Le ricerche dello storico Cialini svelano nuovi aspetti del condottiero
(Cittadino e Provincia) – Castiglione del Lago, 14 gennaio ‘25 – Ancora nuove scoperte che riguardano la figura di Ascanio della Corgna.
A rivelarle nelle settimane scorse è stato Gianfranco Cialini, presidente del Lions club Corciano Ascanio della Corgna, intervenendo a Castiglione del Lago alla conferenza “Il combattimento con due spade: dal famoso duello di Ascanio della Corgna ai nostri giorni”, organizzata dalla Sala d’Arme Achille Marozzo Umbria.
In questa circostanza Cialini ha fatto conoscere in anteprima i risultati delle sue recenti ricerche sulla figura del celebre condottiero e sulla prossima sepoltura delle spoglie.
In particolare ha illustrato il ritrovamento di due ritratti non conosciuti del condottiero, e ha rivelato il suo rapporto con l’Ordine equestre dei Cavalieri di Malta. Inoltre ha illustrato una lettera inedita di Ascanio inviata al segretario dell’imperatore Carlo V scritta nel 1553 da Castel della Pieve dalla quale si evidenzia la personalità del Cavaliere di Ventura “che combatte per denaro e che lamenta un mancato pagamento”.
Dopo il ritrovamento dell’armatura indossata da Ascanio a Lepanto nel 1571 e che oggi è nel Kundshistorisches Museum di Vienna, sono state fatte altre scoperte a lui collegate. Il condottiero è stato identificato nel personaggio ritratto nel museo del castello di Ambras vicino Innsbruck, in Austria. Anche l’armatura era conservata in quel castello e solo agli inizi del XIX secolo è stata trasferita a Vienna.
Ma su segnalazione dell’avvocato Lucio Giommoni di Castiglione del Lago, un’altra scoperta legata ad Ascanio si è aggiunta negli ultimi tempi: a Panicale, presso il palazzo comunale, tra i quadri della collezione Mariottini, era conservato un dipinto che avrebbe dovuto rappresentare il condottiero di Panicale Antonio Grossi. Ma in realtà la tela in origine si trattava di un ritratto del ben più importante marchese Ascanio della Corgna.
A una pur sommaria analisi del dipinto, anche senza tener conto delle scritture riscoperte - peraltro già di per sé molto indicative - avendo oggi a disposizione l’immagine del ritratto di Ascanio ritrovato in Austria e, confrontandolo con il quadro di Panicale, risulta evidente una innegabile somiglianza tra le due opere. La differenza sostanziale tra i due ritratti consiste nel fatto che quello austriaco è dipinto su tavola mentre quello di Panicale su tela.
Il fratello di Ascanio, Fulvio, prima di essere vescovo Cardinale, era stato cavaliere di Malta. Il parente Filippo della Corgna, fu cavaliere di Malta e Commendatore della Commenda di Mugnano (1564-1597). Lo zio di Ascanio, Pietro Del Monte, era Gran Maestro dell’Ordine di Malta: una notizia che fino ad oggi era sfuggita ai più. Ascanio è stato sempre considerato un cavaliere di ventura al soldo dei potenti dell’epoca a seconda delle convenienze: fu al soldo dapprima del re di Francia, poi dell’imperatore del Sacro Romano impero, poi del Papa. “Ma in un caso particolare – sono le parole di Cialini - penso che abbia agito spinto invece da vincoli di sangue: quando nel 1565 accorre a liberare Malta dall’assedio dei Turchi e per salvare lo zio Pietro. Questi, infatti in quell’anno era responsabile della fortezza maltese di S. Angelo. Fra Pietro Guidalotti del Monte era cugino di papa Giulio III e di Laura, madre di Ascanio. Insomma, penso che gli interventi di Ascanio a Malta e a Monte San Savino siano originati da vincoli di sangue e non da interessi economici propri del cavaliere di ventura”.
LA LETTERA INEDITA
A proposito di questi interessi, è la lettera inedita scritta da Ascanio al Segretario dell’imperatore Carlo V.
Nella Biblioteca Nazionale di Spagna di Madrid si conserva una lettera indirizzata ad Antoine Perrot de Granvelle, vescovo di Arras, consigliere dell’imperatore Carlo V, nonché primo ministro dei Paesi Bassi spagnoli e viceré di Napoli con firma autografa. Riporta due timbri di possesso: uno, a mo’ di ex libris, del bibliofilo ed arabista spagnolo Pasqual de Gayangos (1809-1897) e un secondo della Biblioteca Nazionale di Spagna.
La data riportata nella lettera spedita da Castel della Pieve è del 7 di Agosto 1553. In quel periodo Ascanio era al soldo dell’imperatore Carlo V. Dopo una lunga premessa, ringrazia il vescovo per dei favori ottenuti, ma poi affronta il motivo vero della lettera, chiedendo un fattivo intervento presso l’Imperatore affinché venga pagato.
In conclusione, dal 2013 anno in cui furono scoperti i resti mortali della famiglia della Corgna, ad oggi sono passati ben 12 anni durante i quali si è lavorato in modo alacre ottenendo notevoli risultati. E’ stata scoperta l’armatura di Ascanio in un museo di Vienna. Sono state fatte ipotesi sulla morte di Ascanio, deceduto non per malattia, ma a seguito delle complicazioni derivanti dal colpo di archibugio ricevuto nella Battaglia di Lepanto. Sono state identificate le spoglie dei componenti della famiglia della Corgna e sono stati ritrovati due suoi ritratti non conosciuti.
“Adesso – informa Cialini - si cercherà di studiare ulteriormente il ritratto di Panicale, di ricostruire in 3D il vero del volto di Ascanio e di realizzare una apposita pubblicazione al riguardo. Infine di dare una degna sepoltura, in apposito sarcofago, alle spoglie di Ascanio. nella chiesa di S. Francesco”.
Castiglione25001.ET
(Cittadino e Provincia) – Castiglione del Lago, 14 gennaio ‘25 – Ancora nuove scoperte che riguardano la figura di Ascanio della Corgna.
A rivelarle nelle settimane scorse è stato Gianfranco Cialini, presidente del Lions club Corciano Ascanio della Corgna, intervenendo a Castiglione del Lago alla conferenza “Il combattimento con due spade: dal famoso duello di Ascanio della Corgna ai nostri giorni”, organizzata dalla Sala d’Arme Achille Marozzo Umbria.
In questa circostanza Cialini ha fatto conoscere in anteprima i risultati delle sue recenti ricerche sulla figura del celebre condottiero e sulla prossima sepoltura delle spoglie.
In particolare ha illustrato il ritrovamento di due ritratti non conosciuti del condottiero, e ha rivelato il suo rapporto con l’Ordine equestre dei Cavalieri di Malta. Inoltre ha illustrato una lettera inedita di Ascanio inviata al segretario dell’imperatore Carlo V scritta nel 1553 da Castel della Pieve dalla quale si evidenzia la personalità del Cavaliere di Ventura “che combatte per denaro e che lamenta un mancato pagamento”.
Dopo il ritrovamento dell’armatura indossata da Ascanio a Lepanto nel 1571 e che oggi è nel Kundshistorisches Museum di Vienna, sono state fatte altre scoperte a lui collegate. Il condottiero è stato identificato nel personaggio ritratto nel museo del castello di Ambras vicino Innsbruck, in Austria. Anche l’armatura era conservata in quel castello e solo agli inizi del XIX secolo è stata trasferita a Vienna.
Ma su segnalazione dell’avvocato Lucio Giommoni di Castiglione del Lago, un’altra scoperta legata ad Ascanio si è aggiunta negli ultimi tempi: a Panicale, presso il palazzo comunale, tra i quadri della collezione Mariottini, era conservato un dipinto che avrebbe dovuto rappresentare il condottiero di Panicale Antonio Grossi. Ma in realtà la tela in origine si trattava di un ritratto del ben più importante marchese Ascanio della Corgna.
A una pur sommaria analisi del dipinto, anche senza tener conto delle scritture riscoperte - peraltro già di per sé molto indicative - avendo oggi a disposizione l’immagine del ritratto di Ascanio ritrovato in Austria e, confrontandolo con il quadro di Panicale, risulta evidente una innegabile somiglianza tra le due opere. La differenza sostanziale tra i due ritratti consiste nel fatto che quello austriaco è dipinto su tavola mentre quello di Panicale su tela.
Il fratello di Ascanio, Fulvio, prima di essere vescovo Cardinale, era stato cavaliere di Malta. Il parente Filippo della Corgna, fu cavaliere di Malta e Commendatore della Commenda di Mugnano (1564-1597). Lo zio di Ascanio, Pietro Del Monte, era Gran Maestro dell’Ordine di Malta: una notizia che fino ad oggi era sfuggita ai più. Ascanio è stato sempre considerato un cavaliere di ventura al soldo dei potenti dell’epoca a seconda delle convenienze: fu al soldo dapprima del re di Francia, poi dell’imperatore del Sacro Romano impero, poi del Papa. “Ma in un caso particolare – sono le parole di Cialini - penso che abbia agito spinto invece da vincoli di sangue: quando nel 1565 accorre a liberare Malta dall’assedio dei Turchi e per salvare lo zio Pietro. Questi, infatti in quell’anno era responsabile della fortezza maltese di S. Angelo. Fra Pietro Guidalotti del Monte era cugino di papa Giulio III e di Laura, madre di Ascanio. Insomma, penso che gli interventi di Ascanio a Malta e a Monte San Savino siano originati da vincoli di sangue e non da interessi economici propri del cavaliere di ventura”.
LA LETTERA INEDITA
A proposito di questi interessi, è la lettera inedita scritta da Ascanio al Segretario dell’imperatore Carlo V.
Nella Biblioteca Nazionale di Spagna di Madrid si conserva una lettera indirizzata ad Antoine Perrot de Granvelle, vescovo di Arras, consigliere dell’imperatore Carlo V, nonché primo ministro dei Paesi Bassi spagnoli e viceré di Napoli con firma autografa. Riporta due timbri di possesso: uno, a mo’ di ex libris, del bibliofilo ed arabista spagnolo Pasqual de Gayangos (1809-1897) e un secondo della Biblioteca Nazionale di Spagna.
La data riportata nella lettera spedita da Castel della Pieve è del 7 di Agosto 1553. In quel periodo Ascanio era al soldo dell’imperatore Carlo V. Dopo una lunga premessa, ringrazia il vescovo per dei favori ottenuti, ma poi affronta il motivo vero della lettera, chiedendo un fattivo intervento presso l’Imperatore affinché venga pagato.
In conclusione, dal 2013 anno in cui furono scoperti i resti mortali della famiglia della Corgna, ad oggi sono passati ben 12 anni durante i quali si è lavorato in modo alacre ottenendo notevoli risultati. E’ stata scoperta l’armatura di Ascanio in un museo di Vienna. Sono state fatte ipotesi sulla morte di Ascanio, deceduto non per malattia, ma a seguito delle complicazioni derivanti dal colpo di archibugio ricevuto nella Battaglia di Lepanto. Sono state identificate le spoglie dei componenti della famiglia della Corgna e sono stati ritrovati due suoi ritratti non conosciuti.
“Adesso – informa Cialini - si cercherà di studiare ulteriormente il ritratto di Panicale, di ricostruire in 3D il vero del volto di Ascanio e di realizzare una apposita pubblicazione al riguardo. Infine di dare una degna sepoltura, in apposito sarcofago, alle spoglie di Ascanio. nella chiesa di S. Francesco”.
Castiglione25001.ET