(Cittadino e Provincia) Perugia 20 Novembre ’13 – E’ stato discusso in Consiglio Provinciale l’Odg di Franco Granocchia (Idv) e Luca Baldelli (Prc) relativo alla Variante al PRG del Comune di Perugia – Modifica dell’articolo 38 del TUNA per la rimozione del vincolo di Unità Paesaggio 3S. Nel documento i consiglieri chiedono al Consiglio e alla Giunta Provinciale rimettere gli atti relativi alla proposta di variante del PRG al Comune di Perugia affinché realizzi la Valutazione Ambientale (VAS) in ottemperanza alla normativa comunitaria. “Il comune di Perugia – spiegano i consiglieri - ha presentato una proposta di variante al PRG che prevede la rimozione del vincolo di Unità di paesaggio 3S che vieta “la realizzazione di nuovi edifici e dei relativi impianti per l’attività agrozootecnica”, al fine di favorire il progetti di maxi stalla delle Opere Pie. Il Comitato per la tutela dell’ambiente e la salute dei cittadini (ex No-Maxistalla) ha presentato fin dal maggio 2012 osservazioni alla Provincia nelle quali ha sostenuto la illegittimità della variante sotto vari profili tra cui per l’assenza della VAS. Nel corso della conferenza istituzionale, svoltasi lo scorso 25 settembre, è emersa dal confronto con i soggetti presenti, provincia, regione, Comune di Perugia e comune in applicazione del diritto comunitario in materia di VAS, la cui realizzazione è stata espressamente richiesta dal comune di Forgiano, la necessità di ulteriori approfondimenti da parte del comune di Perugia in applicazione del diritto comunitario in materia di VAS, la cui realizzazione è stata espressamente richiesta dal comune di Torgiano. L’assenza di valutazione ambientale strategica per tale variante in violazione del diritto comunitario implica una responsabilità civile e risarcimento danni che incorre negli Amministratori pubblici nei casi di disapplicazione del diritto comunitario. Tale responsabilità – concludono Granocchia e Baldelli - risulta maggiore per le pubbliche amministrazione che emanano atti in violazione del diritto comunitario e tuttavia la stessa si estende anche alle Amministrazioni che avallano tali atti nei procedimenti di perfezionamento come questo relativo alla conferenza istituzionale indetta in Provincia”. Il documento, dopo l’esposizione di Granocchia, e’ stato rimandato alla Commissione Consiliare Permanente dell’ente, per un approfondimento della questione.
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(Cittadino e Provincia) Perugia 20 Novembre ’13 – E’ stato discusso in Consiglio Provinciale l’Odg di Franco Granocchia (Idv) e Luca Baldelli (Prc) relativo alla Variante al PRG del Comune di Perugia – Modifica dell’articolo 38 del TUNA per la rimozione del vincolo di Unità Paesaggio 3S. Nel documento i consiglieri chiedono al Consiglio e alla Giunta Provinciale rimettere gli atti relativi alla proposta di variante del PRG al Comune di Perugia affinché realizzi la Valutazione Ambientale (VAS) in ottemperanza alla normativa comunitaria. “Il comune di Perugia – spiegano i consiglieri - ha presentato una proposta di variante al PRG che prevede la rimozione del vincolo di Unità di paesaggio 3S che vieta “la realizzazione di nuovi edifici e dei relativi impianti per l’attività agrozootecnica”, al fine di favorire il progetti di maxi stalla delle Opere Pie. Il Comitato per la tutela dell’ambiente e la salute dei cittadini (ex No-Maxistalla) ha presentato fin dal maggio 2012 osservazioni alla Provincia nelle quali ha sostenuto la illegittimità della variante sotto vari profili tra cui per l’assenza della VAS. Nel corso della conferenza istituzionale, svoltasi lo scorso 25 settembre, è emersa dal confronto con i soggetti presenti, provincia, regione, Comune di Perugia e comune in applicazione del diritto comunitario in materia di VAS, la cui realizzazione è stata espressamente richiesta dal comune di Forgiano, la necessità di ulteriori approfondimenti da parte del comune di Perugia in applicazione del diritto comunitario in materia di VAS, la cui realizzazione è stata espressamente richiesta dal comune di Torgiano. L’assenza di valutazione ambientale strategica per tale variante in violazione del diritto comunitario implica una responsabilità civile e risarcimento danni che incorre negli Amministratori pubblici nei casi di disapplicazione del diritto comunitario. Tale responsabilità – concludono Granocchia e Baldelli - risulta maggiore per le pubbliche amministrazione che emanano atti in violazione del diritto comunitario e tuttavia la stessa si estende anche alle Amministrazioni che avallano tali atti nei procedimenti di perfezionamento come questo relativo alla conferenza istituzionale indetta in Provincia”. Il documento, dopo l’esposizione di Granocchia, e’ stato rimandato alla Commissione Consiliare Permanente dell’ente, per un approfondimento della questione.
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