(Cittadino e Provincia – Perugia, 31 gennaio ’12) - Oltre 250mila euro, messi a disposizione dalla Consulta delle Fondazioni Bancarie Umbre, saranno utilizzati per consolidare e ristrutturare la Basilica di Canoscio, uno dei più importanti santuari mariani dell'Umbria e dell'intera Italia centrale e sicuramente il maggiore santuario mariano dell'Alta valle del Tevere che, ogni anno, viene visitato da oltre 100mila fedeli, provenienti in prevalenza dalle regioni dell’Italia centrale. Il Santuario, promosso a Basilica nel 1998, è punto di riferimento per numerosissimi fedeli ed è particolare perché è dedicato alla Madonna nel momento del suo Transito, cioè quando dalla vita terrena vola in cielo. La scena è dipinta da un anonimo della scuola senese (1348) in un famosissimo affresco che raffigura la Madonna con a lato i 12 Apostoli. La destinazione della somma per i lavori nella Basilica, che vanno a completare uno stanziamento precedente dello stesso importo, è stata sancita nel corso di un incontro a cui hanno preso parte il presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia e della Consulta delle Fondazioni Bancarie Umbre Carlo Calaiacovo, il presidente della Provincia di Perugia Marco Vinicio Guasticchi, il Vescovo di Città di Castello Monsignor Domenico Cancian e i presidenti di tutte le Fondazioni Bancarie Umbre, tra cui quella di Città di Castello guidata da Antonio Gasperini. “Questo intervento della Consulta delle Fondazioni – ha sottolineato Colaiacovo – è di grande valore sia per l’aspetto sociale, visto che si accompagna ad un contributo, offerto in collaborazione con la Caritas Diocesana Umbra, alle famiglie in forte indigenza, sia per quanto riguarda l’aspetto artistico. Inoltre, voglio sottolineare questo episodio quale esempio di come un’istituzione, che attraversa un momento di criticità, collabori fattivamente con le banche e le istituzioni religiose per l’importante obiettivo di restituire alla gente uno dei Santuari più venerati del percorso mariano”. “La Provincia di Perugia – ha affermato Guasticchi – si è adoperata con forte impegno per raccordare tutti i soggetti con cui si concretizza il recupero di questa struttura religiosa. Un impegno che ho voluto prendere in prima persona perché sono sempre stato particolarmente affezionato a questo Santuario. Ritengo di dovere un plauso particolare a Carlo Calaiacovo per il suo operato in questa vicenda nel contesto delle Fondazioni Bancarie Umbre”. Monsignor Domenico Cancian ha ringraziato il presidente della Provincia di Perugia per aver “magistralmente raccordato tutti i soggetti coinvolti in questa iniziativa per raggiungere questo importante traguardo storico per la comunità religiosa, non solo altotiberina”. “Nell’auspicio – ha affermato Monsignor Cancian - che le iniziative in collaborazione con la Provincia di Perugia possano proseguire anche in futuro, mi preme sottolineare la grande sensibilità riscontrata nell’operato del presidente Guasticchi”. “Sono orgoglioso di essere coinvolto – ha sottolineato Gasperini – nella realizzazione di questo progetto, reso possibile grazie ai colleghi che hanno accettato di privilegiare questo intervento”. Il sindaco di Città di Castello Luciano Bacchetta ha sottolineato il ruolo determinante della Provincia di Perugia che è intervenuta a favore dell’intervento presso la Basilica di Camoscio, “un Santuario – ha detto - caro ai tifernati e non solo, un Santuario che sarà patrimonio di tutti”.
Il Santuario, insignito recentemente del titolo di Basilica (8 Settembre 1998), sorge sul colle di Canoscio, località situata 12 Km. a sud di Città di Castello. Le sue origini risalgono ai tempi della peste di cui parla il Boccaccio nel “Decamerone”, la famosa “peste nera” che tante vittime fece in tutta Europa. Secondo le cronache del tempo, negli anni 1347-1348, la popolazione dell’Alta Valle del Tevere fu decimata di un terzo a causa della peste. In questo contesto, un abitante del luogo, certo Vanne di Jacopo, nel 1348, come promessa votiva di fronte al flagello della peste, fece erigere sulla sommità del colle di Canoscio una “Maestà”, cioè una edicola dedicata alla Madonna, contenente un affresco che raffigura la Madonna morente (dormiente) nel momento del suo Transito, cioè nel passaggio da questa vita terrena alla gloria del cielo, con ai lati i dodici Apostoli. Nell'anno 1406 fu costruita una prima piccola chiesa attorno alla Maestà dove la gente dei dintorni veniva a chiedere grazie, particolarmente contro l'epilessia o mal caduco, come poi si è continuato durante i secoli successivi. Il 15 agosto 1854 P. Luigi Piccardini, un prete dell'Oratorio di San Filippo Neri a Città di Castello, vista la grande affluenza di pellegrini, propose la costruzione di un Santuario sul luogo della chiesetta quattrocentesca, da dedicare all’Immacolata il cui dogma era stato proclamato proprio in quell’anno. La costruzione avvenne nel periodo 1855-1878 su progetto dell'architetto Emilio de Fabris (1803-1883), meglio conosciuto per l'imponente facciata gotica di Santa Maria del Fiore, a Firenze. L’affresco originale del 1348 con l’immagine della Madonna dormiente venne collocato in una nicchia dietro l’altare maggiore. Nel 1860 il pittore Annibale Gatti arricchì, espandendolo, l’affresco originale: dipinse attorno alla Madonna dormiente i dodici Apostoli e, sopra, l'incoronazione dell'Assunta. Il tempio fu consacrato nel 1878. La costruzione del Santuario fu completata nel 1905, quando venne inaugurata la maestosa facciata e il caratteristico porticato dorico-toscano, opera dell'architetto fiorentino Giuseppe Castellucci, con le colonne in pietra serena. Nella guerra del 1940-1945 fu coinvolto anche il Santuario di Canoscio, che divenne una “piccola Cassino”. Il 9 luglio 1944 ci fu lo scontro tra i tedeschi e le truppe anglo-americane, perfino dentro la chiesa. La chiesa risultò molto rovinata dalle cannonate, con il tetto crollato e le mura in parte squarciate, con gravi danni all’interno e all’esterno. Dopo la guerra i lavori di riparazione furono seguiti dall’architetto tifernate Giorgio Giorgi.
Oi12069.GC/PORT.GG
(Cittadino e Provincia – Perugia, 31 gennaio ’12) - Oltre 250mila euro, messi a disposizione dalla Consulta delle Fondazioni Bancarie Umbre, saranno utilizzati per consolidare e ristrutturare la Basilica di Canoscio, uno dei più importanti santuari mariani dell'Umbria e dell'intera Italia centrale e sicuramente il maggiore santuario mariano dell'Alta valle del Tevere che, ogni anno, viene visitato da oltre 100mila fedeli, provenienti in prevalenza dalle regioni dell’Italia centrale. Il Santuario, promosso a Basilica nel 1998, è punto di riferimento per numerosissimi fedeli ed è particolare perché è dedicato alla Madonna nel momento del suo Transito, cioè quando dalla vita terrena vola in cielo. La scena è dipinta da un anonimo della scuola senese (1348) in un famosissimo affresco che raffigura la Madonna con a lato i 12 Apostoli. La destinazione della somma per i lavori nella Basilica, che vanno a completare uno stanziamento precedente dello stesso importo, è stata sancita nel corso di un incontro a cui hanno preso parte il presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia e della Consulta delle Fondazioni Bancarie Umbre Carlo Calaiacovo, il presidente della Provincia di Perugia Marco Vinicio Guasticchi, il Vescovo di Città di Castello Monsignor Domenico Cancian e i presidenti di tutte le Fondazioni Bancarie Umbre, tra cui quella di Città di Castello guidata da Antonio Gasperini. “Questo intervento della Consulta delle Fondazioni – ha sottolineato Colaiacovo – è di grande valore sia per l’aspetto sociale, visto che si accompagna ad un contributo, offerto in collaborazione con la Caritas Diocesana Umbra, alle famiglie in forte indigenza, sia per quanto riguarda l’aspetto artistico. Inoltre, voglio sottolineare questo episodio quale esempio di come un’istituzione, che attraversa un momento di criticità, collabori fattivamente con le banche e le istituzioni religiose per l’importante obiettivo di restituire alla gente uno dei Santuari più venerati del percorso mariano”. “La Provincia di Perugia – ha affermato Guasticchi – si è adoperata con forte impegno per raccordare tutti i soggetti con cui si concretizza il recupero di questa struttura religiosa. Un impegno che ho voluto prendere in prima persona perché sono sempre stato particolarmente affezionato a questo Santuario. Ritengo di dovere un plauso particolare a Carlo Calaiacovo per il suo operato in questa vicenda nel contesto delle Fondazioni Bancarie Umbre”. Monsignor Domenico Cancian ha ringraziato il presidente della Provincia di Perugia per aver “magistralmente raccordato tutti i soggetti coinvolti in questa iniziativa per raggiungere questo importante traguardo storico per la comunità religiosa, non solo altotiberina”. “Nell’auspicio – ha affermato Monsignor Cancian - che le iniziative in collaborazione con la Provincia di Perugia possano proseguire anche in futuro, mi preme sottolineare la grande sensibilità riscontrata nell’operato del presidente Guasticchi”. “Sono orgoglioso di essere coinvolto – ha sottolineato Gasperini – nella realizzazione di questo progetto, reso possibile grazie ai colleghi che hanno accettato di privilegiare questo intervento”. Il sindaco di Città di Castello Luciano Bacchetta ha sottolineato il ruolo determinante della Provincia di Perugia che è intervenuta a favore dell’intervento presso la Basilica di Camoscio, “un Santuario – ha detto - caro ai tifernati e non solo, un Santuario che sarà patrimonio di tutti”.
Il Santuario, insignito recentemente del titolo di Basilica (8 Settembre 1998), sorge sul colle di Canoscio, località situata 12 Km. a sud di Città di Castello. Le sue origini risalgono ai tempi della peste di cui parla il Boccaccio nel “Decamerone”, la famosa “peste nera” che tante vittime fece in tutta Europa. Secondo le cronache del tempo, negli anni 1347-1348, la popolazione dell’Alta Valle del Tevere fu decimata di un terzo a causa della peste. In questo contesto, un abitante del luogo, certo Vanne di Jacopo, nel 1348, come promessa votiva di fronte al flagello della peste, fece erigere sulla sommità del colle di Canoscio una “Maestà”, cioè una edicola dedicata alla Madonna, contenente un affresco che raffigura la Madonna morente (dormiente) nel momento del suo Transito, cioè nel passaggio da questa vita terrena alla gloria del cielo, con ai lati i dodici Apostoli. Nell'anno 1406 fu costruita una prima piccola chiesa attorno alla Maestà dove la gente dei dintorni veniva a chiedere grazie, particolarmente contro l'epilessia o mal caduco, come poi si è continuato durante i secoli successivi. Il 15 agosto 1854 P. Luigi Piccardini, un prete dell'Oratorio di San Filippo Neri a Città di Castello, vista la grande affluenza di pellegrini, propose la costruzione di un Santuario sul luogo della chiesetta quattrocentesca, da dedicare all’Immacolata il cui dogma era stato proclamato proprio in quell’anno. La costruzione avvenne nel periodo 1855-1878 su progetto dell'architetto Emilio de Fabris (1803-1883), meglio conosciuto per l'imponente facciata gotica di Santa Maria del Fiore, a Firenze. L’affresco originale del 1348 con l’immagine della Madonna dormiente venne collocato in una nicchia dietro l’altare maggiore. Nel 1860 il pittore Annibale Gatti arricchì, espandendolo, l’affresco originale: dipinse attorno alla Madonna dormiente i dodici Apostoli e, sopra, l'incoronazione dell'Assunta. Il tempio fu consacrato nel 1878. La costruzione del Santuario fu completata nel 1905, quando venne inaugurata la maestosa facciata e il caratteristico porticato dorico-toscano, opera dell'architetto fiorentino Giuseppe Castellucci, con le colonne in pietra serena. Nella guerra del 1940-1945 fu coinvolto anche il Santuario di Canoscio, che divenne una “piccola Cassino”. Il 9 luglio 1944 ci fu lo scontro tra i tedeschi e le truppe anglo-americane, perfino dentro la chiesa. La chiesa risultò molto rovinata dalle cannonate, con il tetto crollato e le mura in parte squarciate, con gravi danni all’interno e all’esterno. Dopo la guerra i lavori di riparazione furono seguiti dall’architetto tifernate Giorgio Giorgi.
Oi12069.GC/PORT.GG