Il presidente smentisce voci su sue eventuali candidature e partecipa al Tavolo di Concertazione del 7 novembre
(Cittadino e Provincia) Perugia 3 novembre ’12 – Passa in commissione con 8 voti favorevoli e 4 contrari il primo “Regolamento per gli impianti radioelettrici di telefonia mobile e radio diffusione” della Provincia di Perugia. Per la prima volta l’Ente regolamenta e stabilisce un canone di concessione per le aziende pubbliche o private che intendono mettere antenne su edifici e terreni di proprietà della Provincia di Perugia. “Questo regolamento – ha spiegato ai consiglieri l’assessore Piero Mignini – intende regolamentare istallazioni impianti per teleradiocomunicazione negli immobili e nelle proprietà dalla Provincia. Con questo regolamento, che entrerà in vigore a partire dal 31 dicembre 2012, chi vorrà istallate antenne e apparecchi radio pagherà un compenso stabilito a seconda della potenza dell’impianto. Il documento elenca le prescrizioni alle quali attenersi al fine di favorire la migliore collocazione sul territorio provinciale, degli impianti, con particolare riferimento al massimo livello di compatibilità ed armonizzazione con il contesto urbano ed extraurbano degli stessi e comunque nel rispetto dei limiti e dei requisiti radioelettrici stabiliti dalla normativa nazionale e regionale vigente. Nel fare un censimento delle antenne presenti abbiamo notato che solo sul palazzo di Piazza Italia ci sono parecchie decine antenne”. Il regolamento richiama le direttive CE, riguardanti “l'installazione di impianti di radiocomunicazione di frequenza compresa tra 100 KHz e 300 GHz nelle aree e negli edifici pubblici di proprietà”, la Legge Regionale n° 9 del 14 giugno 2002 con oggetto "Tutela sanitaria e ambientale dall'esposizione ai campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici" e la Legge 36 del 22 febbraio 2001 con oggetto "Legge quadro sulla protezione dalle esposizione a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici", con la quale si enunciano i principi fondamentali diretti ad assicurare: la tutela della salute dei lavoratori, delle lavoratrici e della popolazione dagli effetti dell'esposizione a determinati campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici (ai sensi e nel rispetto dell'articolo 32 della Costituzione), assicurare la tutela dell'ambiente e del paesaggio e promuovere l'innovazione tecnologica e le azioni di risanamento volte a minimizzare l'intensità e gli effetti dei campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici secondo le migliori tecnologie disponibili. “Mi sorprende vedere – ha affermato Piero Sorcini (Pdl) - che solo ora si pensa ad una remunerazione per le antenne istallate sulle proprietà della Provincia, vuol dire che fino ad ora non si è fatto niente, quando era chiaro a tutti, il mercato che c’è dietro questi apparecchi”. “Un plauso all’assessore – ha detto Luca Baldelli (Prc) - per aver pensato di regolamentare questo settore che, potrebbe far entrare nelle casse della Provincia circa 180 mila euro, senza chiedere niente ai cittadini”. “Questa regolamentazione andava fatta – ha detto Laura Zampa (PD) - nelle scuole il sistema wi-fi è indispensabile vista l’imminente introduzione del registro telematico. Va messa particolare attenzione ai siti dove vengono posizionate le antenne e alla salvaguardia del patrimonio”. “Bene la regolamentazione – ha spiegato Massimiliano Capitani (Pd) - fermo restando che le forze di polizia ed e atri soggetti come il 118, restino esclusi dal pagamento del canone. A pagare devono essere i soggetti privati che guadagnano dall’utilizzo di questi impianti”.
Oi12637.DB
(Cittadino e Provincia) Perugia 3 novembre ’12 – Passa in commissione con 8 voti favorevoli e 4 contrari il primo “Regolamento per gli impianti radioelettrici di telefonia mobile e radio diffusione” della Provincia di Perugia. Per la prima volta l’Ente regolamenta e stabilisce un canone di concessione per le aziende pubbliche o private che intendono mettere antenne su edifici e terreni di proprietà della Provincia di Perugia. “Questo regolamento – ha spiegato ai consiglieri l’assessore Piero Mignini – intende regolamentare istallazioni impianti per teleradiocomunicazione negli immobili e nelle proprietà dalla Provincia. Con questo regolamento, che entrerà in vigore a partire dal 31 dicembre 2012, chi vorrà istallate antenne e apparecchi radio pagherà un compenso stabilito a seconda della potenza dell’impianto. Il documento elenca le prescrizioni alle quali attenersi al fine di favorire la migliore collocazione sul territorio provinciale, degli impianti, con particolare riferimento al massimo livello di compatibilità ed armonizzazione con il contesto urbano ed extraurbano degli stessi e comunque nel rispetto dei limiti e dei requisiti radioelettrici stabiliti dalla normativa nazionale e regionale vigente. Nel fare un censimento delle antenne presenti abbiamo notato che solo sul palazzo di Piazza Italia ci sono parecchie decine antenne”. Il regolamento richiama le direttive CE, riguardanti “l'installazione di impianti di radiocomunicazione di frequenza compresa tra 100 KHz e 300 GHz nelle aree e negli edifici pubblici di proprietà”, la Legge Regionale n° 9 del 14 giugno 2002 con oggetto "Tutela sanitaria e ambientale dall'esposizione ai campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici" e la Legge 36 del 22 febbraio 2001 con oggetto "Legge quadro sulla protezione dalle esposizione a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici", con la quale si enunciano i principi fondamentali diretti ad assicurare: la tutela della salute dei lavoratori, delle lavoratrici e della popolazione dagli effetti dell'esposizione a determinati campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici (ai sensi e nel rispetto dell'articolo 32 della Costituzione), assicurare la tutela dell'ambiente e del paesaggio e promuovere l'innovazione tecnologica e le azioni di risanamento volte a minimizzare l'intensità e gli effetti dei campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici secondo le migliori tecnologie disponibili. “Mi sorprende vedere – ha affermato Piero Sorcini (Pdl) - che solo ora si pensa ad una remunerazione per le antenne istallate sulle proprietà della Provincia, vuol dire che fino ad ora non si è fatto niente, quando era chiaro a tutti, il mercato che c’è dietro questi apparecchi”. “Un plauso all’assessore – ha detto Luca Baldelli (Prc) - per aver pensato di regolamentare questo settore che, potrebbe far entrare nelle casse della Provincia circa 180 mila euro, senza chiedere niente ai cittadini”. “Questa regolamentazione andava fatta – ha detto Laura Zampa (PD) - nelle scuole il sistema wi-fi è indispensabile vista l’imminente introduzione del registro telematico. Va messa particolare attenzione ai siti dove vengono posizionate le antenne e alla salvaguardia del patrimonio”. “Bene la regolamentazione – ha spiegato Massimiliano Capitani (Pd) - fermo restando che le forze di polizia ed e atri soggetti come il 118, restino esclusi dal pagamento del canone. A pagare devono essere i soggetti privati che guadagnano dall’utilizzo di questi impianti”.
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