(Cittadino e Provincia) – Perugia, 10 settembre 2013 – Vacanze finite per gli studenti umbri che domani, mercoledì 11 settembre torneranno sui banchi di scuola per un nuovo anno scolastico. Il presidente della Provincia di Perugia Marco Vinicio Guasticchi, insieme all’assessore Donatella Porzi fanno gli auguri agli alunni per questo percorso. “Il giorno in cui si torna a scuola è, nei ricordi di ognuno, un momento di felicità e di incoraggiante ripresa dei rapporti con quegli amici e quei compagni che piano piano cominciano a diventare sempre più parte integrante della vita di un adolescente e di fatto misurano il grado di maturità che, anno dopo anno, si conquista con lo studio, tra successi e insuccessi della vita scolastica – hanno detto. Animati dalla precisa volontà di rivolgere un augurio in questi termini, positivi e rassicuranti anche per chi è meno disposto ad affrontare una carriera scolastica, sentiamo tuttavia quanto sia necessario riflettere, insieme con gli studenti e con le loro famiglie, sul senso di disagio che incrina l'avvio del nuovo anno scolastico nel momento in cui, da alcuni anni ormai, esso coincide con il permanere di uno stato di crisi economica di enorme impatto sociale. Certo, è pur sempre dalla scuola, dall'istruzione professionalizzante, dalla creazione di un bagaglio culturale aggiornato e competitivo che si può sperare di guadagnare quella ripresa del sistema produttivo che oggi, in molti casi, svilisce e relega in un angolo chi ha compiuto il sacrificio, economico e morale, di anni e anni di dura formazione intellettuale. È pur sempre dalla scuola – proseguono i due amministratori - che si può ripartire perché il sistema sociale non può fare a meno di continuare a investire in istruzione o di tornare a farlo dopo periodi di colpevole ghettizzazione dell'istruzione, specie di quella pubblica. È pur sempre e solo dalla scuola che il sistema economico può sperare di riprendere il via perché lo sviluppo, l'innovazione, le svolte tecnologiche, le applicazioni ai comparti produttivi, l'impulso alla diversificazione delle professioni si generano unicamente attraverso la ricerca e la ricerca alfabetizza le generazioni, fa crescere la solidarietà tra padri e figli, trasforma lo studio in lavoro e il lavoro in valore per tutta la società. Questo, insomma, oggi serve: credere assolutamente – istituzioni e famiglie, entrambe duramente, oggi, provate dalla crisi – in un messaggio di autostima, in azioni di affetto per la scuola e per chiunque vi opera, nella possibilità di creare, attraverso lo studio, buone pratiche in grado di fare da esempio per tutti coloro che fanno parte della comunità locale. La Provincia di Perugia – concludono Guasticchi e Porzi - è profondamente convinta che solo attraverso questi comportamenti virtuosi – che non costano se non in termini di impegno e di dedizione allo studio - si potrà instaurare un dialogo ricco e produttivo tra le generazioni e, dalla comunità locale di area vasta, si potrà indicare alla Nazione nel suo insieme la via della ricomposizione della solidarietà, arricchita dal sapere dato dalla scuola e dalla maturità acquisita con la formazione”.
Esp13033.Port/GG
(Cittadino e Provincia) – Perugia, 10 settembre 2013 – Vacanze finite per gli studenti umbri che domani, mercoledì 11 settembre torneranno sui banchi di scuola per un nuovo anno scolastico. Il presidente della Provincia di Perugia Marco Vinicio Guasticchi, insieme all’assessore Donatella Porzi fanno gli auguri agli alunni per questo percorso. “Il giorno in cui si torna a scuola è, nei ricordi di ognuno, un momento di felicità e di incoraggiante ripresa dei rapporti con quegli amici e quei compagni che piano piano cominciano a diventare sempre più parte integrante della vita di un adolescente e di fatto misurano il grado di maturità che, anno dopo anno, si conquista con lo studio, tra successi e insuccessi della vita scolastica – hanno detto. Animati dalla precisa volontà di rivolgere un augurio in questi termini, positivi e rassicuranti anche per chi è meno disposto ad affrontare una carriera scolastica, sentiamo tuttavia quanto sia necessario riflettere, insieme con gli studenti e con le loro famiglie, sul senso di disagio che incrina l'avvio del nuovo anno scolastico nel momento in cui, da alcuni anni ormai, esso coincide con il permanere di uno stato di crisi economica di enorme impatto sociale. Certo, è pur sempre dalla scuola, dall'istruzione professionalizzante, dalla creazione di un bagaglio culturale aggiornato e competitivo che si può sperare di guadagnare quella ripresa del sistema produttivo che oggi, in molti casi, svilisce e relega in un angolo chi ha compiuto il sacrificio, economico e morale, di anni e anni di dura formazione intellettuale. È pur sempre dalla scuola – proseguono i due amministratori - che si può ripartire perché il sistema sociale non può fare a meno di continuare a investire in istruzione o di tornare a farlo dopo periodi di colpevole ghettizzazione dell'istruzione, specie di quella pubblica. È pur sempre e solo dalla scuola che il sistema economico può sperare di riprendere il via perché lo sviluppo, l'innovazione, le svolte tecnologiche, le applicazioni ai comparti produttivi, l'impulso alla diversificazione delle professioni si generano unicamente attraverso la ricerca e la ricerca alfabetizza le generazioni, fa crescere la solidarietà tra padri e figli, trasforma lo studio in lavoro e il lavoro in valore per tutta la società. Questo, insomma, oggi serve: credere assolutamente – istituzioni e famiglie, entrambe duramente, oggi, provate dalla crisi – in un messaggio di autostima, in azioni di affetto per la scuola e per chiunque vi opera, nella possibilità di creare, attraverso lo studio, buone pratiche in grado di fare da esempio per tutti coloro che fanno parte della comunità locale. La Provincia di Perugia – concludono Guasticchi e Porzi - è profondamente convinta che solo attraverso questi comportamenti virtuosi – che non costano se non in termini di impegno e di dedizione allo studio - si potrà instaurare un dialogo ricco e produttivo tra le generazioni e, dalla comunità locale di area vasta, si potrà indicare alla Nazione nel suo insieme la via della ricomposizione della solidarietà, arricchita dal sapere dato dalla scuola e dalla maturità acquisita con la formazione”.
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