"Il personale della Provincia - dice Cozzari - rimane per preparazione professionale ed abnegazione la miglior risorsa al servizio della comunitÃÂ provinciale. Ne ero a conoscenza prima di assumere l'incarico e ne ho avuto conferma quotidianamente sino a queste ultime ore"
(Cittadino e Provincia) – Perugia, 5 giugno ’09 - Ad ogni singolo dipendente della Provincia di Perugia, il Presidente dell’Ente Giulio Cozzari ha voluto inviare ‘a casa’ il messaggio scritto, che di seguito pubblichiamo, al momento del congedo dopo dieci anni di ‘lavoro’ nell’Ente. Un messaggio dove il Presidente uscente riconosce la preparazione del personale dell’Ente e lo stimola a ‘non cadere nella trappola della riforma Brunetta’ e dove ritiene di dover ‘chiedere scusa perché la discrezionalità della politica non riesce sempre ad essere illuminata’.
“Per carattere – sono le parole di Cozzari - sono portato ai congedi discreti, ma, mi riterrei ingeneroso nei vostri confronti, se me ne andassi alla chetichella. Dieci anni sono tanti: segnano profondamente la vita di ogni persona. Dieci anni costellati di successi e di qualche insuccesso, dieci anni per i quali mi sento grato nei confronti di ognuno di voi. Il personale della Provincia non è, ovviamente, immune da difetti, ma rimane a mio avviso per preparazione professionale ed abnegazione la miglior risorsa al servizio della comunità provinciale. Ne ero perfettamente a conoscenza prima di assumere l’incarico e ne ho avuto conferma quotidianamente sino a queste ultime ore. Siatene consapevoli e siatene orgogliosi. Spero non cadiate nella trappola della cultura della riforma “Brunetta”, che stimola a rapporti non solo concorrenziali, ma addirittura conflittuali tra colleghi, favorendo l’antagonismo e la delazione. Se continuerete a “fare squadra”, non avrete problemi. Oggettivamente, non sono affatto convinto di essere stato all’altezza del compito: desidero assicurarvi che ho fatto ricorso a tutte le mie capacità (non eccelse sicuramente) ed ho cercato di non risparmiare (come dovuto) tutta la mia disponibilità. I meriti, che ci sono eccome, sono tutti vostri ed io ve ne sarò sempre grato. Credo di dovere a molti delle scuse: la discrezionalità, che appartiene alla politica, non sempre riesce ad essere “illuminata”. Vi ringrazio, davvero, con tutto il cuore e formulo ad ognuno di voi auguri personali e di ulteriori grandi successi di questa magnifica Istituzione”.
Oi09088.GC
(Cittadino e Provincia) – Perugia, 5 giugno ’09 - Ad ogni singolo dipendente della Provincia di Perugia, il Presidente dell’Ente Giulio Cozzari ha voluto inviare ‘a casa’ il messaggio scritto, che di seguito pubblichiamo, al momento del congedo dopo dieci anni di ‘lavoro’ nell’Ente. Un messaggio dove il Presidente uscente riconosce la preparazione del personale dell’Ente e lo stimola a ‘non cadere nella trappola della riforma Brunetta’ e dove ritiene di dover ‘chiedere scusa perché la discrezionalità della politica non riesce sempre ad essere illuminata’.
“Per carattere – sono le parole di Cozzari - sono portato ai congedi discreti, ma, mi riterrei ingeneroso nei vostri confronti, se me ne andassi alla chetichella. Dieci anni sono tanti: segnano profondamente la vita di ogni persona. Dieci anni costellati di successi e di qualche insuccesso, dieci anni per i quali mi sento grato nei confronti di ognuno di voi. Il personale della Provincia non è, ovviamente, immune da difetti, ma rimane a mio avviso per preparazione professionale ed abnegazione la miglior risorsa al servizio della comunità provinciale. Ne ero perfettamente a conoscenza prima di assumere l’incarico e ne ho avuto conferma quotidianamente sino a queste ultime ore. Siatene consapevoli e siatene orgogliosi. Spero non cadiate nella trappola della cultura della riforma “Brunetta”, che stimola a rapporti non solo concorrenziali, ma addirittura conflittuali tra colleghi, favorendo l’antagonismo e la delazione. Se continuerete a “fare squadra”, non avrete problemi. Oggettivamente, non sono affatto convinto di essere stato all’altezza del compito: desidero assicurarvi che ho fatto ricorso a tutte le mie capacità (non eccelse sicuramente) ed ho cercato di non risparmiare (come dovuto) tutta la mia disponibilità. I meriti, che ci sono eccome, sono tutti vostri ed io ve ne sarò sempre grato. Credo di dovere a molti delle scuse: la discrezionalità, che appartiene alla politica, non sempre riesce ad essere “illuminata”. Vi ringrazio, davvero, con tutto il cuore e formulo ad ognuno di voi auguri personali e di ulteriori grandi successi di questa magnifica Istituzione”.
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