Intervento della Presidente della Provincia di Perugia Stefania Proietti sul significato di questa ricorrenza
(Cittadino e Provincia) Perugia, 8 marzo ‘22 - Non è un 8 marzo qualsiasi, non può essere un 8 marzo solo di festa o di celebrazione delle donne. Perché vicino a noi, in Ucraina, si sta combattendo una guerra, si sta seminando morte, si sta provocando distruzione. Un intervento dedicato all’8 marzo in questo momento storico, purtroppo, non può non tener conto della situazione che sta vivendo il popolo ucraino, che stanno vivendo le donne in fuga con i loro bambini, che stanno vivendo gli uomini costretti a imbracciare le armi. Da Presidente della Provincia di Perugia, prima donna a indossare la fascia azzurra, e da sindaco di Assisi, anche in questo caso prima donna a guidare una città speciale, una città-messaggio nel mondo di valori come l’accoglienza e la fraternità, intendo soffermarmi sulla cultura della pace, radicata nella nostra terra umbra, che ha dato i natali a giganti della Chiesa come San Francesco, il Santo del dialogo, della cura del creato, dei poveri e della pace, e San Benedetto, patrono dell’Europa, ed esempio di una spiritualità legata anche al valore del lavoro, e Aldo Capitini, simbolo della Marcia della Pace Perugia-Assisi. La cultura del dialogo, del rispetto e dell'ascolto, nello spirito di collaborazione alla continua ricerca della coesione, soprattutto nella crescita e nello sviluppo integrale del nostro territorio e delle nostre comunità, sarà un tratto distintivo che questa amministrazione vuole assumere anche nella propria attività politica, istituzionale e nei confronti dei consiglieri tutti, sia pure nella consapevolezza dei diversi ruoli che contraddistinguono la maggioranza e la minoranza consiliare.
Questo il nostro primo impegno, anche per l’8 marzo: far diventare la Provincia di Perugia la “Casa dei Comuni” una “Casa” di pace. Poi ovviamente esistono gli altri obiettivi istituzionali per un vero rilancio dell’ente. Allo stesso tempo, la Provincia di Perugia, accanto alle funzioni fondamentali in materia di edilizia scolastica e viabilità, continuerà a garantire la promozione di un’effettiva parità uomo-donna e l'attività di controllo e contrasto dei fenomeni discriminatori.
La ricorrenza dell’8 marzo è nata per ricordare le lotte sociali e politiche che le donne hanno dovuto affrontare affinché la loro voce venisse ascoltata e la loro posizione fosse parificata agli uomini. Di strada, purtroppo ce n’è ancora da fare per una reale parità tra uomo e donna e questo lo si può evincere dalla scarsità di donne in ruoli istituzionali e apicali. Ma questo non deve demoralizzarci, anzi ci deve spingere non a invocare sterilmente una parità sulla carta con gli uomini ma a pretendere che le donne abbiano le stesse condizioni degli uomini.
Noi donne siamo abituate a sacrificarci con determinazione e capacità, non chiederemo mai di essere favorite perché per noi il merito viene prima di tutto e di tutti, ma chiederemo, questo sì, di non essere penalizzate. E che l’8 marzo sia ricordato tutti i giorni dell’anno.
Oi22034.red
(Cittadino e Provincia) Perugia, 8 marzo ‘22 - Non è un 8 marzo qualsiasi, non può essere un 8 marzo solo di festa o di celebrazione delle donne. Perché vicino a noi, in Ucraina, si sta combattendo una guerra, si sta seminando morte, si sta provocando distruzione. Un intervento dedicato all’8 marzo in questo momento storico, purtroppo, non può non tener conto della situazione che sta vivendo il popolo ucraino, che stanno vivendo le donne in fuga con i loro bambini, che stanno vivendo gli uomini costretti a imbracciare le armi. Da Presidente della Provincia di Perugia, prima donna a indossare la fascia azzurra, e da sindaco di Assisi, anche in questo caso prima donna a guidare una città speciale, una città-messaggio nel mondo di valori come l’accoglienza e la fraternità, intendo soffermarmi sulla cultura della pace, radicata nella nostra terra umbra, che ha dato i natali a giganti della Chiesa come San Francesco, il Santo del dialogo, della cura del creato, dei poveri e della pace, e San Benedetto, patrono dell’Europa, ed esempio di una spiritualità legata anche al valore del lavoro, e Aldo Capitini, simbolo della Marcia della Pace Perugia-Assisi. La cultura del dialogo, del rispetto e dell'ascolto, nello spirito di collaborazione alla continua ricerca della coesione, soprattutto nella crescita e nello sviluppo integrale del nostro territorio e delle nostre comunità, sarà un tratto distintivo che questa amministrazione vuole assumere anche nella propria attività politica, istituzionale e nei confronti dei consiglieri tutti, sia pure nella consapevolezza dei diversi ruoli che contraddistinguono la maggioranza e la minoranza consiliare.
Questo il nostro primo impegno, anche per l’8 marzo: far diventare la Provincia di Perugia la “Casa dei Comuni” una “Casa” di pace. Poi ovviamente esistono gli altri obiettivi istituzionali per un vero rilancio dell’ente. Allo stesso tempo, la Provincia di Perugia, accanto alle funzioni fondamentali in materia di edilizia scolastica e viabilità, continuerà a garantire la promozione di un’effettiva parità uomo-donna e l'attività di controllo e contrasto dei fenomeni discriminatori.
La ricorrenza dell’8 marzo è nata per ricordare le lotte sociali e politiche che le donne hanno dovuto affrontare affinché la loro voce venisse ascoltata e la loro posizione fosse parificata agli uomini. Di strada, purtroppo ce n’è ancora da fare per una reale parità tra uomo e donna e questo lo si può evincere dalla scarsità di donne in ruoli istituzionali e apicali. Ma questo non deve demoralizzarci, anzi ci deve spingere non a invocare sterilmente una parità sulla carta con gli uomini ma a pretendere che le donne abbiano le stesse condizioni degli uomini.
Noi donne siamo abituate a sacrificarci con determinazione e capacità, non chiederemo mai di essere favorite perché per noi il merito viene prima di tutto e di tutti, ma chiederemo, questo sì, di non essere penalizzate. E che l’8 marzo sia ricordato tutti i giorni dell’anno.
Oi22034.red