(Cittadino e Provincia – Assisi, 30 giugno ’12) - È il Vice Presidente della Provincia di Perugia Aviano Rossi a nome anche del presidente Marco Vinicio Guasticchi e di tutta la giunta a rappresentare l’Ente, presente anche con il proprio Gonfalone, alla prima marcia nazionale per la sicurezza sul lavoro che si celebra oggi ad Assisi. Rossi, che aveva partecipato nei giorni scorsi anche alla cerimonia di presentazione, afferma che “se migliaia di persone sono presenti già a questa prima edizione, significa che gli italiani non tollerano più così tanta insicurezza sul lavoro”. “Se siamo qui – continua il vice presidente – è perché non solo vogliamo affermare il lavoro come diritto, così come previsto dalla nostra carta costituzionale e non sempre compreso anche dai rappresentanti governativi, ma perché vogliamo aggiungere che un lavoro insicuro è peggiore della mancanza dello stesso”. “L’auspicio – conclude Rossi – è che si realizzino presto due condizioni irrinunciabili: la prima è che si arresti il processo di arretramento sul terreno dei diritti dei lavoratori; la seconda è che si inizi a pensare alla sicurezza sul lavoro non solo come un fatto di norma, ma piuttosto di cultura, affinché i datori di lavoro considerino la sicurezza un investimento e non un costo ed i lavoratori non siano mai tentati di effettuare atti non sicuri, magari per fare prima, rischiando di compromettere per sempre la propria salute e la propria vita”.
Lavoro12044.RBr
(Cittadino e Provincia – Assisi, 30 giugno ’12) - È il Vice Presidente della Provincia di Perugia Aviano Rossi a nome anche del presidente Marco Vinicio Guasticchi e di tutta la giunta a rappresentare l’Ente, presente anche con il proprio Gonfalone, alla prima marcia nazionale per la sicurezza sul lavoro che si celebra oggi ad Assisi. Rossi, che aveva partecipato nei giorni scorsi anche alla cerimonia di presentazione, afferma che “se migliaia di persone sono presenti già a questa prima edizione, significa che gli italiani non tollerano più così tanta insicurezza sul lavoro”. “Se siamo qui – continua il vice presidente – è perché non solo vogliamo affermare il lavoro come diritto, così come previsto dalla nostra carta costituzionale e non sempre compreso anche dai rappresentanti governativi, ma perché vogliamo aggiungere che un lavoro insicuro è peggiore della mancanza dello stesso”. “L’auspicio – conclude Rossi – è che si realizzino presto due condizioni irrinunciabili: la prima è che si arresti il processo di arretramento sul terreno dei diritti dei lavoratori; la seconda è che si inizi a pensare alla sicurezza sul lavoro non solo come un fatto di norma, ma piuttosto di cultura, affinché i datori di lavoro considerino la sicurezza un investimento e non un costo ed i lavoratori non siano mai tentati di effettuare atti non sicuri, magari per fare prima, rischiando di compromettere per sempre la propria salute e la propria vita”.
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