Il presidente della Commissione europea Josè Manuel Barroso ha presentato, in questi giorni, i primi risultati delle azioni intraprese negli 8 Stati dell'Unione europea che registrano i più alti tassi di disoccupazione giovanile. Uno dei principali effetti negativi della crisi è stato l'aumento del tasso di disoccupazione giovanile, che all'interno dell'UE è in media del 22% e in alcuni Stati membri tocca punte del 50%. In Italia, in particolare, il tasso di disoccupazione giovanile aggiornato a marzo 2012 è del 35,9%. La Commissione europea si è attivata fin da subito per contrastare questa allarmante situazione che impedisce ai giovani di poter progettare il proprio futuro: nel dicembre 2011 è stata presentata l'iniziativa "Youth Opportunities" sulla base della quale è stata poi progettata "Youth on the Move" come parte della strategia Europa 2020.
La Commissione ha poi avuto una nuova idea: riallocare i fondi strutturali non utilizzati e ancora disponibili per il periodo 2007-2013 per combattere la disoccupazione giovanile negli 8 Paesi UE con la percentuale più elevata di giovani disoccupati.
Alla fine del 2011 i fondi europei inutilizzati ammontavano a circa 82 miliardi di euro: l'obiettivo era quello di impiegare queste risorse per creare nuove opportunità di lavoro favorendo, tra le altre cose, l'accesso delle piccole e medie imprese ai finanziamenti, visto il ruolo importante che esse ricoprono come fonte di potenziali posti di lavoro.
L'Italia è stata selezionata per far parte di questo progetto pilota insieme a Grecia, Irlanda, Lettonia, Lituania, Portogallo, Slovacchia e Spagna. All'Italia sono stati destinati 8 miliardi di euro dei 29,8 da distribuire fra gli 8 paesi pilota. Di questi, circa la metà (3,6 miliardi) sono stati impiegati per finanziare un piano occupazionale in Sicilia del quale dovrebbero beneficiare circa 500.000 giovani. Uno sguardo va anche all'educazione: sono state promosse numerose iniziative per sostenere il settore dell'istruzione nel Sud Italia, creare più opportunità di mobilità attraverso i progetti Erasmus e Leonardo e combattere il fenomeno dell'abbandono e della dispersione scolastica. A seguito dei risultati incoraggianti registrati in questa fase del progetto, la Commissione europea intende continuare il lavoro con gli 8 Stati membri pilota, collaborare con gli altri Paesi UE che registrano un tasso di disoccupazione giovanile superiore alla media europea e aiutare altri Stati membri a riprogrammare i fondi europei disponibili per sostenere l'occupazione.
Per ulteriori informazioni:
http://ec.europa.eu/commission_2010-2014/president/pdf/council_dinner/youth_action_team_en.pdf
Il presidente della Commissione europea Josè Manuel Barroso ha presentato, in questi giorni, i primi risultati delle azioni intraprese negli 8 Stati dell'Unione europea che registrano i più alti tassi di disoccupazione giovanile. Uno dei principali effetti negativi della crisi è stato l'aumento del tasso di disoccupazione giovanile, che all'interno dell'UE è in media del 22% e in alcuni Stati membri tocca punte del 50%. In Italia, in particolare, il tasso di disoccupazione giovanile aggiornato a marzo 2012 è del 35,9%. La Commissione europea si è attivata fin da subito per contrastare questa allarmante situazione che impedisce ai giovani di poter progettare il proprio futuro: nel dicembre 2011 è stata presentata l'iniziativa "Youth Opportunities" sulla base della quale è stata poi progettata "Youth on the Move" come parte della strategia Europa 2020.
La Commissione ha poi avuto una nuova idea: riallocare i fondi strutturali non utilizzati e ancora disponibili per il periodo 2007-2013 per combattere la disoccupazione giovanile negli 8 Paesi UE con la percentuale più elevata di giovani disoccupati.
Alla fine del 2011 i fondi europei inutilizzati ammontavano a circa 82 miliardi di euro: l'obiettivo era quello di impiegare queste risorse per creare nuove opportunità di lavoro favorendo, tra le altre cose, l'accesso delle piccole e medie imprese ai finanziamenti, visto il ruolo importante che esse ricoprono come fonte di potenziali posti di lavoro.
L'Italia è stata selezionata per far parte di questo progetto pilota insieme a Grecia, Irlanda, Lettonia, Lituania, Portogallo, Slovacchia e Spagna. All'Italia sono stati destinati 8 miliardi di euro dei 29,8 da distribuire fra gli 8 paesi pilota. Di questi, circa la metà (3,6 miliardi) sono stati impiegati per finanziare un piano occupazionale in Sicilia del quale dovrebbero beneficiare circa 500.000 giovani. Uno sguardo va anche all'educazione: sono state promosse numerose iniziative per sostenere il settore dell'istruzione nel Sud Italia, creare più opportunità di mobilità attraverso i progetti Erasmus e Leonardo e combattere il fenomeno dell'abbandono e della dispersione scolastica. A seguito dei risultati incoraggianti registrati in questa fase del progetto, la Commissione europea intende continuare il lavoro con gli 8 Stati membri pilota, collaborare con gli altri Paesi UE che registrano un tasso di disoccupazione giovanile superiore alla media europea e aiutare altri Stati membri a riprogrammare i fondi europei disponibili per sostenere l'occupazione.
Per ulteriori informazioni:
http://ec.europa.eu/commission_2010-2014/president/pdf/council_dinner/youth_action_team_en.pdf