(Cittadino e Provincia) – Perugia, 14 giugno ‘22 - “La Provincia di Perugia, nonostante con il 28,85% delle quote azionarie sia socio di maggioranza di Umbria Tpl e Mobilità Spa, non è mai stata coinvolta nella definizione dell’indirizzo politico della società pubblica, neanche con la nomina della stessa ad Agenzia pubblica per la mobilità del trasporto pubblico locale”. A parlare è la Presidente della Provincia di Perugia, Stefania Proietti intervenuta in Consiglio provinciale nella giornata odierna in risposta ad un'interrogazione a firma dei consiglieri Nicola Alemanno, Jacopo Barbarito, Roberta Ricci, Catia Degli Esposti e Giovanni Dominici. Con tale documento i consiglieri di minoranza chiedevano “di essere resi partecipi del programma di riunioni propedeutiche alla organizzazione della gara per l’affidamento dei servizi di TPL, già avviate nei mesi scorsi”.
“L’iter logico da seguire – prosegue la Presidente - dovrebbe essere che i soci fissino gli obiettivi e definiscano le politiche della società; la struttura tecnica ponga in essere le attività gestionali e al tempo stesso sarebbe normale che la società di trasporti consentisse alla Provincia di poter esprimere il proprio indirizzo. Questo finora non è avvenuto. Perciò si prende atto con rammarico che i consiglieri firmatari dell’interrogazione, anziché sostenere la legittima richiesta della Provincia, lamentino inesistenti ingerenze delle istituzioni politiche alla struttura tecnica della società”.
Inoltre la Presidente ha lamentato l’insufficienza del TPL nei comuni soprattutto per quanto riguarda il trasporto scolastico.
“Quello che mi preme sottolineare – ha detto Barbarito in sede di replica – è che il compito degli amministratori è partecipare alle finalità dei servizi”.
Nella stessa seduta consiliare è stato affrontato l’argomento relativo al cosiddetto “Nodo di Perugia”, attraverso la risposta della stessa presidente Proietti ad una interrogazione presentata dai consiglieri di opposizione Nicola Alemanno (Forza Italia), Jacopo Barbarito (Fratelli d’Italia) e Roberta Ricci, Catia Degli Esposti e Giovanni Dominici (Gruppo Lega).
In particolare, i sei consiglieri chiedevano a quale titolo la Provincia di Perugia, nei mesi scorsi sia intervenuta direttamente presso il Ministero competente sull’opera in questione “e su un tracciato che non la vede coinvolta, né come gestore, né come proprietario”.
La presidente Proietti, dopo aver sottolineato come rispetto a tale infrastruttura sia stato fatto “un grande lavoro politico, che vede una generale convergenza e condivisione tra istituzioni come mai si è registrato”, ha ribadito la legittimità dell’operato della Provincia, “organo politico eletto e pensante che ha il dovere di essere propositivo e dialogare con gli altri livelli istituzionali”. “Abbiamo cercato – ha ricordato – di dare il nostro fattivo contributo alla luce del reticolo stradale che gestiamo, che rappresenta il sistema viario più importante della regione”.
Per la presidente, come già dichiarato precedentemente, occorre passare dal progetto del “Nodino” a quello del “Nodo”, per creare così una infrastruttura risolutiva, capace di decongestionare il traffico che insiste sul capoluogo e aumentare i livelli di sicurezza. “Se procederemo verso la realizzazione del Nodo nella sua interezza – ha aggiunto – potremo avere effetti benefici sul resto della rete viaria regionale”.
Oi22081.RB/ET
(Cittadino e Provincia) – Perugia, 14 giugno ‘22 - “La Provincia di Perugia, nonostante con il 28,85% delle quote azionarie sia socio di maggioranza di Umbria Tpl e Mobilità Spa, non è mai stata coinvolta nella definizione dell’indirizzo politico della società pubblica, neanche con la nomina della stessa ad Agenzia pubblica per la mobilità del trasporto pubblico locale”. A parlare è la Presidente della Provincia di Perugia, Stefania Proietti intervenuta in Consiglio provinciale nella giornata odierna in risposta ad un'interrogazione a firma dei consiglieri Nicola Alemanno, Jacopo Barbarito, Roberta Ricci, Catia Degli Esposti e Giovanni Dominici. Con tale documento i consiglieri di minoranza chiedevano “di essere resi partecipi del programma di riunioni propedeutiche alla organizzazione della gara per l’affidamento dei servizi di TPL, già avviate nei mesi scorsi”.
“L’iter logico da seguire – prosegue la Presidente - dovrebbe essere che i soci fissino gli obiettivi e definiscano le politiche della società; la struttura tecnica ponga in essere le attività gestionali e al tempo stesso sarebbe normale che la società di trasporti consentisse alla Provincia di poter esprimere il proprio indirizzo. Questo finora non è avvenuto. Perciò si prende atto con rammarico che i consiglieri firmatari dell’interrogazione, anziché sostenere la legittima richiesta della Provincia, lamentino inesistenti ingerenze delle istituzioni politiche alla struttura tecnica della società”.
Inoltre la Presidente ha lamentato l’insufficienza del TPL nei comuni soprattutto per quanto riguarda il trasporto scolastico.
“Quello che mi preme sottolineare – ha detto Barbarito in sede di replica – è che il compito degli amministratori è partecipare alle finalità dei servizi”.
Nella stessa seduta consiliare è stato affrontato l’argomento relativo al cosiddetto “Nodo di Perugia”, attraverso la risposta della stessa presidente Proietti ad una interrogazione presentata dai consiglieri di opposizione Nicola Alemanno (Forza Italia), Jacopo Barbarito (Fratelli d’Italia) e Roberta Ricci, Catia Degli Esposti e Giovanni Dominici (Gruppo Lega).
In particolare, i sei consiglieri chiedevano a quale titolo la Provincia di Perugia, nei mesi scorsi sia intervenuta direttamente presso il Ministero competente sull’opera in questione “e su un tracciato che non la vede coinvolta, né come gestore, né come proprietario”.
La presidente Proietti, dopo aver sottolineato come rispetto a tale infrastruttura sia stato fatto “un grande lavoro politico, che vede una generale convergenza e condivisione tra istituzioni come mai si è registrato”, ha ribadito la legittimità dell’operato della Provincia, “organo politico eletto e pensante che ha il dovere di essere propositivo e dialogare con gli altri livelli istituzionali”. “Abbiamo cercato – ha ricordato – di dare il nostro fattivo contributo alla luce del reticolo stradale che gestiamo, che rappresenta il sistema viario più importante della regione”.
Per la presidente, come già dichiarato precedentemente, occorre passare dal progetto del “Nodino” a quello del “Nodo”, per creare così una infrastruttura risolutiva, capace di decongestionare il traffico che insiste sul capoluogo e aumentare i livelli di sicurezza. “Se procederemo verso la realizzazione del Nodo nella sua interezza – ha aggiunto – potremo avere effetti benefici sul resto della rete viaria regionale”.
Oi22081.RB/ET