Guasticchi: "Siamo al new deal della caccia in Umbria"
“L'inizio della stagione venatoria, fissato per il 1 settembre, rappresenta il tradizionale punto d'arrivo di un lavoro molto complesso che ha impegnato e impegna la struttura della Provincia di Perugia per garantire e diffondere la cultura della legalità e della sicurezza, oltre che per creare una nuova consapevolezza tesa a fare dei cacciatori autentici cultori dell'ambiente. Possiamo dire di essere al new deal della caccia in Umbria grazie a una strategia, costruita in collaborazione con la Regione e rafforzata dal profondo rinnovamento delle strutture preposte alla gestione operativa del territorio, tesa a creare una nuova cultura venatoria regolamentando e formando i cacciatori. Abbiamo infatti realizzato corsi di formazione partendo dal fatto che negli ultimi anni il patrimonio faunistico umbro è profondamente cambiato con la crescita, ad esempio, di specie di ungulati fino a qualche anno fa in numero non preoccupante. L'obiettivo è stato quello di formare 'sentinelle ambientali', di tracciare cioè una nuova strada che tenga conto delle attuali sfide anche in linea con quanto ci chiede l'Unione europea in termini di caccia sostenibile e consapevole. Per affrontare in maniera condivisa queste tematiche la Provincia ha creato una Consulta faunistico-venatoria provinciale che ha dato il suo contributo fondamentale al nuovo indirizzo tracciato dall'Amministrazione. Questo nuovo clima di pax venatoria ha trovato i suoi presupposti in un approccio scientifico ed operativo a tutta la materia con particolare riguardo al contenimento delle specie critiche ed opportuniste. La crescita culturale rappresenta un obiettivo irrinunciabile che potrà avere il suo compimento, anche nella successiva allocazione regionale delle deleghe, nella creazione di una 'Accademia venatoria' sul modello Latemar del Trentino Alto Adige che avrà il compito di contribuire all'alta formazione del mondo venatorio. Intanto prosegue la politica di controllo attraverso la Polizia provinciale che da subito presidierà il territorio con trenta pattuglie per prevenire comportamenti illegali, Corpo che verrà mantenuto e consolidato anche in futuro”.
“L'inizio della stagione venatoria, fissato per il 1 settembre, rappresenta il tradizionale punto d'arrivo di un lavoro molto complesso che ha impegnato e impegna la struttura della Provincia di Perugia per garantire e diffondere la cultura della legalità e della sicurezza, oltre che per creare una nuova consapevolezza tesa a fare dei cacciatori autentici cultori dell'ambiente. Possiamo dire di essere al new deal della caccia in Umbria grazie a una strategia, costruita in collaborazione con la Regione e rafforzata dal profondo rinnovamento delle strutture preposte alla gestione operativa del territorio, tesa a creare una nuova cultura venatoria regolamentando e formando i cacciatori. Abbiamo infatti realizzato corsi di formazione partendo dal fatto che negli ultimi anni il patrimonio faunistico umbro è profondamente cambiato con la crescita, ad esempio, di specie di ungulati fino a qualche anno fa in numero non preoccupante. L'obiettivo è stato quello di formare 'sentinelle ambientali', di tracciare cioè una nuova strada che tenga conto delle attuali sfide anche in linea con quanto ci chiede l'Unione europea in termini di caccia sostenibile e consapevole. Per affrontare in maniera condivisa queste tematiche la Provincia ha creato una Consulta faunistico-venatoria provinciale che ha dato il suo contributo fondamentale al nuovo indirizzo tracciato dall'Amministrazione. Questo nuovo clima di pax venatoria ha trovato i suoi presupposti in un approccio scientifico ed operativo a tutta la materia con particolare riguardo al contenimento delle specie critiche ed opportuniste. La crescita culturale rappresenta un obiettivo irrinunciabile che potrà avere il suo compimento, anche nella successiva allocazione regionale delle deleghe, nella creazione di una 'Accademia venatoria' sul modello Latemar del Trentino Alto Adige che avrà il compito di contribuire all'alta formazione del mondo venatorio. Intanto prosegue la politica di controllo attraverso la Polizia provinciale che da subito presidierà il territorio con trenta pattuglie per prevenire comportamenti illegali, Corpo che verrà mantenuto e consolidato anche in futuro”.