(Cittadino e Provincia) – Perugia, 5 dicembre ’12 – Il Consigliere provinciale Franco Granocchia, delegato alla caccia e all’acqua, interviene oggi sulla vicenda del Canale di Scopoli, dopo l’ultimo episodio che ha visto morire un cane da caccia al cinghiale, mentre un altro è stato salvato in extremis grazie all’intervento del cacciatore. “In più circostanze – riferisce Granocchia – la Provincia di Perugia si è adoperata, con incontri ufficiali con il Comune di Foligno e con i gestori degli impianti, per mettere fine a questi episodi. Abbiamo diffidato gli stessi gestori, chiedendo loro, in accordo con l’Amministrazione comunale, la chiusura del canale. Il nostro Ente ha presentato un progetto che risponde a tutte le norme di legge regionale e nazionale, di copertura dell’intero tratto. In più siamo intervenuti con prese di posizione sulla stampa. Purtroppo però a questo è seguito un nulla di fatto. Il canale di Scopoli rappresenta ormai per la Provincia di Perugia un problema da risolvere a tutti i costi, nell’interesse non solo della fauna selvatica, ma anche ai fini dell’incolumità delle persone che vi si avvicinano. Come amministratore della Provincia mi chiedo perché anche da parte delle altre istituzioni competenti non si prendano provvedimenti drastici nei confronti di chi deve effettuare i lavori previsti. Ho avuto modo di perlustrare almeno in tre circostanze l’intero canale ed ho riscontrato che si tratta di una struttura pericolosissima per le sue alte sponde in cemento, tanto da diventare in certi casi una trappola mortale. Ho potuto notare che spesso in questa zona si recano giovani con la passione per la pesca: non vorrei che possa accadere l’irreparabile e, come sempre avviene in Italia, si sia costretti a intervenire quando ormai è troppo tardi”.
PF12032.ET
(Cittadino e Provincia) – Perugia, 5 dicembre ’12 – Il Consigliere provinciale Franco Granocchia, delegato alla caccia e all’acqua, interviene oggi sulla vicenda del Canale di Scopoli, dopo l’ultimo episodio che ha visto morire un cane da caccia al cinghiale, mentre un altro è stato salvato in extremis grazie all’intervento del cacciatore. “In più circostanze – riferisce Granocchia – la Provincia di Perugia si è adoperata, con incontri ufficiali con il Comune di Foligno e con i gestori degli impianti, per mettere fine a questi episodi. Abbiamo diffidato gli stessi gestori, chiedendo loro, in accordo con l’Amministrazione comunale, la chiusura del canale. Il nostro Ente ha presentato un progetto che risponde a tutte le norme di legge regionale e nazionale, di copertura dell’intero tratto. In più siamo intervenuti con prese di posizione sulla stampa. Purtroppo però a questo è seguito un nulla di fatto. Il canale di Scopoli rappresenta ormai per la Provincia di Perugia un problema da risolvere a tutti i costi, nell’interesse non solo della fauna selvatica, ma anche ai fini dell’incolumità delle persone che vi si avvicinano. Come amministratore della Provincia mi chiedo perché anche da parte delle altre istituzioni competenti non si prendano provvedimenti drastici nei confronti di chi deve effettuare i lavori previsti. Ho avuto modo di perlustrare almeno in tre circostanze l’intero canale ed ho riscontrato che si tratta di una struttura pericolosissima per le sue alte sponde in cemento, tanto da diventare in certi casi una trappola mortale. Ho potuto notare che spesso in questa zona si recano giovani con la passione per la pesca: non vorrei che possa accadere l’irreparabile e, come sempre avviene in Italia, si sia costretti a intervenire quando ormai è troppo tardi”.
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