(Cittadino e Provincia) Perugia 16 gennaio '12 - Con una interrogazione il capogruppo di dei Socialisti riformisti Enrico Bastioli interviene sull'accorpamento e chiusura degli uffici dei Giudici di Pace. Nel documento il Capogruppo chiede di conoscere nel dettaglio come verrà razionalizzato il servizio dei Giudici di Pace nel territorio provinciale. "Il ruolo che la Provincia di Perugia - spiega nel documento Bastioli - sta avendo nella difficile azione che alcuni Comuni stanno portando avanti per reperire le risorse necessarie affinché questo importante servizio possa continuare ad essere offerto ai propri cittadini. Inoltre vorrei sapere se, nelle more dell'accordo per la concessione di personale provinciale amministrativo agli uffici giudiziari, è possibile prevedere un loro utilizzo anche negli uffici dei Giudici di Pace territoriali, cosi da sostenere lo sforzo che le amministrazioni comunali stanno affrontando per scongiurarne la chiusura. La figura del Giudice di Pace ricopre un ruolo fortemente territoriale e periferico, in quanto offre al cittadino un servizio che, anche a fronte di semplici pratiche come ad esempio una contravvenzione, non lo obbliga a grandi spostamenti e costosi iter tra i vari uffici giudiziari provinciali e regionali. Tra gli effetti restrittivi della manovra governativa di contenimento della spesa pubblica, è stato approvato quello che prevede l'accorpamento degli uffici dei giudici di pace. A conseguenza di quanto premesso, il decreto appena approvato prevede che nella Provincia di Perugia rimarranno solo 2 sedi, con la soppressione delle sedi di Città della Pieve (che andrà sotto Orvieto), Assisi, Castiglione del Lago, Città di Castello, Foligno, Gualdo Tadino, Gubbio, Todi (sotto Perugia), Montefalco e Norcia (sotto Spoleto). Il decreto concede ai Comuni le cui sedi del Giudice di Pace verranno chiuse due mesi di tempo per trovare le risorse per far funzionare gli uffici. In quest'ottica, il Comune di Foligno, attraverso l'impegno del sindaco Mismetti e del vice sindaco Romagnoli si sta impegnando in maniera serrata e decisa per reperire le risorse necessarie affinché ai propri cittadini non venga negato questo importante servizio. Già nel recente passato, le commissioni consiliari provinciali, hanno affrontato il problema della razionalizzazione e dei tagli dei presidi giudiziari nel territorio provinciale. La stessa Giunta provinciale -conclude Bastioli - si è sempre dimostrata sensibile verso queste problematiche, concedendo proprio nei giorni scorsi il proprio personale amministrativo a sostegno degli uffici giudiziari provinciali, in grave carenza di organico".
GC12010.DB
(Cittadino e Provincia) Perugia 16 gennaio '12 - Con una interrogazione il capogruppo di dei Socialisti riformisti Enrico Bastioli interviene sull'accorpamento e chiusura degli uffici dei Giudici di Pace. Nel documento il Capogruppo chiede di conoscere nel dettaglio come verrà razionalizzato il servizio dei Giudici di Pace nel territorio provinciale. "Il ruolo che la Provincia di Perugia - spiega nel documento Bastioli - sta avendo nella difficile azione che alcuni Comuni stanno portando avanti per reperire le risorse necessarie affinché questo importante servizio possa continuare ad essere offerto ai propri cittadini. Inoltre vorrei sapere se, nelle more dell'accordo per la concessione di personale provinciale amministrativo agli uffici giudiziari, è possibile prevedere un loro utilizzo anche negli uffici dei Giudici di Pace territoriali, cosi da sostenere lo sforzo che le amministrazioni comunali stanno affrontando per scongiurarne la chiusura. La figura del Giudice di Pace ricopre un ruolo fortemente territoriale e periferico, in quanto offre al cittadino un servizio che, anche a fronte di semplici pratiche come ad esempio una contravvenzione, non lo obbliga a grandi spostamenti e costosi iter tra i vari uffici giudiziari provinciali e regionali. Tra gli effetti restrittivi della manovra governativa di contenimento della spesa pubblica, è stato approvato quello che prevede l'accorpamento degli uffici dei giudici di pace. A conseguenza di quanto premesso, il decreto appena approvato prevede che nella Provincia di Perugia rimarranno solo 2 sedi, con la soppressione delle sedi di Città della Pieve (che andrà sotto Orvieto), Assisi, Castiglione del Lago, Città di Castello, Foligno, Gualdo Tadino, Gubbio, Todi (sotto Perugia), Montefalco e Norcia (sotto Spoleto). Il decreto concede ai Comuni le cui sedi del Giudice di Pace verranno chiuse due mesi di tempo per trovare le risorse per far funzionare gli uffici. In quest'ottica, il Comune di Foligno, attraverso l'impegno del sindaco Mismetti e del vice sindaco Romagnoli si sta impegnando in maniera serrata e decisa per reperire le risorse necessarie affinché ai propri cittadini non venga negato questo importante servizio. Già nel recente passato, le commissioni consiliari provinciali, hanno affrontato il problema della razionalizzazione e dei tagli dei presidi giudiziari nel territorio provinciale. La stessa Giunta provinciale -conclude Bastioli - si è sempre dimostrata sensibile verso queste problematiche, concedendo proprio nei giorni scorsi il proprio personale amministrativo a sostegno degli uffici giudiziari provinciali, in grave carenza di organico".
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