(Cittadino e Provincia) – Assisi, 01 marzo ‘22 – Un teatro Lyrick al completo, come non succedeva da oltre due anni causa pandemia: mille studenti, di scuole di vari ordine e grado, sono venuti ad ascoltare direttamente dalla voce della scrittrice Edith Bruck, deportata ad Auschwitz nella primavera del 1944 all’età di 13 anni e poi in altri campi tedeschi e liberata, insieme alla sorella, nell'aprile del 1945.
L’incontro – in occasione della Giornata europea dei Giusti che si celebra il 6 marzo - è stato organizzato dal ‘Museo della Memoria, Assisi 1943-1944’, dalla fondazione diocesana Opera Casa Papa Giovanni e dal Comune di Assisi, con il patrocinio della Provincia di Perugia. La poetessa e scrittrice e testimone della Shoah è stata intervistata da Simona Sala, direttore del TG3 e da Marina Rosati, responsabile del Museo della Memoria.
Le dirette testimonianze della durezza della guerra, della sua crudeltà che porta alla disumanizzazione dell’individuo dagli occhi di una poco più che bambina di 13 anni che ha vissuto tutto il dramma del campo di concentramento sono state interrotte da scroscianti applausi.
Il momento è divenuto, purtroppo di tragica attualità viste le notizie che giungono dal fronte ucraino.
“Protestate contro la guerra” - ha esortato gli studenti Edith Bruck -. Non esistono guerre giuste! È a rischio il vostro futuro, il futuro dell’Europa”.
Inoltre alla domanda della direttrice del Museo della Memoria su cosa intendesse per “memoria”, la scrittrice ungherese ha risposto che “memoria è vita: guai a dimenticare il passato e cosa si è vissuto. Ecco il motivo per cui non mi sottraggo mai al dialogo, al racconto. È un dovere in onore alla memoria di quanti hanno lasciato le loro vite in quei luoghi”.
Per la Provincia di Perugia era presente la sua presidente Stefania Proietti insieme alla consigliera Erika Borghesi.
“E’ stato un grande momento di vita, non di memoria solamente – ha commentato Rosati -. Vedere una sopravvissuta alla Shoah di fronte ad una platea di giovani che rappresentano il futuro e testimoni di questa memoria con l’entusiasmo e la partecipazione che hanno dimostrato è stato un connubio veramente ben riuscito”.
Assisi22004.RB
(Cittadino e Provincia) – Assisi, 01 marzo ‘22 – Un teatro Lyrick al completo, come non succedeva da oltre due anni causa pandemia: mille studenti, di scuole di vari ordine e grado, sono venuti ad ascoltare direttamente dalla voce della scrittrice Edith Bruck, deportata ad Auschwitz nella primavera del 1944 all’età di 13 anni e poi in altri campi tedeschi e liberata, insieme alla sorella, nell'aprile del 1945.
L’incontro – in occasione della Giornata europea dei Giusti che si celebra il 6 marzo - è stato organizzato dal ‘Museo della Memoria, Assisi 1943-1944’, dalla fondazione diocesana Opera Casa Papa Giovanni e dal Comune di Assisi, con il patrocinio della Provincia di Perugia. La poetessa e scrittrice e testimone della Shoah è stata intervistata da Simona Sala, direttore del TG3 e da Marina Rosati, responsabile del Museo della Memoria.
Le dirette testimonianze della durezza della guerra, della sua crudeltà che porta alla disumanizzazione dell’individuo dagli occhi di una poco più che bambina di 13 anni che ha vissuto tutto il dramma del campo di concentramento sono state interrotte da scroscianti applausi.
Il momento è divenuto, purtroppo di tragica attualità viste le notizie che giungono dal fronte ucraino.
“Protestate contro la guerra” - ha esortato gli studenti Edith Bruck -. Non esistono guerre giuste! È a rischio il vostro futuro, il futuro dell’Europa”.
Inoltre alla domanda della direttrice del Museo della Memoria su cosa intendesse per “memoria”, la scrittrice ungherese ha risposto che “memoria è vita: guai a dimenticare il passato e cosa si è vissuto. Ecco il motivo per cui non mi sottraggo mai al dialogo, al racconto. È un dovere in onore alla memoria di quanti hanno lasciato le loro vite in quei luoghi”.
Per la Provincia di Perugia era presente la sua presidente Stefania Proietti insieme alla consigliera Erika Borghesi.
“E’ stato un grande momento di vita, non di memoria solamente – ha commentato Rosati -. Vedere una sopravvissuta alla Shoah di fronte ad una platea di giovani che rappresentano il futuro e testimoni di questa memoria con l’entusiasmo e la partecipazione che hanno dimostrato è stato un connubio veramente ben riuscito”.
Assisi22004.RB