(Cittadino e Provincia) – Perugia 24 aprile 2012 – “Da anni – affermano in una mozione i gruppi del Prc e del Pdci in Consiglio Provinciale - si parla di incenerimento dei rifiuti nei cementifici, ritenuti da molte parti “ siti idonei “ a questa attività. Il Ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, ha dichiarato che entro la fine di aprile sarà pronto un Decreto che autorizzerà l’impiego di rifiuti nei cementifici, più precisamente di Combustibili solidi secondari ( CSS ). Questi comprendono sia il vecchio CDR ( Combustibile da rifiuti ) che il CDR – Q ( Combustibile da rifiuti – qualità ), di nuova concezione, e seguono la nuova standardizzazione europea UNI EN / TS 15359. Malgrado le rassicurazioni provenienti da ambienti confindustriali e da alcuni circuiti di studiosi e specialisti ( si veda in particolare le dichiarazioni rese a “ Ecomondo “ 2011, a Rimini, dall’ RSE, “Ricerca Sistema Energetico” ), i CSS si configurano come un pericolo per la salute e per l’ambiente, dal momento che, una volta acquisito un quadro normativo più preciso e dettagliato ( com’è nelle intenzioni del Governo Monti ), possono essere trasformati in CSS : Plastiche; Pneumatici fuori uso ; Scarti in gomma; Tessili e scarti del calzaturiero; Frazioni secche combustibili. La combustione di tutte queste sostanze, per le emissioni che comporta, specie per l’emissione di nanoparticelle cancerogene, presenta dei rischi comprovati o potenziali per l’ambiente e per la salute pubblica, quindi non è auspicabile consentirla, almeno in nome del principio di precauzione . Il Piano Regionale dei Rifiuti, adottato dalla Regione Umbria, esclude categoricamente l’utilizzo dei cementifici nei processi di coincenerimento dei rifiuti, mentre dà impulso , invece, alla raccolta differenziata e a tutti quei processi che garantiscono un’eventuale chiusura del ciclo nei modi più rispettosi per l’ambiente e per la salute pubblica;. Tra alcuni palesi ritardi nell’applicazione del Piano stesso ( soprattutto rispetto alla percentuale di raccolta differenziata prevista ) può incunearsi, anche a livello delle nostre forze politiche locale, la logica volta a sfruttare l’emergenza rifiuti per autorizzare l’utilizzo di Cdr negli impianti cementieri. Il Comune di Gubbio è , assieme a Spoleto, il Comune che ospita impianti di produzione del cemento convertibili in impianti di coincenerimento. Le Amministrazioni locali, segnatamente a Gubbio nei passati 10 anni, hanno fatto di tutto, con dichiarazioni pubbliche e atti conseguenti, per impedire la termovalorizzazione dei pneumatici e del Cdr, in considerazione non solo del pericolo in sé, ma anche della situazione generale di criticità ambientale presente nei territori di riferimento, caratterizzati dall’ alto impatto ambientale delle attività economiche presenti”. Per questo Prc e Pdci chiedono alla Giunta Provinciale di “ Intervenire assieme alla Regione , ai parlamentari del territorio, e di concerto con tutti gli Enti Locali interessati, affinchè l’annunciato Decreto Clini venga ritirato, anche perché in palese contrasto con i principi e le direttive stabiliti da diversi Piani regionali dei rifiuti ; Sfruttare ogni margine legislativo e normativo possibile per far sì che, qualora il Decreto stesso venga varato, sia impugnato in tutte le sedi competenti e , qualora divenga operante, non sia applicato sul territorio umbro, che ha già ampiamente pagato il prezzo di attività economiche altamente inquinanti o, comunque, potenzialmente pericolose”.
Gc12146.red
(Cittadino e Provincia) – Perugia 24 aprile 2012 – “Da anni – affermano in una mozione i gruppi del Prc e del Pdci in Consiglio Provinciale - si parla di incenerimento dei rifiuti nei cementifici, ritenuti da molte parti “ siti idonei “ a questa attività. Il Ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, ha dichiarato che entro la fine di aprile sarà pronto un Decreto che autorizzerà l’impiego di rifiuti nei cementifici, più precisamente di Combustibili solidi secondari ( CSS ). Questi comprendono sia il vecchio CDR ( Combustibile da rifiuti ) che il CDR – Q ( Combustibile da rifiuti – qualità ), di nuova concezione, e seguono la nuova standardizzazione europea UNI EN / TS 15359. Malgrado le rassicurazioni provenienti da ambienti confindustriali e da alcuni circuiti di studiosi e specialisti ( si veda in particolare le dichiarazioni rese a “ Ecomondo “ 2011, a Rimini, dall’ RSE, “Ricerca Sistema Energetico” ), i CSS si configurano come un pericolo per la salute e per l’ambiente, dal momento che, una volta acquisito un quadro normativo più preciso e dettagliato ( com’è nelle intenzioni del Governo Monti ), possono essere trasformati in CSS : Plastiche; Pneumatici fuori uso ; Scarti in gomma; Tessili e scarti del calzaturiero; Frazioni secche combustibili. La combustione di tutte queste sostanze, per le emissioni che comporta, specie per l’emissione di nanoparticelle cancerogene, presenta dei rischi comprovati o potenziali per l’ambiente e per la salute pubblica, quindi non è auspicabile consentirla, almeno in nome del principio di precauzione . Il Piano Regionale dei Rifiuti, adottato dalla Regione Umbria, esclude categoricamente l’utilizzo dei cementifici nei processi di coincenerimento dei rifiuti, mentre dà impulso , invece, alla raccolta differenziata e a tutti quei processi che garantiscono un’eventuale chiusura del ciclo nei modi più rispettosi per l’ambiente e per la salute pubblica;. Tra alcuni palesi ritardi nell’applicazione del Piano stesso ( soprattutto rispetto alla percentuale di raccolta differenziata prevista ) può incunearsi, anche a livello delle nostre forze politiche locale, la logica volta a sfruttare l’emergenza rifiuti per autorizzare l’utilizzo di Cdr negli impianti cementieri. Il Comune di Gubbio è , assieme a Spoleto, il Comune che ospita impianti di produzione del cemento convertibili in impianti di coincenerimento. Le Amministrazioni locali, segnatamente a Gubbio nei passati 10 anni, hanno fatto di tutto, con dichiarazioni pubbliche e atti conseguenti, per impedire la termovalorizzazione dei pneumatici e del Cdr, in considerazione non solo del pericolo in sé, ma anche della situazione generale di criticità ambientale presente nei territori di riferimento, caratterizzati dall’ alto impatto ambientale delle attività economiche presenti”. Per questo Prc e Pdci chiedono alla Giunta Provinciale di “ Intervenire assieme alla Regione , ai parlamentari del territorio, e di concerto con tutti gli Enti Locali interessati, affinchè l’annunciato Decreto Clini venga ritirato, anche perché in palese contrasto con i principi e le direttive stabiliti da diversi Piani regionali dei rifiuti ; Sfruttare ogni margine legislativo e normativo possibile per far sì che, qualora il Decreto stesso venga varato, sia impugnato in tutte le sedi competenti e , qualora divenga operante, non sia applicato sul territorio umbro, che ha già ampiamente pagato il prezzo di attività economiche altamente inquinanti o, comunque, potenzialmente pericolose”.
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