legislativamente ed economicamente tutte le biomasse indistintamente , in primo luogo quelle altamente impattanti per l’equilibrio dell’economia e dell’ambiente. Non si vuole demonizzare acriticamente ogni tipo di biomassa, ma sono accettabili e anzi da incentivare tutte quelle biomasse che non derivano da colture agricole all’uopo poste in essere, bensì da sfalci d’erba, residui di potature, legno ( cippato ) ecc…. La Camera dei Deputati, oltretutto, in data 16 febbraio 2012, ha approvato un disegno di legge che, modificando l’Articolo 185, Comma 1, Lettera f del Dlgs 205 / 2010, ha escluso dalla nozione di rifiuto i residui e gli sfalci derivanti dalla manutenzione del verde pubblico e privato”. Per questo Baldelli chiede di per sapere: “Se all’Ente Provincia è giunto , da parte del Comune di Panicale, materiale inerente il progetto di impianto per la produzione di biogas in questione; Se sì, quali sono le caratteristiche tecniche e strutturali dell’impianto stesso; Qual è la posizione della Provincia rispetto ad esso ; se si intendono adottare percorsi partecipativi che coinvolgano i cittadini di Panicale e dei Comuni limitrofi prima di prendere decisioni affrettate e dannose per il territorio ; se non sia il caso di organizzare un Consiglio provinciale aperto sulla problematica delle biomasse e sui suoi riflessi per l’intero territorio regionale e provinciale”.
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