E’ vero. Ogni anno, senza tenere conto degli scarti derivanti dalle produzioni agricole ed ittiche, ciascuno di noi spreca 180 kg di cibo, per un totale che ammonta a 90 milioni di tonnellate.
Gli spechi riguardano non solo i cittadini europei, la FAO, Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura, ha stimato che a livello mondiale circa un terzo di quanto prodotto non viene poi consumato. Ciò accade, come visto riguardo l’Europa, nei paesi più industrializzati, ma succede anche in quelli in via di sviluppo, con l’effetto che ogni anno vengono sprecate circa 1,3 miliardi di tonnellate.
La Commissione, in partenariato col Parlamento europeo, ha individuato cause e conseguenze di questo fenomeno e ha fornito delle possibili soluzioni per contrastarlo, visto anche il grande sforzo economico che la Direzione Generale Cooperazione e Sviluppo della Commissione sta compiendo per contrastare l’insorgere di una nuova crisi alimentare.
Noi tutti possiamo certamente far di più, si spreca tanto, troppo, sia a casa che nei ristoranti. La mancanza di una pianificazione settimanale, la confusione provocata dalle etichette (spesso non si coglie la differenza tra “consumare preferibilmente entro” e la data di scadenza vera e propria), le porzioni troppo abbondanti e la conservazione inadeguata, rendono il consumatore uno scialacquatore di cibo.
La Commissione europea ha elaborato dieci buone azioni, dirette proprio all’utilizzatore finale, per ridurre gli sprechi contribuendo così all’implementazione della sostenibilità ambientale della catena alimentare.
Pubblicato il 5 ottobre 2012
E’ vero. Ogni anno, senza tenere conto degli scarti derivanti dalle produzioni agricole ed ittiche, ciascuno di noi spreca 180 kg di cibo, per un totale che ammonta a 90 milioni di tonnellate.
Gli spechi riguardano non solo i cittadini europei, la FAO, Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura, ha stimato che a livello mondiale circa un terzo di quanto prodotto non viene poi consumato. Ciò accade, come visto riguardo l’Europa, nei paesi più industrializzati, ma succede anche in quelli in via di sviluppo, con l’effetto che ogni anno vengono sprecate circa 1,3 miliardi di tonnellate.
La Commissione, in partenariato col Parlamento europeo, ha individuato cause e conseguenze di questo fenomeno e ha fornito delle possibili soluzioni per contrastarlo, visto anche il grande sforzo economico che la Direzione Generale Cooperazione e Sviluppo della Commissione sta compiendo per contrastare l’insorgere di una nuova crisi alimentare.
Noi tutti possiamo certamente far di più, si spreca tanto, troppo, sia a casa che nei ristoranti. La mancanza di una pianificazione settimanale, la confusione provocata dalle etichette (spesso non si coglie la differenza tra “consumare preferibilmente entro” e la data di scadenza vera e propria), le porzioni troppo abbondanti e la conservazione inadeguata, rendono il consumatore uno scialacquatore di cibo.
La Commissione europea ha elaborato dieci buone azioni, dirette proprio all’utilizzatore finale, per ridurre gli sprechi contribuendo così all’implementazione della sostenibilità ambientale della catena alimentare.
Pubblicato il 5 ottobre 2012