I due lupi forse avvelenati da Carbammati
(Cittadino e Provincia) Perugia 16 marzo ’13 – Si è tenuto nell’ultima seduta della III Commissione consiliare in Provincia il confronto con la Regione sulla base della mozione presentata dai consiglieri Luca Baldelli e Enrico Bastioli, avente ad oggetto: “Definizione di nuove regole per la caccia in forma singola in condizioni di sicurezza”. Hanno partecipato all’incontro Massimo Buconi, Presidente della III Commissione Regionale e Umberto Sergiacomi della Regione Umbria. “La discussione di oggi – ha affermato Baldelli - parte da una mozione, approvata in Consiglio provinciale, che vuole definire nuove regole per la caccia in forma singola del cinghiale in condizioni di sicurezza. La caccia in forma singola non è sicura e crea problemi di litigiosità nei gruppi che praticano la caccia al cinghiale a squadre. Per tentare di risolvere queste problematiche serve una disciplina rigorosa della caccia in forma singola fondata sui seguenti punti: divieto dell’uso dei pallettoni, impiego di giubbotti visibili, assegnazione delle zone bianche non vocate per la caccia al cinghiale in forma singola per evitare l’eccessiva prossimità dei componenti delle squadre con i cacciatori che scelgono la forma individuale, tesserino per chi voglia esercitare la caccia in forma singola e fascette per il numero di abbattimento dei capi”. “La problematica che viene sollevata – ha detto Buconi – esiste, e le soluzioni possono essere molteplici, ma occorre capire qual è l'obiettivo che si vuole raggiungere. Da un lato le squadre cinghialistiche vogliono supremazia sull'abbattimento dei capi, ma la legge prevede anche l'abbattimento in forma singola, quindi tutti possono abbatte il cinghiale. I punti della mozione sono giusti ma se approvassimo queste regole, prenderemmo il plauso delle squadre mentre i singoli resterebbero scontenti. Il mondo venatorio, di per sé, è molto diviso non vorrei aggravare questa spaccatura che proviene prevalentemente dalle tante norme che le istituzioni hanno sancito in materia di caccia”. Franco Granocchia delegato del presidente Guasticchi per la caccia ha aperto il suo intervento dichiarando: “Il primo problema che vogliamo risolvere è la sicurezza della caccia in forma singola, credo che il giubbotto, il tesserino e le altre misure indicate possono essere una buona soluzione. Servono regole chiare”. “Su questa materia dei passi in avanti vanno fatti – ha detto Bastioli – si potrebbe istituire un albo di cinghilisti di caccia singola. Rivedere il Regolamento regionale 34, è necessario”. “L’anno scorso Regione e Provincia – ha detto Capitani - hanno redatto il miglior calendario venatorio di tutti i tempi. Delimitare le aree è la cosa migliore e non si scontenta nessuno, con nuove norme si rischia di dividere sempre di più il mondo venatorio”. Il consigliere Carocci nel suo intervento ha voluto far presente che: “Cinghiali e caprioli, sono animali di media e grande taglia e il tipo di caccia pericolosa ad essi legata si può benissimo evitare perché si tratta di animali alloctoni dannosi sia per l’ecosistema sia per l’agricoltura e la sicurezza stradale. Tali animali vanno eliminati dal nostro territorio (come si fa con il pesce siluro) tramite catture, così da tutelare il nostro patrimonio agricolo e naturale”. Il presidente Luca Baldelli alla fine della Commissione ha detto che verrà istituito al più presto un tavolo di confronto tra Regione e Provincia per avviare la riforma del regolamento 34 sull’attività venatoria.
Pf13007.DB
(Cittadino e Provincia) Perugia 16 marzo ’13 – Si è tenuto nell’ultima seduta della III Commissione consiliare in Provincia il confronto con la Regione sulla base della mozione presentata dai consiglieri Luca Baldelli e Enrico Bastioli, avente ad oggetto: “Definizione di nuove regole per la caccia in forma singola in condizioni di sicurezza”. Hanno partecipato all’incontro Massimo Buconi, Presidente della III Commissione Regionale e Umberto Sergiacomi della Regione Umbria. “La discussione di oggi – ha affermato Baldelli - parte da una mozione, approvata in Consiglio provinciale, che vuole definire nuove regole per la caccia in forma singola del cinghiale in condizioni di sicurezza. La caccia in forma singola non è sicura e crea problemi di litigiosità nei gruppi che praticano la caccia al cinghiale a squadre. Per tentare di risolvere queste problematiche serve una disciplina rigorosa della caccia in forma singola fondata sui seguenti punti: divieto dell’uso dei pallettoni, impiego di giubbotti visibili, assegnazione delle zone bianche non vocate per la caccia al cinghiale in forma singola per evitare l’eccessiva prossimità dei componenti delle squadre con i cacciatori che scelgono la forma individuale, tesserino per chi voglia esercitare la caccia in forma singola e fascette per il numero di abbattimento dei capi”. “La problematica che viene sollevata – ha detto Buconi – esiste, e le soluzioni possono essere molteplici, ma occorre capire qual è l'obiettivo che si vuole raggiungere. Da un lato le squadre cinghialistiche vogliono supremazia sull'abbattimento dei capi, ma la legge prevede anche l'abbattimento in forma singola, quindi tutti possono abbatte il cinghiale. I punti della mozione sono giusti ma se approvassimo queste regole, prenderemmo il plauso delle squadre mentre i singoli resterebbero scontenti. Il mondo venatorio, di per sé, è molto diviso non vorrei aggravare questa spaccatura che proviene prevalentemente dalle tante norme che le istituzioni hanno sancito in materia di caccia”. Franco Granocchia delegato del presidente Guasticchi per la caccia ha aperto il suo intervento dichiarando: “Il primo problema che vogliamo risolvere è la sicurezza della caccia in forma singola, credo che il giubbotto, il tesserino e le altre misure indicate possono essere una buona soluzione. Servono regole chiare”. “Su questa materia dei passi in avanti vanno fatti – ha detto Bastioli – si potrebbe istituire un albo di cinghilisti di caccia singola. Rivedere il Regolamento regionale 34, è necessario”. “L’anno scorso Regione e Provincia – ha detto Capitani - hanno redatto il miglior calendario venatorio di tutti i tempi. Delimitare le aree è la cosa migliore e non si scontenta nessuno, con nuove norme si rischia di dividere sempre di più il mondo venatorio”. Il consigliere Carocci nel suo intervento ha voluto far presente che: “Cinghiali e caprioli, sono animali di media e grande taglia e il tipo di caccia pericolosa ad essi legata si può benissimo evitare perché si tratta di animali alloctoni dannosi sia per l’ecosistema sia per l’agricoltura e la sicurezza stradale. Tali animali vanno eliminati dal nostro territorio (come si fa con il pesce siluro) tramite catture, così da tutelare il nostro patrimonio agricolo e naturale”. Il presidente Luca Baldelli alla fine della Commissione ha detto che verrà istituito al più presto un tavolo di confronto tra Regione e Provincia per avviare la riforma del regolamento 34 sull’attività venatoria.
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