In azione lo Sportello Polifunzionale della Provincia per la lotta a bullismo e stalking
(Cittadino e Provincia – Perugia, 8 aprile ’11) - In azione lo Sportello polifunzionale della Provincia a Città di Castello per la lotta al bullismo e allo stalking. Lo Sportello Antistalking, realizzato in collaborazione tra la Provincia di Perugia e l’Adoc - Associazione per la difesa dei consumatori - e inaugurato lo scorso febbraio presso lo Sportello polifunzionale, è diventato subito attivo rispondendo alla richiesta della Scuola secondaria di primo grado Dante Alighieri di Città di Castello dove si è svolto ieri un incontro con cinquanta ragazzi delle terze classi per parlare di bullismo e stalking. All’incontro erano presenti il Vice Presidente della Provincia di Perugia, il Preside della scuola Roberto Cuccolini, il Presidente regionale Adoc Umbria Angelo Garofalo e la psicologa dell’Adoc Barbara Stella. Si concretizza anche con questi progetti il rapporto di collaborazione tra la rete degli Sportelli della Provincia di Perugia e l’Adoc , un’associazione che, come sottolineato Garofalo, agisce a tutela e orientamento del consumatore. “Ciò che viene pensato come uno scherzo, può trasformarsi in qualcosa di più pesante – ha affermato Garofalo - e da qui può nascere il fenomeno del bullismo, che tende a venir meno verso i 16 – 17 anni, che è già perseguibile per legge fin dai 14 anni, ma anche prima di questa età il “bullo” denunciato subisce una segnalazione che rimane per sempre sulle sue note personali. Se la violenza fisica è tipica dei ragazzi, le ragazze “bulle” agiscono prevalentemente con la violenza psicologica che può esprimersi con atteggiamenti di esclusione verso la ‘vittima’ “. “Il bullo non risponde necessariamente a determinati stereotipi, lo straniero o l’emarginato sociale, ma spesso ha alle spalle una famiglia di livello medio-alto” - ha affermato la Stella sollecitando i ragazzi a definire la figura del bullo. Ne è venuto fuori che il bullo è chi vuol farsi notare per sentirsi più grande o chi si sente vittima di una ingiustizia subita, ciò crea un vuoto nella persona che si percepisce debole, allora vuol farsi giustizia da sé e reagisce con la violenza verso gli altri. Si tratta di un comportamento ripetitivo - che avviene sempre verso la stessa persona (la vittima) da parte di un singolo o, più spesso, di un gruppo -, intenzionale e squilibrato (non è un conflitto tra pari), che tuttavia non va visto tout court come rapporto bullo-vittima, ma va contestualizzato: nella famiglia, nella scuola nel cyber spazio (es. su youtube). Ci sono tre modi di vedere il bullismo: 1° il bullo generato dalla famiglia (viene premiato un comportamento del più furbo, del più forte, del più importante), 2° il bullo vissuto come “normalità” nel rapporto forte/debole, con atteggiamento di accettazione passiva, 3° il bullo come trasgressore, una non condivisione delle regole che sfocia nella violenza. Cosa si può fare? I ragazzi spesso trovano solo nella famiglia l’aiuto, non nella scuola; è necessario invece costruire un percorso dove si crei un rapporto di fiducia tra giovane e insegnante e si possa uscire dalla paura. Cercare, inoltre, il coinvolgimento del violento perché ‘bulli non si nasce!’”. Per la Vice Presidenza della Provincia anche in questa occasione l’Ente si pone al servizio della collettività e coadiuva altre istituzioni, come la scuola, affinché svolgano quel ruolo importante per la crescita dei giovani nella conoscenza e nella personalità. Lo Sportello Antistalking è attivo presso: Sportello del Cittadino di Perugia, 800013474, urprov@provincia.perugia.it, Sportello del Cittadino di Foligno, 800334433, folcit@provincia.perugia.it, Sportello polifunzionale di Città di Castello, 075.8553302 – 075.3682707, sportellocastello@provincia.perugia.it, www.provincia.perugia.it, www.adoc.org.
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(Cittadino e Provincia – Perugia, 8 aprile ’11) - In azione lo Sportello polifunzionale della Provincia a Città di Castello per la lotta al bullismo e allo stalking. Lo Sportello Antistalking, realizzato in collaborazione tra la Provincia di Perugia e l’Adoc - Associazione per la difesa dei consumatori - e inaugurato lo scorso febbraio presso lo Sportello polifunzionale, è diventato subito attivo rispondendo alla richiesta della Scuola secondaria di primo grado Dante Alighieri di Città di Castello dove si è svolto ieri un incontro con cinquanta ragazzi delle terze classi per parlare di bullismo e stalking. All’incontro erano presenti il Vice Presidente della Provincia di Perugia, il Preside della scuola Roberto Cuccolini, il Presidente regionale Adoc Umbria Angelo Garofalo e la psicologa dell’Adoc Barbara Stella. Si concretizza anche con questi progetti il rapporto di collaborazione tra la rete degli Sportelli della Provincia di Perugia e l’Adoc , un’associazione che, come sottolineato Garofalo, agisce a tutela e orientamento del consumatore. “Ciò che viene pensato come uno scherzo, può trasformarsi in qualcosa di più pesante – ha affermato Garofalo - e da qui può nascere il fenomeno del bullismo, che tende a venir meno verso i 16 – 17 anni, che è già perseguibile per legge fin dai 14 anni, ma anche prima di questa età il “bullo” denunciato subisce una segnalazione che rimane per sempre sulle sue note personali. Se la violenza fisica è tipica dei ragazzi, le ragazze “bulle” agiscono prevalentemente con la violenza psicologica che può esprimersi con atteggiamenti di esclusione verso la ‘vittima’ “. “Il bullo non risponde necessariamente a determinati stereotipi, lo straniero o l’emarginato sociale, ma spesso ha alle spalle una famiglia di livello medio-alto” - ha affermato la Stella sollecitando i ragazzi a definire la figura del bullo. Ne è venuto fuori che il bullo è chi vuol farsi notare per sentirsi più grande o chi si sente vittima di una ingiustizia subita, ciò crea un vuoto nella persona che si percepisce debole, allora vuol farsi giustizia da sé e reagisce con la violenza verso gli altri. Si tratta di un comportamento ripetitivo - che avviene sempre verso la stessa persona (la vittima) da parte di un singolo o, più spesso, di un gruppo -, intenzionale e squilibrato (non è un conflitto tra pari), che tuttavia non va visto tout court come rapporto bullo-vittima, ma va contestualizzato: nella famiglia, nella scuola nel cyber spazio (es. su youtube). Ci sono tre modi di vedere il bullismo: 1° il bullo generato dalla famiglia (viene premiato un comportamento del più furbo, del più forte, del più importante), 2° il bullo vissuto come “normalità” nel rapporto forte/debole, con atteggiamento di accettazione passiva, 3° il bullo come trasgressore, una non condivisione delle regole che sfocia nella violenza. Cosa si può fare? I ragazzi spesso trovano solo nella famiglia l’aiuto, non nella scuola; è necessario invece costruire un percorso dove si crei un rapporto di fiducia tra giovane e insegnante e si possa uscire dalla paura. Cercare, inoltre, il coinvolgimento del violento perché ‘bulli non si nasce!’”. Per la Vice Presidenza della Provincia anche in questa occasione l’Ente si pone al servizio della collettività e coadiuva altre istituzioni, come la scuola, affinché svolgano quel ruolo importante per la crescita dei giovani nella conoscenza e nella personalità. Lo Sportello Antistalking è attivo presso: Sportello del Cittadino di Perugia, 800013474, urprov@provincia.perugia.it, Sportello del Cittadino di Foligno, 800334433, folcit@provincia.perugia.it, Sportello polifunzionale di Città di Castello, 075.8553302 – 075.3682707, sportellocastello@provincia.perugia.it, www.provincia.perugia.it, www.adoc.org.
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