Caprini, "Restituiamo alla popolazione una importante via di comunicazione"
(Cittadino e Provincia) Perugia 9 ottobre ’12 – Con un comunicato stampa il capogruppo del Prc Luca Baldelli dichiara che “il gruppo del PRC giudica paradossali le affermazioni del Consigliere Ronconi ( UDC ) rispetto alla ipotesi di variante ferroviaria Orte - Falconara, passante per Foligno, Bastia, Assisi, Sant'Egidio, comprensorio eugubino – gualdese”. “Ronconi – spiega Baldelli - accusa di autolesionismo e autoreferenzialità coloro i quali, all'interno del mondo politico, propongono quest'idea. Ci permettiamo di dire che autolesionismo e autoreferenzialità stanno tutti in capo a Ronconi e a chi, come lui, crede che un raddoppio della Orte - Falconara (falso raddoppio, oltretutto) lungo l'asse di Valtopina, dove i treni ad Alta velocità non fermerebbero, e dove il bacino d'utenza è addirittura risibile, sia utile ai cittadini dell'Umbria e sia destinato ad essere preso in seria considerazione da chi, a livello nazionale, compie le grandi scelte di programmazione infrastrutturale. Sarà un caso che fino ad oggi è stata finanziata solo nel tratto Spoleto - Terni? Sarà un caso che i vari Governi succedutisi hanno giudicato non prioritaria l'opera , dinanzi ad un progetto asfittico e nato male? Quale interesse si nasconde dietro all'ostinazione (finanche puerile) con la quale si continua a perorare la causa di un raddoppio che poi raddoppio non è neppure, dal momento che implica, con alti costi, la creazione di una nuova linea e non una semplice giustapposizione di nuovi binari a fianco di quelli vecchi ? Possibile che si sia tanto ciechi da non vedere quello che il buon senso prepotentemente suggerisce? Davvero la centralità di Foligno e delle sue Officine verrebbe tutelata da un progetto di raddoppio nato - morto? La variante dell'Alta velocità consentirebbe, a costi minori rispetto al raddoppio (come certificato da studi eseguiti), di intercettare un bacino d'utenza di centinaia di migliaia di persone, di fare dell'Aeroporto di Sant'Egidio il terzo aeroporto di Roma e non più il primo dell'Umbria, di dare a territori da sempre isolati l'opportunità di svilupparsi e di connettersi alle grandi direttrici nazionali. La variante, se presa in considerazione, consentirebbe di rilanciare le Officine Grandi Riparazioni di Foligno, dal momento che il traffico di vetture ferroviarie raggiungerebbe livelli di intensità enormi, esponenzialmente superiori a quelli, risibili, che si otterrebbero con la realizzazione del raddoppio lungo l'asse di Valtopina. La Giunta regionale, nel redigere il Piano dei Trasporti, ascolti le esigenze reali dei territori : molti Comuni hanno deliberato a favore della variante e aspettano risposte in merito. La cosa da fare immediatamente è compiere uno studio comparato tra le due ipotesi (esistono già studi sulla variante che ne dimostrano, in maniera inoppugnabile, la convenienza!) e scegliere, alla fine del percorso, l'ipotesi migliore, quella che garantisce maggiore utenza e minori costi. Non pensiamo serva essere scienziati per capire la necessità di compiere questi passi, se la politica è davvero tutela dell'interesse collettivo. Diversamente, dovremmo pensare che altre sono le logiche che ispirano le scelte, in nome di chissà quali interessi, che non sono e non potranno mai essere quelli dei cittadini, nemmeno di quelli che abitano in quei territori, vedi Foligno e Spoleto, di cui molti (troppi) si fanno paladini, che dalla variante avrebbero tutto da guadagnare e nulla da perdere”.
gc12405.DB
(Cittadino e Provincia) Perugia 9 ottobre ’12 – Con un comunicato stampa il capogruppo del Prc Luca Baldelli dichiara che “il gruppo del PRC giudica paradossali le affermazioni del Consigliere Ronconi ( UDC ) rispetto alla ipotesi di variante ferroviaria Orte - Falconara, passante per Foligno, Bastia, Assisi, Sant'Egidio, comprensorio eugubino – gualdese”. “Ronconi – spiega Baldelli - accusa di autolesionismo e autoreferenzialità coloro i quali, all'interno del mondo politico, propongono quest'idea. Ci permettiamo di dire che autolesionismo e autoreferenzialità stanno tutti in capo a Ronconi e a chi, come lui, crede che un raddoppio della Orte - Falconara (falso raddoppio, oltretutto) lungo l'asse di Valtopina, dove i treni ad Alta velocità non fermerebbero, e dove il bacino d'utenza è addirittura risibile, sia utile ai cittadini dell'Umbria e sia destinato ad essere preso in seria considerazione da chi, a livello nazionale, compie le grandi scelte di programmazione infrastrutturale. Sarà un caso che fino ad oggi è stata finanziata solo nel tratto Spoleto - Terni? Sarà un caso che i vari Governi succedutisi hanno giudicato non prioritaria l'opera , dinanzi ad un progetto asfittico e nato male? Quale interesse si nasconde dietro all'ostinazione (finanche puerile) con la quale si continua a perorare la causa di un raddoppio che poi raddoppio non è neppure, dal momento che implica, con alti costi, la creazione di una nuova linea e non una semplice giustapposizione di nuovi binari a fianco di quelli vecchi ? Possibile che si sia tanto ciechi da non vedere quello che il buon senso prepotentemente suggerisce? Davvero la centralità di Foligno e delle sue Officine verrebbe tutelata da un progetto di raddoppio nato - morto? La variante dell'Alta velocità consentirebbe, a costi minori rispetto al raddoppio (come certificato da studi eseguiti), di intercettare un bacino d'utenza di centinaia di migliaia di persone, di fare dell'Aeroporto di Sant'Egidio il terzo aeroporto di Roma e non più il primo dell'Umbria, di dare a territori da sempre isolati l'opportunità di svilupparsi e di connettersi alle grandi direttrici nazionali. La variante, se presa in considerazione, consentirebbe di rilanciare le Officine Grandi Riparazioni di Foligno, dal momento che il traffico di vetture ferroviarie raggiungerebbe livelli di intensità enormi, esponenzialmente superiori a quelli, risibili, che si otterrebbero con la realizzazione del raddoppio lungo l'asse di Valtopina. La Giunta regionale, nel redigere il Piano dei Trasporti, ascolti le esigenze reali dei territori : molti Comuni hanno deliberato a favore della variante e aspettano risposte in merito. La cosa da fare immediatamente è compiere uno studio comparato tra le due ipotesi (esistono già studi sulla variante che ne dimostrano, in maniera inoppugnabile, la convenienza!) e scegliere, alla fine del percorso, l'ipotesi migliore, quella che garantisce maggiore utenza e minori costi. Non pensiamo serva essere scienziati per capire la necessità di compiere questi passi, se la politica è davvero tutela dell'interesse collettivo. Diversamente, dovremmo pensare che altre sono le logiche che ispirano le scelte, in nome di chissà quali interessi, che non sono e non potranno mai essere quelli dei cittadini, nemmeno di quelli che abitano in quei territori, vedi Foligno e Spoleto, di cui molti (troppi) si fanno paladini, che dalla variante avrebbero tutto da guadagnare e nulla da perdere”.
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