(Cittadino e Provincia) – Perugia, 17 febbraio ’23 - Presentata a Perugia, la mostra diffusa ‘L’impronta dell’acqua’.
Fase conclusiva del progetto culturale promosso da Arpa Umbria in collaborazione con Roberto Ghezzi e Mara Predicatori, la mostra è realizzata con il sostegno della Fondazione Perugia, in partnership con l’Unione dei Comuni del Trasimeno, i Comuni di Castiglione del Lago, Corciano, Magione, Panicale, Passignano sul Trasimeno, Tuoro sul Trasimeno e le associazioni Laboratorio del Cittadino e Faro Trasimeno.
L’impronta dell’acqua ha l’obiettivo di introdurre nuove forme di progettazione, nuove modalità di produzione scientifica e artistica, nuovi linguaggi liberi e innovativi per parlare del lago Trasimeno. Una mostra e un progetto complesso che intendono restituire una riflessione sulla rappresentazione paesaggistica e delle sue componenti biologiche e naturali attraverso la sinergia tra la pratica dell’artista, lo studio scientifico-biologico di Arpa Umbria e la rilettura dell’azione in chiave artistica delle pratiche di produzione e rappresentazioni di Roberto Ghezzi.
“La mostra – ha detto il Direttore di Arpa Umbria, Luca Proietti -, è la parte conclusiva di un percorso che ha visto coinvolto un artista di fama nazionale e internazionale che ha elaborato questo progetto con l’installazione di tessuti nelle acque del lago Trasimeno. È un progetto artistico ma con tanta ricerca scientifica, che si è sviluppata nei nostri laboratori, che hanno analizzato i microorganismi presenti sulle tele. Questi studi ci consentiranno di capire come i cambiamenti climatici stanno impattando sulla biodiversità”.
Saranno proprio le mostre che restituiranno al pubblico i risultati della sperimentazione. Nello specifico, il primo appuntamento è presso il Palazzo della Corgna di Castiglione del Lago (a partire da sabato 18 alle ore 17,30), dove sarà possibile visionare le Naturografie prodotte in ciascun habitat, installazioni frutto della combinazione di elementi di prelievo e una serie di disegni e rielaborazioni artistiche delle foto realizzate al microscopio prodotti da Arpa Umbria.
In altri cinque comuni (Corciano, Magione, Panicale, Passignano sul Trasimeno, Tuoro sul Trasimeno) saranno visibili invece dei trittici dell'autore, appositamente pensati, che forniranno chiavi di lettura plurime al lavoro grazie alla natura eterogenea degli spazi ospitanti che offrono agganci diversi alla ricerca.
Roberto Ghezzi, l’artista che ha elaborato e realizzato tutte le fasi del progetto, partendo dalla scelta dei materiali e i luoghi dove posizionare le installazioni ha voluto sottolineare come quest’idea mira a “favorire un dialogo fra lago e tessuti immersi nelle sue acque”.
“La finalità del progetto è quello di introdurre nuove forme di progettazione, nuove modalità di produzione scientifica e artistica, nuovi linguaggi liberi e innovativi per parlare del lago Trasimeno – ha spiegato Ghezzi -. Grazie a questa interazione, è possibile comprendere l’interazione fra due elementi apparentemente distanti”.
Al termine del lavoro – ha proseguito l’artista – “sarà possibile comprendere come un ecosistema viene ospitato dai tessuti e dai materiali. Si mette insieme scienza dei materiali e natura, andando a scoprire come un tessuto può inquinare o meno, le tempistiche di degradazione di un tessuto piuttosto di un altro”.
Mara Predicatori, curatrice della mostra, ha spiegato invece il senso del proggett0 che studia “come un oggetto tangibile, materiale, può essere letto come un’opera d’arte. Nelle tele ritirate dall’acqua del lago di può leggere un paesaggio, un orizzonte, ma le stesse possono anche essere analizzate in maniera scientifica, andando ad analizzare gli elementi che poi compongono l’opera, un mix di materiali e di esseri viventi presenti nelle acque del lago”.
CS23.RED
(Cittadino e Provincia) – Perugia, 17 febbraio ’23 - Presentata a Perugia, la mostra diffusa ‘L’impronta dell’acqua’.
Fase conclusiva del progetto culturale promosso da Arpa Umbria in collaborazione con Roberto Ghezzi e Mara Predicatori, la mostra è realizzata con il sostegno della Fondazione Perugia, in partnership con l’Unione dei Comuni del Trasimeno, i Comuni di Castiglione del Lago, Corciano, Magione, Panicale, Passignano sul Trasimeno, Tuoro sul Trasimeno e le associazioni Laboratorio del Cittadino e Faro Trasimeno.
L’impronta dell’acqua ha l’obiettivo di introdurre nuove forme di progettazione, nuove modalità di produzione scientifica e artistica, nuovi linguaggi liberi e innovativi per parlare del lago Trasimeno. Una mostra e un progetto complesso che intendono restituire una riflessione sulla rappresentazione paesaggistica e delle sue componenti biologiche e naturali attraverso la sinergia tra la pratica dell’artista, lo studio scientifico-biologico di Arpa Umbria e la rilettura dell’azione in chiave artistica delle pratiche di produzione e rappresentazioni di Roberto Ghezzi.
“La mostra – ha detto il Direttore di Arpa Umbria, Luca Proietti -, è la parte conclusiva di un percorso che ha visto coinvolto un artista di fama nazionale e internazionale che ha elaborato questo progetto con l’installazione di tessuti nelle acque del lago Trasimeno. È un progetto artistico ma con tanta ricerca scientifica, che si è sviluppata nei nostri laboratori, che hanno analizzato i microorganismi presenti sulle tele. Questi studi ci consentiranno di capire come i cambiamenti climatici stanno impattando sulla biodiversità”.
Saranno proprio le mostre che restituiranno al pubblico i risultati della sperimentazione. Nello specifico, il primo appuntamento è presso il Palazzo della Corgna di Castiglione del Lago (a partire da sabato 18 alle ore 17,30), dove sarà possibile visionare le Naturografie prodotte in ciascun habitat, installazioni frutto della combinazione di elementi di prelievo e una serie di disegni e rielaborazioni artistiche delle foto realizzate al microscopio prodotti da Arpa Umbria.
In altri cinque comuni (Corciano, Magione, Panicale, Passignano sul Trasimeno, Tuoro sul Trasimeno) saranno visibili invece dei trittici dell'autore, appositamente pensati, che forniranno chiavi di lettura plurime al lavoro grazie alla natura eterogenea degli spazi ospitanti che offrono agganci diversi alla ricerca.
Roberto Ghezzi, l’artista che ha elaborato e realizzato tutte le fasi del progetto, partendo dalla scelta dei materiali e i luoghi dove posizionare le installazioni ha voluto sottolineare come quest’idea mira a “favorire un dialogo fra lago e tessuti immersi nelle sue acque”.
“La finalità del progetto è quello di introdurre nuove forme di progettazione, nuove modalità di produzione scientifica e artistica, nuovi linguaggi liberi e innovativi per parlare del lago Trasimeno – ha spiegato Ghezzi -. Grazie a questa interazione, è possibile comprendere l’interazione fra due elementi apparentemente distanti”.
Al termine del lavoro – ha proseguito l’artista – “sarà possibile comprendere come un ecosistema viene ospitato dai tessuti e dai materiali. Si mette insieme scienza dei materiali e natura, andando a scoprire come un tessuto può inquinare o meno, le tempistiche di degradazione di un tessuto piuttosto di un altro”.
Mara Predicatori, curatrice della mostra, ha spiegato invece il senso del proggett0 che studia “come un oggetto tangibile, materiale, può essere letto come un’opera d’arte. Nelle tele ritirate dall’acqua del lago di può leggere un paesaggio, un orizzonte, ma le stesse possono anche essere analizzate in maniera scientifica, andando ad analizzare gli elementi che poi compongono l’opera, un mix di materiali e di esseri viventi presenti nelle acque del lago”.
CS23.RED