"Nella veste riformata la Provincia continuerÃÂ a stare al loro fianco"
“Rivolgo il più deferente saluto all'Arma dei Carabinieri in occasione dell'anno bicentenario della sua fondazione, riconoscendo nella loro integralità tutte le benemerenze che gli appartenenti all'Arma hanno conquistato nelle mille e mille pagine di presenza sulla scena della società civile e su quella, tante volte più aspra, dei combattimenti nei quali sono stati impegnati. I Carabinieri, mi piace sottolineare, vivono nella prerogativa eroica di situarsi sul confine tra il contrasto e la prevenzione del crimine nella vita di tutti i giorni e la pronta adesione all'imperativo militare, alla necessità, cioè, di portare la loro azione sui campi di battaglia. E' questa una prerogativa che l'Arma ha avuto fin dal suo nascere e che, passata attraverso le prove durissime del Novecento, approda, oggi, come le missioni di pace, sui campi di battaglia lontano dall'Italia, per lo svolgimento di compiti che sono sempre sul confine tra l'adempimento di un altissimo compito di natura civile e l'impegno in vere e proprie azioni militari, che sono costate e costano dolorosissimi sacrifici di giovani vite. Il Carabiniere è un uomo della società civile che, quando occorre, sa trasformarsi in militare e in ciò incarna, anche agli occhi delle giovani generazioni, un modello di eroismo che affascina e conquista gli animi per la schiettezza del modo di agire e per la competenza esibita in ogni contesto. I Carabinieri hanno scritto pagine di grande valore e hanno spesso intrecciato la loro azione con quella dell'amministrazione della Provincia, nella quale, fin dai tempi della fornitura delle caserme, hanno trovato un'attenta dispensatrice di interesse. Sia i Carabinieri che la Provincia rappresentano legami solidissimi fra le istituzioni dello Stato e i territori per i quali operano. Alla riforma dell'Arma, se guardiamo bene nella storia bicentenaria, ha corrisposto un'analoga evoluzione delle strutture dell'amministrazione locale. In entrambi i contesti, le trasformazioni sono sempre state mosse dalla necessità di sottoporre il territorio locale non tanto e non più a un'azione di puro e semplice controllo, ma di autentico stimolo allo sviluppo. I Carabinieri si sono così specializzati nel servizio di messa in sicurezza della vita di tutti i giorni, la Provincia si è specializzata nell'individuazione di linee di sviluppo sociali e culturali. Insieme, le due istanze dello Stato italiano hanno contribuito enormemente all'evoluzione della comunità locale umbra. Auguro all'Arma di poter proseguire efficacemente nel suo lavoro, certo che la Provincia, anche nella sua veste riformata, saprà ancora e sempre essere accanto ai Carabinieri nel loro eroico, quotidiano impegno”.
“Rivolgo il più deferente saluto all'Arma dei Carabinieri in occasione dell'anno bicentenario della sua fondazione, riconoscendo nella loro integralità tutte le benemerenze che gli appartenenti all'Arma hanno conquistato nelle mille e mille pagine di presenza sulla scena della società civile e su quella, tante volte più aspra, dei combattimenti nei quali sono stati impegnati. I Carabinieri, mi piace sottolineare, vivono nella prerogativa eroica di situarsi sul confine tra il contrasto e la prevenzione del crimine nella vita di tutti i giorni e la pronta adesione all'imperativo militare, alla necessità, cioè, di portare la loro azione sui campi di battaglia. E' questa una prerogativa che l'Arma ha avuto fin dal suo nascere e che, passata attraverso le prove durissime del Novecento, approda, oggi, come le missioni di pace, sui campi di battaglia lontano dall'Italia, per lo svolgimento di compiti che sono sempre sul confine tra l'adempimento di un altissimo compito di natura civile e l'impegno in vere e proprie azioni militari, che sono costate e costano dolorosissimi sacrifici di giovani vite. Il Carabiniere è un uomo della società civile che, quando occorre, sa trasformarsi in militare e in ciò incarna, anche agli occhi delle giovani generazioni, un modello di eroismo che affascina e conquista gli animi per la schiettezza del modo di agire e per la competenza esibita in ogni contesto. I Carabinieri hanno scritto pagine di grande valore e hanno spesso intrecciato la loro azione con quella dell'amministrazione della Provincia, nella quale, fin dai tempi della fornitura delle caserme, hanno trovato un'attenta dispensatrice di interesse. Sia i Carabinieri che la Provincia rappresentano legami solidissimi fra le istituzioni dello Stato e i territori per i quali operano. Alla riforma dell'Arma, se guardiamo bene nella storia bicentenaria, ha corrisposto un'analoga evoluzione delle strutture dell'amministrazione locale. In entrambi i contesti, le trasformazioni sono sempre state mosse dalla necessità di sottoporre il territorio locale non tanto e non più a un'azione di puro e semplice controllo, ma di autentico stimolo allo sviluppo. I Carabinieri si sono così specializzati nel servizio di messa in sicurezza della vita di tutti i giorni, la Provincia si è specializzata nell'individuazione di linee di sviluppo sociali e culturali. Insieme, le due istanze dello Stato italiano hanno contribuito enormemente all'evoluzione della comunità locale umbra. Auguro all'Arma di poter proseguire efficacemente nel suo lavoro, certo che la Provincia, anche nella sua veste riformata, saprà ancora e sempre essere accanto ai Carabinieri nel loro eroico, quotidiano impegno”.