L’Università ha celebrato la ricorrenza con un evento a Palazzo Corgna
(Cittadino e Provincia) – Castiglione del Lago, 28 marzo ‘23 – Con una cerimonia a Palazzo Corgna è stato inaugurato il XV ciclo della Scuola di Specializzazione in Beni demoetnoantropologici dell’Università degli Studi di Perugia che ha sede a Castiglione del Lago.
La Scuola è gestita in convenzione con l’Università degli Studi della Basilicata, l’Università degli Studi di Firenze, l’Università degli Studi di Siena e l’Università degli Studi di Torino e ha lo scopo di curare la preparazione scientifica nel campo delle discipline demoetnoantropologiche impegnate nella conoscenza dei patrimoni culturali.
Insieme alla Scuola di Specializzazione in Beni Storico-Artistici con sede a Gubbio, è una delle due realtà promosse da UniPg sul tema del patrimonio culturale.
La cerimonia è stata aperta dai saluti istituzionali del sindaco di Castiglione del Lago, del prof. Massimiliano Marianelli, Direttore del Dipartimento di Filosofia, Scienze sociali, umane e della formazione di UniPg, del prof. Leandro Ventura, Direttore dell’Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale (MIC).
A seguire la prolusione del prof. Ferdinando Mirizzi (Università degli Studi della Basilicata, Presidente della Società Italiana di Antropologia Culturale - SIAC) su “Antropologia e patrimonio culturale: le politiche istituzionali tra ricerca e formazione”.
Le conclusioni sono state affidate al prorettore, prof. Fausto Elisei. L’incontro è stato moderato dal prof. Daniele Parbuono, Direttore della Scuola di specializzazione in Beni demoetnoantropologici.
Nel corso dell’evento, inoltre, è stato presentato il libro “Antropologia e Patrimoni. Formazione di competenze e di professionalità” curato dallo stesso Parbuono e da Maria Luisa Sementilli e realizzato insieme al Comitato Alumni della Scuola. Il volume raccoglie articoli relativi a una trentina delle miglior tesi di specializzazione di questi primi 15 anni di attività della Scuola, che danno il senso dei temi e dei campi su cui si è lavorato.
“Dopo 15 anni, facciamo il punto su un’importante attività – ha spiegato Parbuono – anche perché molti degli specializzati e delle specializzate di questa Scuola oggi ricoprono ruoli di livello nazionale (e internazionale), nei musei, nella libera professione, in raccordo con amministrazioni e soggetti privati, nelle Università, presso il Ministero della Cultura. Questo bel percorso comune ha infatti creato importanti competenze nonché una rete tra professionisti che lavorano nell’ambito del patrimonio culturale italiano e internazionale. Mi sembra importante sottolineare come l’ambito del patrimonio culturale goda di grande attenzione da parte del dibattito antropologico nazionale e internazionale; si tratta infatti di un settore che fornisce ottime possibilità professionali. In ultimo – ha concluso Parbuono -, mi pare importante evidenziare la più che costruttiva relazione con i territori, in particolare con quello del Lago Trasimeno e di Castiglione del Lago, che in questi anni non è stata solo una sede didattica, ma un luogo di sperimentazione e di ricerca attività; ne è un esempio la mostra che abbiamo inaugurato nelle scorse settimane ‘Acqua elemento sociale' e che si aggiunge alle già numerose attività di ricerca antropologiche aperte sul concetto di patrimonio nell’area lacustre”.
Castiglione23004.ET
(Cittadino e Provincia) – Castiglione del Lago, 28 marzo ‘23 – Con una cerimonia a Palazzo Corgna è stato inaugurato il XV ciclo della Scuola di Specializzazione in Beni demoetnoantropologici dell’Università degli Studi di Perugia che ha sede a Castiglione del Lago.
La Scuola è gestita in convenzione con l’Università degli Studi della Basilicata, l’Università degli Studi di Firenze, l’Università degli Studi di Siena e l’Università degli Studi di Torino e ha lo scopo di curare la preparazione scientifica nel campo delle discipline demoetnoantropologiche impegnate nella conoscenza dei patrimoni culturali.
Insieme alla Scuola di Specializzazione in Beni Storico-Artistici con sede a Gubbio, è una delle due realtà promosse da UniPg sul tema del patrimonio culturale.
La cerimonia è stata aperta dai saluti istituzionali del sindaco di Castiglione del Lago, del prof. Massimiliano Marianelli, Direttore del Dipartimento di Filosofia, Scienze sociali, umane e della formazione di UniPg, del prof. Leandro Ventura, Direttore dell’Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale (MIC).
A seguire la prolusione del prof. Ferdinando Mirizzi (Università degli Studi della Basilicata, Presidente della Società Italiana di Antropologia Culturale - SIAC) su “Antropologia e patrimonio culturale: le politiche istituzionali tra ricerca e formazione”.
Le conclusioni sono state affidate al prorettore, prof. Fausto Elisei. L’incontro è stato moderato dal prof. Daniele Parbuono, Direttore della Scuola di specializzazione in Beni demoetnoantropologici.
Nel corso dell’evento, inoltre, è stato presentato il libro “Antropologia e Patrimoni. Formazione di competenze e di professionalità” curato dallo stesso Parbuono e da Maria Luisa Sementilli e realizzato insieme al Comitato Alumni della Scuola. Il volume raccoglie articoli relativi a una trentina delle miglior tesi di specializzazione di questi primi 15 anni di attività della Scuola, che danno il senso dei temi e dei campi su cui si è lavorato.
“Dopo 15 anni, facciamo il punto su un’importante attività – ha spiegato Parbuono – anche perché molti degli specializzati e delle specializzate di questa Scuola oggi ricoprono ruoli di livello nazionale (e internazionale), nei musei, nella libera professione, in raccordo con amministrazioni e soggetti privati, nelle Università, presso il Ministero della Cultura. Questo bel percorso comune ha infatti creato importanti competenze nonché una rete tra professionisti che lavorano nell’ambito del patrimonio culturale italiano e internazionale. Mi sembra importante sottolineare come l’ambito del patrimonio culturale goda di grande attenzione da parte del dibattito antropologico nazionale e internazionale; si tratta infatti di un settore che fornisce ottime possibilità professionali. In ultimo – ha concluso Parbuono -, mi pare importante evidenziare la più che costruttiva relazione con i territori, in particolare con quello del Lago Trasimeno e di Castiglione del Lago, che in questi anni non è stata solo una sede didattica, ma un luogo di sperimentazione e di ricerca attività; ne è un esempio la mostra che abbiamo inaugurato nelle scorse settimane ‘Acqua elemento sociale' e che si aggiunge alle già numerose attività di ricerca antropologiche aperte sul concetto di patrimonio nell’area lacustre”.
Castiglione23004.ET